IHS Markit PMI: continua a rafforzarsi ad ottobre la crescita manifatturiera dell’eurozona

 IHS Markit PMI: continua a rafforzarsi ad ottobre la crescita manifatturiera dell’eurozona

L’Indice IHS Markit PMI® del Settore Manifatturiero dell’Eurozona di ottobre ha indicato ancora una volta una crescita maggiore del settore manifatturiero. Dopo le dovute destagionalizzazioni, l’indice principale è salito a 54.8 da 53.7 di settembre registrando un valore superiore alla precedente stima flash. I dati di ottobre sono stati inoltre i migliori mai registrati dall’indagine in 27 mesi e continuano l’attuale sequenza di crescita iniziata a luglio.

Ad ottobre, anche se con vari gradi, tutti e tre i sottosettori monitorati hanno registrato una crescita. L’espansione più veloce è stata osservata in quello dei beni di investimento, dove si è registrata la crescita maggiore in oltre due anni. Un forte incremento è stato riportato nel sottosettore dei beni intermedi, mentre quello dei beni di consumo ha registrato una crescita più debole.

Ancora una volta la Germania è stata la regione a riportare i risultati migliori, con il rispettivo PMI che ha raggiunto il livello maggiore in oltre due anni e mezzo. L’Austria ha registrato la performance migliore in quasi due anni, mentre l’Italia ha osservato un’accelerazione della crescita al livello maggiore in 31 mesi.

La Spagna ha registrato una forte espansione, mentre la crescita è stata solo modesta in Francia e marginale nei Paesi Bassi ed Irlanda. La Grecia è stata l’unica nazione a registrare un peggioramento delle condizioni operative.

Classifica PMI® Manifatturiero per paese di ottobre

Germania58.2 (flash: 58.0)massimo in 31 mesi
Austria54.0massimo in 23 mesi
Italia53.8massimo in 31 mesi
Spagna52.5massimo in 3 mesi
Francia51.3 (flash: 51.0)massimo in 3 mesi
Paesi Bassi50.4minimo in 3 mesi
Irlanda50.3massimo in 2 mesi
Grecia48.7minimo in 3 mesi

L’indagine di ottobre ha indicato il quarto mese consecutivo di aumento della produzione manifatturiera, con un tasso in espansione che ha raggiunto il valore maggiore in oltre due anni e mezzo. Un aumento simile è stato riportato per i nuovi ordini, in crescita ad un tasso mai osservato da inizio 2018. La Germania guida la crescita della produzione e dei nuovi ordini, questi ultimi incrementati ad un tasso record a livello nazionale.

La crescita dei nuovi ordini generali riflette la maggiore domanda sia da parte dei clienti nazionali che di quelli esteri. Le esportazioni, incluso il traffico intra eurozona, sono cresciute ad un tasso notevole, il maggiore dall’indagine di febbraio 2018.

Il forte aumento del livello dei nuovi ordini ha favorito la crescita del lavoro inevaso per il terzo mese consecutivo. Il tasso di espansione è stato inoltre il più alto dall’indagine di febbraio 2018. Ciononostante, il livello occupazionale ha continuato a riportare tagli, estendendo l’attuale periodo di contrazione a un anno e mezzo.

Ad ottobre, le imprese manifatturiere italiane hanno aumentato la loro attività di acquisto ad un tasso elevato, osservando la crescita migliore da inizio 2018. Tale incremento ha fatto accrescere la pressione sui fornitori, che hanno riportato una maggiore difficoltà nel far fronte alla maggiore domanda, così come evidenziato dall’ennesimo e forte aumento dei tempi medi di consegna dei fornitori, il maggiore in cinque mesi.

Le aziende, di conseguenza, hanno preferito utilizzare le loro giacenze di materie prime e di semilavorati, con gli ultimi dati che hanno mostrato il ventunesimo mese consecutivo di contrazione dei livelli di magazzino. Anche le giacenze dei prodotti finiti sono diminuite notevolmente e per il quinto mese consecutivo.

I dati relativi ai prezzi hanno mostrato il terzo mese consecutivo di aumento dei prezzi medi di acquisto, con un tasso di inflazione risultato il più veloce in 20 mesi. Le aziende sono state in grado di trasferire i costi maggiori ai loro clienti così come segnalato dal primo, ma marginale, aumento dei prezzi di vendita da giugno del 2019.

Guardando alla produzione futura, per il quinto mese consecutivo le aziende campione sono rimaste ottimiste. Le imprese manifatturiere italiane e tedesche sono state quelle con aspettative più positive per quanto riguarda la produzione durante i prossimi 12 mesi.

Commento

Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, analizzando i dati finali PMI del manifatturiero dell’eurozona ha dichiarato: “Il settore manifatturiero dell’eurozona è esploso ad ottobre, con tassi di crescita della produzione e dei nuovi ordini raramente superati durante gli ultimi venti anni. Se nel corso del quarto trimestre, i dati della produzione sono di buon auspicio, l’espansione è disomogenea in modo allarmante. A livello nazionale, la Germania ancora una volta è stata la nazione che di gran lunga ha riportato i risultati migliori dell’area, con le relative aziende che hanno osservato una espansione dei nuovi ordini mai osservata durante i 25 anni di storia dell’indagine. Italia, Spagna e Austria hanno inoltre riportato incoraggianti miglioramenti nei loro tassi di recupero, anche se Francia, Irlanda e Paesi Bassi hanno riportato solo crescite modeste e la Grecia è ritornata a contrarsi. Il risultato della Germania riflette di gran lunga la tendenza di crescita della domanda. Se, dopo l’attenuamento delle restrizioni, una parte degli ordini di automobili, attrezzature aziendali e macchinari sono aumentati notevolmente per via della ripresa dell’economia globale, che in particolare ha beneficiato la Germania, i nuovi ordini di beni di consumo di ottobre hanno raggiunto una fase di quasi stallo. Le esportazioni di questo sottosettore hanno persino mostrato una nuova contrazione, provocata dall’aumento del tasso di infezione del Covid-19 che ha indebolito il mercato del lavoro e l’ottimismo dei consumatori. La rinnovata debolezza delle aziende a diretto contatto con i consumatori ci ricorda che, se il settore manifatturiero sta nel suo insieme esplodendo, la sostenibilità della ripresa dipenderà dal ritorno alla normalità del comportamento dei clienti finali e dal rafforzamento del mercato del lavoro. Considerando la seconda ondata di contagi, questo scenario appare ancora lontano”.

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