I tre “mega trend” del retail per il 2022

 I tre “mega trend” del retail per il 2022

Gli ultimi mesi sono stati particolarmente duri, ma sfidanti, per il business in generale, ed anche per il retail. L’entusiasmo e la speranza che si sono creati grazie al piano globale di vaccinazioni ha gradualmente lasciato il posto alla consapevolezza collettiva che la pandemia è tutt’altro che finita.

Tutto ciò è stato poi sostituito dalle sfide, nuove e vecchie, che le supply chain e che il retail devono ancora affrontare in termini di personale, sourcing e trasporto merci.

Mentre ci avviciniamo al 2022, sono pochi gli esperti del settore che avrebbero potuto prevedere gli eventi degli ultimi due anni; e ancora meno lo sono quelli disposti a dichiarare come potrebbe essere il resto del decennio dal punto di vista del retail o della supply chain.

Per questo motivo, Manhattan Associates vuole identificare dei “mega trend” chiave che andranno inevitabilmente a coinvolgere aree più specifiche del retail e della tecnologia:

Agilità e prevedibilità

Negli ultimi mesi i problemi della supply chain hanno avuto conseguenze significative sulla pianificazione della stagione degli acquisti; assieme alle continue sfide della pandemia e alle aspettative dei clienti che si evolvono sempre più velocemente, l’esigenza di essere agili a qualsiasi livello organizzativo è fondamentale.

La capacità di rispondere a queste sfide richiede un livello ottimale di agilità e scalabilità reso possibile da tecnologie come cloud e microservizi. Le questioni relative all’architettura IT di un’azienda, quindi, non sono più di esclusiva competenza dei CIO, oggi sono una priorità anche per i COO e i CEO.

Se prevedere come cambierà il contesto in cui si muovono aziende e consumatori è più difficile, la necessità di mappare possibili scenari è sempre più importante, dovendo destreggiarsi tra variabili che vanno oltre i semplici effetti della pandemia.

Per fortuna, grazie alla crescente digitalizzazione della supply chain vengono prodotti più dati che mai, utili per strumenti predittivi come i “digital twin” e ci si aspetta che questi tipi di modelli previsionali basati sui dati nel 2022 saranno sempre più importanti.

Customer experience

Molti esperti hanno da tempo previsto la fine dello shopping tradizionale e degli acquisti nei negozi fisici. Tuttavia, la notizia che Amazon conta di aprire grandi magazzini in Nord America darà a molti retailer, grandi e piccoli, speranza per il futuro.

A prima vista, la notizia ha rappresentato una spinta per i tradizionali modelli basati sull’idea classica di shopping, ma ha anche sollevato un numero di domande doverose per i retailer – molti dei quali hanno superato le sfide della pandemia solo per confrontarsi con una nuova bufera all’orizzonte e non meno sconvolgente.

Per sopravvivere a questa fase evolutiva di Amazon, i retailer devono prepare i loro processi e i loro sistemi per un marketplace nuovo, che sarà dominato da aziende capaci di offrire customer experience ottimali e personalizzate, sia su canali fisici che digitali.

Scegliere la giusta infrastruttura tecnologica e includervi tutto, dai moderni sistemi di punti vendita omnicanale e connessi a soluzioni di gestioni di ordini e del magazzino, darà alle aziende la flessibilità, l’agilità e la scalabilità necessaria per affrontare anche quest’ultimo grande cambiamento che le attende.

Insieme a una rinnovata enfasi sull’omnicanale, anche che la supply chain potrà avvicinarsi di più al mondo consumer, accelerando fortemente nel 2022.

I vantaggi di avere centri di micro-fulfilment e dark store (fulfilment più veloce del cliente, meno km per le flotte di delivery, meno emissioni di CO2, gestione dei resi più veloce e più efficiente, ecc.) sono chiaramente emersi negli ultimi 12 mesi. Via via che la supply chain si avvicina ai clienti finali, la customer experience potrà migliorare ulteriormente.

Mancanza di talenti

Che si tratti di picker in magazzino o di HGV driver, la crisi causata dalla mancanza di personale nella supply chain è attuale e sotto gli occhi di tutti. Se da una parte bonus e aumento delle tariffe orarie sono benvenuti (e molti direbbero più che dovuti), la scarsità del personale a cui stiamo assistendo non può essere risolta soltanto con maggior denaro.

La pandemia ha certamente aumentato le aspettative di benessere dei dipendenti e nel nuovo anno questo aspetto continui a guadagnare questo slancio.

Mettere a disposizione dei lavoratori della supply chain e dei punti vendita la tecnologia più intuitiva e più facile da usare non è più una semplice opzione “nice to have” per le aziende ma è ormai un must, necessario per ingaggiare e responsabilizzare i lavoratori, cosa oggi più importante che mai.

In un tempo in cui i retailer e le loro supply chain sono in crisi, fidelizzare, responsabilizzare i dipendenti (nei negozi, nei magazzini, o sui truck) e metterli in condizione di lavorare in sicurezza e mantenere l’efficienza operativa con una tecnologia people-first sarà di grandissima importanza nel 2022, e non solo.

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