IHS Markit PMI: ottobre registra un forte rallentamento della crescita terziaria in Italia

 IHS Markit PMI: ottobre registra un forte rallentamento della crescita terziaria in Italia

Nonostante l’indebolimento dei nuovi ordini ed un nuovo rallentamento della crescita rispetto ai picchi pluriennali di luglio e agosto, gli ultimi dati PMI® di ottobre indicano che in Italia il settore dei servizi ha continuato ad espandersi. Le pressioni sulla capacità operativa continuano tuttavia a salire, e infatti le aziende hanno registrato un tasso accelerato di assunzione.

L’Indice principale destagionalizzato IHS Markit PMI® dell’Attività Terziaria in Italia di ottobre si è posizionato su 52.4, registrando il sesto mese consecutivo di incremento dell’attività terziaria, anche se il tasso di crescita è stato il più debole della sequenza. Rispetto al 55.5 di settembre, il valore dell’indice è sceso considerevolmente.

La crescita generale è legata al forte rialzo dei nuovi ordini ricevuti dal settore terziario italiano, che ha prolungato l’attuale sequenza di espansione iniziata a maggio. Le aziende monitorate lo hanno collegato alla maggiore domanda da parte dei clienti, legata in parte all’allentamento delle restrizioni anti Covid-19. Il tasso di crescita è stato forte, ma rallentato al ritmo più lento della sequenza attuale.

Ciò in parte riflette la nuova riduzione degli ordini esteri, che da maggio sono diminuiti per la prima volta ed in modo lieve.

Le pressioni sulla capacità si sono tuttavia maggiormente intensificate, visto che il livello di commesse inevase è di nuovo aumentato. Il campione monitorato ha indicato disagi sulla catena di distribuzione e carenze che hanno causato l’aumento degli ordini in giacenza. Il tasso di accumulo è peraltro accelerato ad un tasso modesto.

Allo stesso tempo, le aziende hanno continuato ad assumere nuovo personale, continuando una tendenza mensile iniziata a maggio. Da quanto riportato dal campione intervistato, l’aumento di posti di lavoro è legato alle pressioni sulla capacità e all’aumento delle vendite. Il tasso di creazione occupazionale è accelerato rispetto a settembre segnando un ritmo moderato ma più lento di quelli avutisi la scorsa estate.

I dati di ottobre hanno inoltre evidenziato pressioni inflazionistiche più severe. L’onere dei costi sostenuti dalle aziende terziarie italiane è di nuovo aumentato, segnando il più forte tasso di incremento da luglio 2008. Dai commenti raccolti in sede d’indagine, si evince che le maggiori cause dell’inflazione di ottobre sono legate all’aumento dei costi variabili, come carburante e utenze, ma anche alla carenza di materiale.

Dopo il leggero calo di settembre, le tariffe medie applicate ad ottobre dal settore terziario sono quindi aumentate. Le aziende campione lo hanno attribuito al ricarico parziale della maggiorazione dei costi sostenuti sui clienti. Tuttavia, il tasso di inflazione delle tariffe è stato nel complesso solo marginale.

Infine, ad ottobre le aziende del settore terziario in Italia per i prossimi 12 mesi di attività hanno mantenuto aspettative positive. L’ottimismo è stato collegato al miglioramento delle vendite, all’allentamento delle misure restrittive e alla speranza di una forte ripresa economica. Anche se moderato rispetto a settembre, il livello di fiducia si è mantenuto elevato nel contesto dei dati storici.

IHS Markit PMI Composito in Italia

Rallenta la crescita della produzione e indica i valori minimi in sei mesi

Ad ottobre, l’Indice Composito destagionalizzato della Produzione ha registrato 54.2, segnalando il nono mese consecutivo di incremento della produzione del settore privato italiano. Quest’ultima lettura segna un declino da 56.6 di settembre ed il valore minimo da aprile, indicando una perdita di slancio di crescita.

L’indice composito è una media ponderata dell’Indice della Produzione Manifatturiera e dell’Indice dell’Attività Terziaria.

Sia il settore manifatturiero che terziario hanno registrato ad ottobre espansioni più deboli, con un rallentamento molto più evidente nei servizi, la cui crescita è scesa a tassi modesti mentre la produzione industriale ha continuato ad indicare tassi di rialzo forti anche se leggermente ridotti.

Il livello di espansione generale di ottobre è stato supportato dall’ulteriore aumento dei nuovi ordini, ad un tasso leggermente accelerato su base mensile e nel complesso elevato, grazie soprattutto alla maggiore espansione del volume degli ordini manifatturieri.

I dati di ottobre hanno anche evidenziato la forte pressione sulla capacità operativa delle aziende italiane, con livelli di commesse inevase in aumento al tasso più rapido da giugno. Per questo, le aziende hanno assunto personale aggiuntivo con una crescita più veloce ma generalmente moderata.

Allo stesso tempo, i costi sono ulteriormente aumentati, segnando il secondo tasso di inflazione più veloce di sempre. La pressione inflazionistica è dovuta principalmente al settore manifatturiero, ed ha di conseguenza determinato un aumento dei prezzi medi di vendita del settore privato.

Commento

Lewis Cooper, Economist presso IHS Markit che elabora i dati dell’indagine Italy Services PMI®, ha dichiarato: “Nel mese di ottobre, lo slancio di crescita del settore terziario in Italia ha perso ulteriore vigore, indicando il tasso più debole di aumento dell’attività economica degli attuali sei mesi di sequenza con un incremento leggermente più lento dei nuovi ordini. La pressione sulla capacità continua, tuttavia, ad intensificarsi con le aziende che collegano l’ultimo aumento delle commesse inevase ai disagi logistici e alla carenza di materiale e trasportatori. Le aziende terziarie hanno reagito assumendo personale aggiuntivo a ritmo crescente. La moderazione della crescita dei servizi unita al leggero indebolimento dell’espansione della produzione industriale ha generato il più lento tasso di incremento del settore privato in sei mesi, pur indicando valori ancora moderati. Le pressioni inflazionistiche hanno generato ulteriori ostacoli, con un aumento quasi record dei costi del settore privato visto che le strozzature sulla fornitura e l’aumento del costo dei materiali, del carburante e dell’energia hanno continuato a spingere i prezzi al rialzo, soprattutto nel settore manifatturiero. Anche se il tasso di espansione resta superiore alla media di lungo termine dell’indagine, le difficoltà di rifornimento e le pressioni inflazionistiche non mostrano segnali di allentamento, e con il rilancio della domanda dopo la graduale riduzione delle misure anti Covid-19, potremmo assistere nei prossimi mesi ad un peggioramento dei valori di crescita, soprattutto se paragonati ai rapidi rialzi cui abbiamo assistito ad inizio anno”.

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