IHS MARKIT PMI: l’attività economica terziaria italiana di maggio continua a contrarsi, ma ad un ritmo più lento

 IHS MARKIT PMI: l’attività economica terziaria italiana di maggio continua a contrarsi, ma ad un ritmo più lento

Nel mese di maggio, a causa degli effetti causati dal protrarsi della pandemia da Covid-19, l’economia del settore terziario in Italia è rimasta in zona contrazione. Attività e nuovi ordini totali hanno di nuovo mostrato valori in declino ma a tassi più deboli rispetto ad aprile, grazie all’inizio della riapertura di alcuni settori economici e all’allentamento delle restrizioni. Tuttavia, continuano a registrarsi tagli all’occupazione con una riduzione degli organici ad un tasso record. Allo stesso tempo, le aspettative future sull’attività hanno indicato un nuovo rialzo rispetto ai minimi storici di marzo, restando però tra le più deboli della serie storica.

L’Indice destagionalizzato delle Attività Economiche, il principale di questo report, calcolato grazie ad una singola domanda che chiede alle aziende monitorate di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, ha indicato a maggio 28.9. Tale valore è risalito dai minimi record di aprile di 10.8 e riflette l’allentamento delle restrizioni e la lenta riapertura dell’economia, indicando tuttavia una sostanziale riduzione dell’attività economica.

Motivo principale di questa nuova contrazione di maggio è il protrarsi del calo degli ordini ricevuti. Il ritmo di flessione è molto più debole dai minimi di aprile, restando però il terzo più rapido dall’inizio della raccolta dati a gennaio 1998. Anche la domanda estera di servizi è diminuita ad un tasso tra i più rapidi mai registrati, indicando tuttavia un valore meno forte rispetto all’indagine precedente.

In linea con il calo della domanda, le aziende terziarie italiane hanno continuato a maggio a ridurre gli impieghi. Il tasso di taglio occupazionale è stato il secondo più rapido in più di 22 anni di storia dell’indagine. Il crollo dei posti di lavoro è in parte dovuto ad una capacità produttiva che continua a non essere completamente utilizzata. Il livello degli ordini inevasi del settore ha infatti continuato ad abbassarsi ad uno dei tassi più forti mai registrati, ma non elevato quanto marzo e aprile scorsi.

Nel frattempo, i costi medi di maggio affrontati dalle aziende terziarie in Italia sono diminuiti per il terzo mese consecutivo ed il campione monitorato lo ha collegato al costo minore del carburante e della forza lavoro. Il tasso di contrazione è stato tuttavia il più debole della sequenza di declino sopra menzionata. Allo stesso tempo, il settore terziario ha continuato ad intensificare gli sconti sulle tariffe per incoraggiare le vendite, indicando un calo medio dei prezzi di vendita per il decimo mese consecutivo e al secondo tasso più rapido da aprile 2009.

Dopo due mesi di pessimismo. Le prospettive sull’attività per i prossimi 12 mesi raccolte a maggio sono tornate ad essere positive. L’allentamento delle restrizioni, la riapertura delle aziende e le speranze di un miglioramento della domanda sono stati i frequenti motivi alla base dell’ottimismo. La fiducia è rimasta comunque tra le più deboli mai registrate.

IHS MARKIT – PMI® COMPOSITO IN ITALIA

L’attività del settore privato in rapido calo

L’Indice della Produzione Composita* di maggio ha segnato 33.9, indicando di nuovo una forte contrazione della produzione del settore privato italiano. Il tasso di riduzione, anche se in rialzo rispetto al valore minimo di 10.9 di aprile, è stato tra i più rapidi della storia dell’indagine.

Dal punto di vista settoriale, il terziario ha mostrato la riduzione peggiore del flusso dei nuovi ordini, mentre nella manifattura il tasso di calo ha riportato valori modesti.

Il trend generale di contrazione di maggio è di nuovo collegato al flusso dei nuovi ordini, in calo per il terzo mese consecutivo e ad uno dei ritmi più rapidi mai registrati, anche se più debole di aprile. La domanda estera di beni e prodotti italiani è diminuita a ritmo storicamente elevato, ma il più debole degli ultimi tre mesi.

A maggio, in linea con l’indebolimento della domanda, le aziende hanno ridotto ulteriormente le forze lavoro e ad un tasso generalmente forte. Ciononostante, il campione intervistato ha potuto alleggerire l’accumulo di lavoro inevaso, in calo per il ventitreesimo mese consecutivo e a ritmo forte.

Allo stesso tempo, le aziende del settore privato italiano hanno registrato a maggio la terza riduzione consecutiva mensile dei prezzi di acquisto. I prezzi medi di vendita, conseguentemente, sono di nuovo diminuiti segnando uno tra i più rapidi tassi di deflazione in oltre 22 anni di raccolta dati.

L’ottimismo registrato a maggio sull’attività per l’anno a venire è migliorato. Per la prima volta da febbraio, l’Indice sulle Aspettative Future si è posizionato sopra la soglia di non cambiamento di 50.0. Le prospettive restano però tra le più deboli della serie storica ovvero da metà 2012.

COMMENTO

Lewis Cooper, Economist presso la IHS Markit, ha dichiarato: “La pandemia da Covid-19 e le conseguenti misure di contenimento hanno continuato a pesare largamente sulle prestazioni economiche di maggio del settore terziario italiano, causando una nuova elevata contrazione dell’attività e dei nuovi ordini. Grazie però all’inizio della riapertura delle aziende e all’allentamento delle limitazioni, i valori di contrazione hanno cominciato a diminuire rispetto ai record minimi   di aprile. Nel frattempo, i tagli occupazionali continuano indicando la seconda riduzione più rapida degli organici a livello storico. In merito alle prospettive di attività nei prossimi 12 mesi, le aziende hanno riportato un rinnovato ottimismo, che però continua a indicare uno dei valori più bassi della serie storica. Nel settore manifatturiero abbiamo rilevato un  andamento simile, con valori ancora in contrazione anche se a tassi più deboli. Ciononostante, l’economia italiana continua a navigare in acque estremamente difficili. Le stime preliminari del PIL per il primo trimestre 2020 hanno registrato una contrazione quasi del 5% su base trimestrale ed i dati PMI del secondo trimestre raccolti finora indicano una nuova considerevole contrazione.”

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