IHS Markit PMI: ad agosto, forte aumento della produzione manufatturiera italiana per via dell’ulteriore ripresa della domanda

 IHS Markit PMI: ad agosto, forte aumento della produzione manufatturiera italiana per via dell’ulteriore ripresa della domanda

Gli ultimi dati PMI hanno evidenziato ad agosto il miglioramento più veloce delle condizioni operative del settore manifatturiero italiano in oltre due anni. È stata riportata la crescita sia della produzione che dei nuovi ordini al livello maggiore da febbraio 2018 causata dall’allentamento delle restrizioni e dalla riapertura di altri settori dell’economia che hanno fatto rinvigorire la domanda. Le esportazioni, tuttavia, continuano a frenare il settore, gli ordini esteri infatti hanno continuato a diminuire. Allo stesso tempo, continuano a migliorare le previsioni sulla produzione per i prossimi 12 mesi, raggiungendo il livello di ottimismo più forte della storia dell’indagine attribuito alle speranze di una ripresa economica e alle maggiori aspettative di vendite.

L’Indice destagionalizzato PMI® (Purchasing Managers Index®) IHS Markit del settore manifatturiero italiano – che con una sola cifra dà un’immagine degli sviluppi delle condizioni generali del settore manifatturiero – ad agosto ha raggiunto 53.1, salendo da 51.9 di luglio e segnalando il secondo mese consecutivo di miglioramento delle condizioni operative del settore. L’indice principale è stato inoltre il più alto in oltre due anni.

A causare l’aumento più veloce delle condizioni operative di agosto è stata l’ennesima crescita della produzione e dei nuovi ordini. La produzione manifatturiera è aumentata per il terzo mese consecutivo ed è stata attribuita dalle aziende campione all’allentamento delle misure restrittive, alla migliore domanda da parte dei clienti e al maggiore volume di ordini ricevuti adesso ma con consegna nei prossimi mesi.

Anche i nuovi ordini sono aumentati notevolmente per via del continuo miglioramento delle condizioni della domanda. Il tasso di espansione dei nuovi ordini e della produzione è stato inoltre il più elevato da febbraio 2018.

A causa delle restrizioni relative alla pandemia ancora piuttosto rigide in alcune parti del modo, la domanda estera è rimasta però debole. I nuovi ordini esteri sono diminuiti per il sedicesimo mese consecutivo e ad un tasso accelerato notevolmente.

Conseguentemente alla ripresa della domanda nazionale e al miglioramento delle vendite totali, le aziende sono rimaste ottimiste per quanto riguarda la produzione dei prossimi dodici mesi. L’ottimismo registrato è stato infatti il più alto dall’inizio della raccolta dati (metà 2012) ed è stato principalmente attribuito alle speranze di una rapida ripresa economica.

I dati di agosto hanno inoltre evidenziato l’ennesima ondata di tagli occupazionali, con alcune aziende campione che hanno riportato l’utilizzo della cassa integrazione e la riduzione delle ore lavorative. Il tasso di riduzione comunque è stato il più lento da gennaio ed è stato marginale. La pressione sulla capacità è rimasta debole e diminuisce ancora una volta, anche se al tasso più debole in quattro mesi, il livello del lavoro inevaso.

L’indagine di agosto ha inoltre evidenziato il primo aumento dell’attività di acquisto da giugno 2018 per via delle maggiori esigenze della produzione. Sia le giacenze degli acquisti che quelle di vendita sono diminuite a tassi più veloci, infatti le aziende campione hanno risposto di aver usato deliberatamente le giacenze per la produzione e di aver avuto maggiori vendite.

Allo stesso tempo si allungano ancora i tempi medi di consegna dei fornitori, anche se il tasso di deterioramento è stato solo marginale.

Ha continuato ad aumentare ad agosto la pressione dei costi, con le aziende campione che hanno principalmente collegato l’incremento al maggiore costo delle materie prime. I prezzi medi di vendita però sono diminuiti ancora una volta in quanto le aziende hanno continuato ad offrire sconti. Detto questo, il tasso di deflazione dei prezzi di vendita è stato marginale.

Commento

Lewis Cooper, Economist di IHS Markit, analizzando gli ultimi dati dell’indagine ha dichiarato: “Continuano a migliorare ad agosto le condizioni operative del settore manifatturiero in Italia, il PMI manifatturiero principale ha infatti raggiunto il livello maggiore da giugno 2018. Sia la produzione che i nuovi ordini sono aumentati al tasso più veloce in oltre due anni e mezzo, con le aziende campione che hanno riportato una ripresa della domanda nazionale. La domanda estera invece è rimasta debole e continuano a diminuire le esportazioni. Pare che i tagli occupazionali siano diminuiti ulteriormente, il tasso di contrazione del livello del personale infatti è risultato il più lento da gennaio ed è stato leggero, solo con alcuni commenti relativi all’utilizzo della cassa integrazione e alla riduzione delle ore lavorative. L’ottimismo delle aziende per quanto riguarda l’attività futura è risultato il maggiore di sempre ed è stato favorito dalle maggiori vendite e dalle speranze di una ripresa repentina del settore. In generale i dati di agosto hanno fornito alcuni segnali incoraggianti per il settore manifatturiero, indicando che siamo nel bel mezzo della ripresa dagli effetti catastrofici della pandemia. Le esportazioni tuttavia continuano a fungere da freno, e con il livello occupazionale ancora in contrazione, è improbabile che la sola domanda nazionale possa essere sufficiente ad alimentare una effettiva ripresa”.

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