IHS MARKIT PMI: a febbraio, la contrazione del terziario italiano segna di nuovo un rallentamento

 IHS MARKIT PMI: a febbraio, la contrazione del terziario italiano segna di nuovo un rallentamento

Dagli ultimi dati PMI® di febbraio, la flessione del settore terziario italiano segna un rallentamento, registrando ancora un declino dell’attività economica ma al tasso più lento in cinque mesi, mentre il flusso dei nuovi ordini si stabilizza. Notizie migliori arrivano dall’indicatore principale che anticipa le tendenze future rilevato dall’indagine, che ha riportato le più alte previsioni di attività nei prossimi 12 mesi da maggio 2011.

A febbraio, l’Indice destagionalizzato delle Attività Economiche, ovvero l’indice principale di questo report che chiede alle aziende monitorate di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, ha registrato 48.8, un valore inferiore alla soglia di non cambiamento di 50.0, segnalando di nuovo una contrazione del settore dei servizi. Ciononostante, l’ultima lettura ha tuttavia indicato un tasso di declino molto più lento, segnando un accresciuto valore rispetto a 44.7 di gennaio e conquistando più di nove punti dai minimi dello scorso novembre.

La contrazione più debole dell’attività è in parte legata alla complessiva stabilizzazione del volume dei nuovi ordini ricevuti a febbraio dal terziario italiano. Per la prima volta in un anno, l’indice destagionalizzato corrispettivo ha indicato un valore superiore alla soglia di non cambiamento di 50.0. Secondo il parere delle aziende intervistate, l’allentamento delle restrizioni anti Covid-19 ha dato seguito ad un incremento delle vendite in alcuni settori.

La domanda estera del settore italiano dei servizi, nel frattempo, ha continuato a diminuire, estendendo l’attuale sequenza di contrazione a 20 mesi. L’ultima flessione degli ordini esteri è stata la più lenta da febbraio 2020, restando comunque consistente.

Con il livello del lavoro inevaso in calo per il dodicesimo mese consecutivo, i dati di febbraio hanno inoltre evidenziato la persistente mancanza di pressione sulla capacità operativa. Il tasso di contrazione è stato tuttavia il più lento della sequenza e solo lieve.

Le aziende monitorate hanno di conseguenza riportato nuovi tagli occupazionali nel mese di febbraio, collegati principalmente all’utilizzo della cassa integrazione. Ciò detto, l’ultima contrazione dei posti di lavoro è stata la più lenta nel corso dell’attuale sequenza di declino iniziata un anno fa.

In merito ai prezzi, a febbraio la pressione dei costi ha continuato a salire ed i commenti raccolti hanno fatto riferimento all’aumento dei costi del carburante, delle utenze e delle materie prime. Il tasso di inflazione dei costi è stato marcato e il più rapido da febbraio 2020.

Cionondimeno, le aziende italiane che forniscono servizi hanno di nuovo ridotto le tariffe applicate, seguendo un trend mensile iniziato ad agosto 2019, collegandolo all’offerta di sconti per attrarre clienti.

Guardando in avanti, le previsioni del terziario raccolte dall’indagine di febbraio sull’attività per i prossimi 12 mesi si sono mostrate le più ottimistiche da maggio 2011. I dati raccolti hanno collegato la fiducia alla speranza dell’allentamento delle restrizioni anti-Covid e al rilancio della domanda repressa.

A febbraio, il settore privato torna a crescere

Posizionandosi su 51.4, L’Indice Composito della Produzione* di febbraio è aumentato rispetto al valore di 47.2 di gennaio superando la soglia di non cambiamento di 50.0 e registrando il primo incremento della produzione del settore privato italiano dallo scorso settembre. Peraltro, il tasso di crescita è stato il secondo più rapido da marzo 2019. Settorialmente parlando, la veloce crescita manifatturiera ha compensato l’ennesimo calo dell’attività terziaria.

Punto chiave di questo ritorno alla crescita di febbraio è stato il primo miglioramento della domanda in cinque mesi. Il tasso di incremento del volume dei nuovi ordini è stato il più rapido in quasi due anni e mezzo e generalizzato nei due settori monitorati, anche se dominato dal manifatturiero. La crescita della domanda dei clienti di febbraio è stata alimentata anche dal mercato estero, visto che gli ordini esteri hanno indicato un’espansione per il terzo mese consecutivo e complessivamente forte.

Allo stesso tempo, e per la prima volta in un anno, le aziende hanno incrementato a febbraio la loro forza lavoro registrando un tasso di creazione occupazionale leggero ed in linea con la serie a lungo termine.

In merito ai prezzi, la pressione dei costi di febbraio ha indicato l’aumento più severo da giugno 2018. Tuttavia, i prezzi medi di vendita sono poco variati malgrado il picco di crescita record in tre anni.

Infine, a febbraio si sono rafforzate per il quarto mese consecutivo le aspettative sull’attività nei prossimi dodici mesi, toccando un valore record di fiducia dal 2012. Sia le aziende manifatturiere che terziarie hanno mostrato a febbraio un miglioramento dell’ottimismo.

COMMENTO

Lewis Cooper, Economist presso la IHS Markit, ha dichiarato: “A febbraio, la contrazione del settore terziario italiano continua a rallentare. L’attività economica ha indicato il tasso di declino più lento da settembre, mentre i nuovi ordini mensili sono rimasti generalmente stabili, con l’incremento delle vendite in alcuni settori collegato all’allentamento delle misure restrittive. Le aziende terziarie hanno inoltre registrato il livello più alto di fiducia sulle previsioni dell’attività nei prossimi 12 mesi da maggio 2011. Ad alimentare l’ottimismo sono state le speranze di recupero della domanda latente collegate all’allentamento delle misure anti Covid-19 e alla distribuzione del vaccino. Il rallentamento del declino terziario, unito alla robusta prestazione manifatturiera, ha riportato in crescita la produzione di febbraio del settore privato, segnando la seconda espansione più veloce in quasi due anni. Ciononostante, la debole prestazione del settore terziario resta una preoccupazione, così come il continuo rialzo della pressione sui costi. Gli ultimi dati portano tuttavia buone notizie e indicano una nuova ripresa dell’economia italiana. Una volta che le misure restrittive si allenteranno, dovremmo assistere ad una crescita forte visto che già si comincia a recuperare il terreno perduto”.

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