IHS Markit PMI: la prestazione del terziario ha influenzato l’economia dell’eurozona di settembre

 IHS Markit PMI: la prestazione del terziario ha influenzato l’economia dell’eurozona di settembre
Foto di Andrea Piacquadio da Pexels

Rallenta di nuovo e sfiora la stagnazione la crescita del settore privato dell’eurozona. L’Indice IHS Markit PMI® della Produzione Composita è scivolato ai minimi in tre mesi con 50.4, diminuendo rispetto a 51.9 di agosto ed indicando solo una marginale espansione. Il dato finale ha tuttavia registrato un valore maggiore rispetto a 50.1 della procedente stima flash. 

Il PMI composito di settembre segnala un’economia a due velocità. Guidata dalla forte prestazione tedesca, la produzione complessiva del settore manifatturiero dell’eurozona è aumentata al tasso più rapido in più di due anni e mezzo. Al contrario, l’attività terziaria è scivolata in contrazione registrando il risultato peggiore da maggio. 

Dal punto di vista nazionale, notevoli sono state le divergenze dell’attività di settembre. Da una parte, la Germania ha indicato un forte valore di espansione con la relativa prestazione che ha superato quella del resto della regione. L’Italia è stata l’unica nazione a registrare un incremento, anche se marginale. 

Francia e Irlanda invece sono scivolate in contrazione, mentre il forte deterioramento dei servizi ha pesato enormemente sulla prestazione del settore privato spagnolo. 

I nuovi ordini pervenuti a settembre hanno indicato solo un leggero incremento, il più lento negli ultimi tre mesi consecutivi di crescita. Ciò è avvenuto malgrado il commercio estero complessivo abbia registrato la prima espansione in più di due anni. 

Con l’indebolimento della crescita economica e l’evidenza di capacità in eccesso nell’economia del settore privato, le aziende hanno di nuovo potuto liberarsi degli ordini inevasi complessivi. Dalla lettura degli ultimi dati, gli ordini inevasi sono diminuiti per il diciannovesimo mese consecutivo anche se solo in modo modesto. 

I livelli occupazionali si sono ridotti ancora una volta segnando il settimo mese consecutivo di contrazione degli organici. Il tasso di declino è stato tuttavia il più debole dell’attuale sequenza, con un rallentamento generale rispetto ad agosto. Francia e Spagna hanno registrato i tagli maggiori, mentre l’Italia il più debole. 

Le spese operative di settembre sono aumentate per il quarto mese consecutivo, registrando un forte tasso di inflazione e la Spagna ha indicato il valore maggiore. Allo stesso tempo, il difficile scenario economico caratterizzato da una domanda ancora debole e forti pressioni competitive, ha pesato sul potere decisionale sui prezzi. Questo ha causato a settembre il settimo mese consecutivo di abbassamento dei prezzi di vendita, indicando il peggior calo da giugno. 

Le aspettative economiche sono tuttavia migliorate indicando il valore migliore in sette mesi ed un livello di fiducia generalmente in linea con la media di lungo termine. Le aziende italiane sono risultate le più ottimiste, indicando il valore più alto dall’inizio del 2016. 

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A settembre, l’Indice PMI® IHS Markit dell’Attività Terziaria dell’eurozona ha registrato un ritorno in zona contrazione dell’economia terziaria. Dopo essere stato destagionalizzato, l’indice si è posizionato su 48.0, in discesa rispetto a 50.5 del mese precedente ed indicando peraltro il valore più basso da maggio. 

La Germania è stata l’unica economia terziaria ad indicare una crescita, seppure marginale, visto che le altre quattro nazioni monitorate hanno tutte segnalato una contrazione. La Spagna ha indicato la flessione mensile di gran lunga maggiore, seguita dall’Irlanda. 

L’indagine di settembre ha registrato il secondo mese consecutivo di declino dei nuovi ordini totali, con la Germania che ancora una volta ha registrato l’unica espansione. Anche le commesse estere si sono considerevolmente ridotte, estendendo l’attuale periodo di contrazione a più di due anni. 

I dati raccolti durante l’indagine di settembre hanno indicato una modesta riduzione degli impieghi, visto che è rimasta poca pressione sulle capacità operative con un calo delle commesse inevase per il settimo mese consecutivo. La Spagna ha indicato la maggiore contrazione mensile dei livelli occupazionali, con forti tagli registrati anche in Francia, Irlanda e Italia, mentre la Germania ha segnato un leggero incremento. 

A causare l’ultima ondata di riduzione dei posti di lavoro è stato il fattore dei costi, nonostante le aziende abbiano registrato il quarto mese consecutivo di aumento delle spese operative totali. I prezzi di vendita, tuttavia, sono di nuovo diminuiti, segnando il più forte tasso di deflazione in tre mesi. 

Per concludere, dando uno sguardo alle prospettive economiche nei prossimi 12 mesi, la fiducia ha indicato a settembre valori rafforzati, riportando il maggiore ottimismo in Italia. 

Commento

Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, ha dichiarato: “Con la quasi stagnazione dell’economia dell’eurozona di settembre, le probabilità di una nuova contrazione nel quarto trimestre sono certamente aumentate. La Spagna è il paese che ne ha risentito di più, poiché l’aumento dei contagi da Covid-19 ha causato ulteriori disagi sulla quotidianità. Tranne che per il periodo che va da marzo a maggio in cui si è registrato l’apice della prima ondata di contagi, la contrazione del terziario spagnolo di settembre è stata la maggiore da novembre 2012. Tuttavia, anche in Francia e in Irlanda il terziario ha registrato valori recessivi, mentre la Germania si è avvicinata quasi alla stagnazione, sottolineando dunque il peggioramento generalmente diffuso del settore dei servizi. A settembre, le misure restrittive adottate per contenere il contagio sono rimaste particolarmente severe sia in Spagna che in Italia con inasprimenti riportati anche in Francia e Germania. Per permettere la ripresa dell’attività terziaria, molto dipenderà dalla capacità di controllare la seconda ondata di contagi e da quanto si potranno alleggerire le misure di distanziamento sociale. Anche i governi dovranno essere vigili nel fornire aiuti tempestivi nel sostenere la ripresa e allo stesso tempo politiche monetarie sempre più accomodanti. In merito a queste ultime, le pressioni inflazionistiche di settembre sono rimaste basse, lasciando le porte aperte ad una politica espansiva. Avvicinandoci al quarto trimestre, qualsiasi ulteriore deterioramento dei valori PMI accrescerà la necessità di maggiori stimoli”. 

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