IHS Markit PMI Composito Eurozona: resta debole la crescita del settore privato nel mese di maggio

 IHS Markit PMI Composito Eurozona: resta debole la crescita del settore privato nel mese di maggio

L’economia del settore privato dell’eurozona continua a crescere, anche se modestamente. Una volta destagionalizzati i dati raccolti, l’Indice Composito IHS Markit PMI® della Produzione nell’Eurozona è salito a maggio a 51.8. Tale valore indica un aumento rispetto a 51.5 di aprile e una lettura leggermente maggiore della recente stima flash di 51.6. L’indice tocca dunque un picco in tre mesi ed estende l’attuale periodo di continua crescita a poco meno di sei anni.

In linea con le recenti tendenze, è stato il settore terziario a fornire la spinta di crescita generale a maggio, indicando una forte espansione. Al contrario, il manifatturiero ha registrato un calo della produzione per il quarto mese consecutivo, segnando tuttavia la più lenta contrazione da febbraio.

Analizzando i dati delle singole nazioni, la Germania ha migliorato i valori di crescita toccando un record in tre mesi, considerando tuttavia che l’espansione registrata è stata la più debole in cinque anni e mezzo; la Spagna ha continuato a crescere a ritmo sostenuto.

In Francia si è registrato un aumento modesto della produzione mentre l’Italia è rimasta in zona contrazione per il secondo mese consecutivo.

La crescita modesta dell’economia del settore privato sta avvenendo in un momento in cui, per il terzo mese consecutivo, il flusso dei nuovi ordini cresce solo marginalmente.

Il forte rialzo dell’attività economica ha comunque permesso alle aziende di ridurre i livelli generali di lavoro inevaso per il terzo mese consecutivo.

Classifica del PMI Composito per Paese:

Germania

52.6 (flash: 52.4)

massimo in 3 mesi

Spagna

52.1

minimo in 66 mesi

Francia

51.2 (flash: 51.3)

massimo in 6 mesi

Italia

49.9

massimo in 2 mesi

Grazie alla continua crescita dell’occupazione del settore privato, le aziende sono inoltre state capaci di tenere sotto controllo il carico di lavoro. L’indagine di maggio ha indicato un forte aumento delle assunzioni, anche se ad un tasso più lento di aprile.

L’aumento occupazionale è stato registrato in tutte le nazioni monitorate dall’indagine. La Germania ha continuato a dare forti risultati, anche se i risultati complessivi rispecchiano solamente la forte prestazione del terziario, poiché l’occupazione del manifatturiero continua a diminuire.

L’indagine di maggio ha indicato quanto le aziende continuino ad affrontare spese operative più alte, anche se da aprile l’inflazione è rallentata toccando il secondo valore più debole degli ultimi due anni e mezzo. Anche il ritmo di crescita dei prezzi di vendita è stato più lento, con l’inflazione scesa al tasso più debole dal 2016.

Per concludere, la fiducia*, colpita dalle preoccupazioni sulla Brexit, dai rapporti

commerciali tra Stati Uniti e Cina e dall’instabilità politica europea, è crollata a maggio ai valori minimi dall’inizio dell’anno. In merito alle previsioni di attività per il prossimo anno le aziende tedesche hanno, in assoluto, registrato il minor livello di fiducia.

Servizi

L’Indice PMI® IHS Markit dell’attività economica del terziario nell’eurozona ha riportato l’attuale fase di crescita del settore dei servizi. La lettura dei dati raccolti e stagionalizzati, ha registrato a maggio 52.9, aumentando di poco rispetto a 52.8 di aprile ed indicando un valore maggiore della recente stima flash di 52.5.

Nonostante la crescita dei nuovi ordini sia diminuita ed abbia indicato il valore minimo in tre mesi, si è registrata una forte espansione. Germania e Spagna hanno entrambe osservato un forte indebolimento del flusso delle nuove commesse, mentre in Italia si è registrata una contrazione.

Eppure, i dati dell’indagine di maggio hanno indicato pressioni sulle capacità operative, come dimostrato dal leggero incremento delle commesse inevase per la prima volta in tre mesi.

Questo ha incoraggiato le aziende ad assumere personale aggiuntivo. Nell’arco del mese, la creazione occupazionale del settore terziario ha continuato ad essere forte, e ciò estende l’attuale andamento di crescita dei posti di lavoro a oltre quattro anni e mezzo. In Germania la creazione occupazionale continua a registrare il tasso più consistente.

La richiesta di personale ha causato una maggiore pressione salariale, che è stata la ragione principale del forte aumento dei costi generali del settore. Le pressioni concorrenziali, tuttavia, hanno permesso alle aziende di passare al cliente solo una modesta frazione degli aumenti dei costi operativi. I dati di maggio mostrano il più debole aumento prezzi di vendita da agosto 2017.

Infine, l’ottimismo di maggio è rimasto lieve, crollando al livello più debole in quattro mesi. Le aziende tedesche hanno mostrato il livello minore di fiducia in un aumento dell’attività tra un anno.

Commento

Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit ha dichiarato: “Il PMI finale dell’eurozona di maggio è stato più alto della stima flash ed ha indicato la crescita più rapida in tre mesi. Il quadro generale attuale presenta tuttavia una debole espansione e prospettive più cupe per l’anno a venire. Anche se il settore dei servizi ha assistito ad un miglioramento delle condizioni economiche rispetto agli ultimi mesi dell’anno scorso, la crescita è stata solo modesta riflettendo in parte le ripercussioni provocate dal peggioramento degli scambi commerciali del settore manifatturiero. A maggio, malgrado la produzione delle aziende manifatturiere e terziarie sia generalmente aumentata un po’ più rapidamente, i dati raccolti hanno indicato solo un modesto rialzo dello 0.2% del PIL nel secondo trimestre. Inoltre, le prospettive di un immediato miglioramento appaiono minime: a maggio i nuovi ordini sono a malapena aumentati, presentandoci il più cupo trend di domanda degli ultimi sei anni. Anche le aspettative di crescita per il prossimo anno delle aziende monitorate sono diminuite segnando uno tra i valori più bassi in sei anni. L’indagine ha fornito ulteriori segnali che le aziende, per poter sostenere le vendite, stanno offrendo prezzi sempre più competitivi, abbattendo le pressioni inflazionistiche ai valori minimi in due anni e mezzo. Anche se Francia e Germania hanno indicato maggiori espansioni nel mese di maggio, i tassi di incremento sono rimasti deboli. La Spagna nel frattempo è scivolata ai valori più bassi da fine 2013 mentre l’Italia, bloccata in una lenta recessione, ha di nuovo riportato le condizioni economiche più critiche”.

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