IHS MARKIT PMI: ancora in contrazione il settore terziario italiano di settembre

 IHS MARKIT PMI: ancora in contrazione il settore terziario italiano di settembre
Foto di Marc Mueller da Pexels

Secondo i dati raccolti nell’ultima indagine PMI®, la contrazione del settore terziario italiano è continuata anche a settembre. L’attività economica ha mostrato una contrazione per il secondo mese consecutivo mentre il livello dei nuovi ordini totali è di nuovo diminuito marginalmente. La domanda estera è rimasta debole registrando una flessione forte e leggermente più rapida dei nuovi ordini. Le aziende hanno di nuovo continuato a ridurre la loro forza lavoro. Nell’arco di questi ultimi sette mesi di contrazione dell’occupazione, quella di settembre ha indicato il tasso di diminuzione più lento, restando tuttavia consistente.

L’Indice principale di questo report, ovvero l’Indice destagionalizzato delle Attività Economiche, che con una singola domanda chiede alle aziende monitorate di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, ha registrato a settembre

48.8. Tale valore è risultato in leggero aumento rispetto a 47.1 di agosto, restando comunque inferiore alla soglia neutra di 50.0 e mostrando una produttività del settore terziario italiano ancora in contrazione. Secondo le aziende campione, l’indebolimento delle condizioni della domanda risulta ancora una volta essere la ragione principale di quest’ultima flessione.

Il livello dei nuovi ordini pervenuti alle aziende terziarie è diminuito per il settimo mese consecutivo, e ciò è stato frequentemente collegato all’indebolimento della domanda da parte dei clienti. Rispetto ad agosto, il tasso di riduzione è rimasto lo stesso e marginale. Anche i nuovi ordini esteri sono diminuiti, ed in modo consistente nell’ultima indagine. Come per il flusso di ordini totali, le aziende intervistate hanno collegato l’ultima contrazione degli ordini esteri ad un infiacchimento delle vendite dovuto alla pandemia da Covid-19.

I dati di settembre hanno inoltre messo di nuovo in evidenza l’indebolimento della pressione sulla capacità operativa, indicando ordini inevasi di nuovo in flessione. La riduzione di quest’ultimo mese è stata forte.

Le aziende terziarie monitorate hanno conseguentemente registrato a settembre una nuova moderata riduzione degli organici, la più lenta dell’attuale sequenza di contrazione di sette mesi.

L’onere dei costi affrontato dalle aziende terziarie in Italia è risultato in rialzo per il quarto mese consecutivo e frequenti sono state le segnalazioni di aumenti sulle attrezzature di protezione personale e delle spese relative al Covid-19. Rispetto ad agosto, il tasso di inflazione dei costi è rimasto quasi invariato e marginale.

L’aumento dei costi è stato tuttavia assorbito dalle aziende, visto che le pressioni competitive e le deboli condizioni della domanda hanno incoraggiato ulteriori sconti. Le tariffe medie applicate dalle aziende dei servizi sono diminuite ad un tasso generalmente più rapido e forte.

L’indicatore principale relativo alle previsioni future ha fornito a settembre segnali positivi. L’Indice delle Attività future ha registrato il valore più alto da marzo 2018 mostrando un forte livello di fiducia sulle aspettative di attività nei prossimi 12 mesi. Le ragioni citate dalle aziende campione hanno collegato l’ottimismo alla speranza di migliorate condizioni della domanda e di una globale ripresa dalla crisi economica generata dalla pandemia. La fiducia è tuttavia rimasta tenue rispetto alla lunga serie storica.

Torna a crescere la produzione del settore privato

L’Indice Composito della Produzione di settembre è aumentato da 49.5 di agosto a 50.4 ed ha registrato un aumento della produzione del settore privato italiano, anche se complessivamente marginale. A livello settoriale il rialzo è stato guidato soltanto dal manifatturiero, poiché il terziario ha registrato la seconda contrazione mensile consecutiva dell’attività.

La crescita della produzione è stata ancora una volta alimentata dal rialzo delle nuove commesse, che comunque ha indicato un tasso di espansione ancora in rallentamento e solo marginale. Così come successo per la produzione, l’incremento è stato supportato dall’industria manifatturiera italiana, che ha registrato un forte rialzo del volume degli ordini. Al contrario, per il terziario il flusso delle commesse ha mostrato una contrazione.

A settembre e per il settimo mese consecutivo, le aziende del settore privato in Italia hanno ridotto i loro livelli occupazionali, anche se il tasso di contrazione è di nuovo rallentato. Le pressioni sulle capacità operative sono tuttavia rimaste deboli, come si evince dal nuovo calo delle commesse inevase, il cui tasso di riduzione, anche se moderato, è stato il minore da febbraio.

I dati raccolti a settembre hanno anche evidenziato il quarto mese consecutivo di aumento dei costi del settore privato, con un’accelerazione del tasso di inflazione rispetto ad agosto. Gli sconti sono tuttavia continuati, visto che i prezzi medi di vendita si sono generalmente ridotti.

Per concludere, l’Indice della produzione Futura è risalito, toccando un valore record in quasi cinque anni ed indicando un forte irrobustimento della fiducia sull’attività dei prossimi dodici mesi.

COMMENTO

Lewis Cooper, Economist presso la IHS Markit, ha dichiarato: “A settembre il settore terziario italiano è rimasto in territorio di contrazione, con un calo dell’attività per il secondo mese consecutivo ed una nuova moderata contrazione dei nuovi ordini. Considerando che gli ultimi dati segnalano una nuova forte riduzione delle commesse internazionali, ancora una volta il motivo principale di questa flessione è stata la domanda estera. Anche se ad un livello meno esteso di quello registrato durante gli ultimi sette mesi di contrazione, a  settembre continua la riduzione dei posti di lavoro. Un segnale positivo è stato quello proveniente dall’Indice dell’attività Futura, che ha registrato l’ottimismo maggiore da marzo 2018, con le aziende intervistate che hanno mostrato fiducia in una ripresa economica globale. A risollevare le sorti del settore privato italiano di settembre sono state le aziende manifatturiere, grazie al forte incremento della produzione che è riuscita a rialzare marginalmente il livello della produzione composita. Ciononostante, dal momento che il settore terziario deve ancora mostrare un effettivo miglioramento dalla pandemia, i dati indicano chiaramente che l’economia italiana deve ancora affrontare grandi sfide prima di poter tornare ad una piena ripresa”.

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