IHS Markit PMI: settembre registra una forte espansione della produzione terziaria italiana, ma segnala un calo dello slancio di crescita

 IHS Markit PMI: settembre registra una forte espansione della produzione terziaria italiana, ma segnala un calo dello slancio di crescita

Nel mese di settembre, le aziende terziarie italiane hanno registrato un’altra forte prestazione. Nonostante il tasso di espansione sia rallentato segnando il valore più lento da maggio, la produzione ha continuato a crescere notevolmente, con dati che hanno indicato una forte domanda da parte dei clienti. Questo è in parte legato al simile rallentamento della crescita dei nuovi ordini di settembre, che pur rimanendo in generale elevato, è aumentato al tasso più lento dell’attuale sequenza di espansione di cinque mesi, con un’ampia stagnazione del flusso degli ordini esteri.

La pressione dei costi ha continuato a riversarsi sul mercato terziario, vista l’accelerazione al secondo valore più veloce in quasi dieci anni dell’inflazione dei prezzi d’acquisto.

Con 55.5, l’Indice destagionalizzato IHS Markit PMI® dell’Attività Terziaria in Italia di settembre ha segnalato il quinto mese consecutivo di espansione della produzione del settore dei servizi, registrando un valore complessivamente forte. In calo da 58.0 di agosto, l’ultimo valore indica comunque un rallentamento dello slancio di crescita, mostrando il più debole tasso di espansione da maggio.

Resta da segnalare però che nel corso dell’intero terzo trimestre, l’indice medio di 57.2 è stato il più alto dal secondo trimestre 2006.

La crescita generale ha ricevuto principalmente la spinta dal forte rialzo del volume dei nuovi ordini. Il livello del flusso delle commesse in entrata è aumentato per il quinto mese consecutivo e con valori forti, con le aziende intervistate che lo hanno attribuito alle vendite sostenute e all’elevata ripresa della domanda accumulata nei mesi precedenti, conseguentemente all’allentamento delle misure anti Covid-19. Detto ciò, rispetto ad agosto il tasso di incremento è rallentato notevolmente fino a segnare il valore più debole dell’attuale sequenza e questo è in parte dovuto all’ampia stagnazione del flusso degli ordini esteri.

I dati di settembre hanno anche indicato una forte pressione dei prezzi. I costi medi hanno continuato ad aumentare, estendendo l’attuale sequenza di aumento dei prezzi di acquisto iniziata a giugno 2020. Quest’ultimo rialzo è stato il secondo più veloce in quasi un decennio e complessivamente rapido.

Le tariffe medie applicate dalle aziende terziarie in Italia a settembre sono tuttavia diminuite per la prima volta in cinque mesi, anche se in modo marginale. Il campione intervistato ha segnalato di aver offerto sconti per attrarre i clienti.

Nel frattempo, il settore terziario italiano ha registrato a settembre un nuovo aumento del lavoro inevaso, dopo aver segnato un valore di non cambiamento nell’indagine di agosto. Dai commenti raccolti in sede d’indagine si evince che le aziende hanno faticato a trovare capacità per mantenere il passo con gli ordini in arrivo. Il tasso di accumulo di commesse in giacenza è stato tuttavia modesto.

Ne è risultato che le aziende a settembre hanno continuato ad aumentare la loro forza lavoro. L’ultimo incremento è stato il più lento da maggio, primo mese dell’attuale sequenza di creazione occupazionale, mantenendosi comunque generalmente moderato.

Concludendo, la fiducia del settore è rimasta robusta nel mese di settembre. Infatti, il livello di ottimismo è lievemente risalito segnando il valore più alto in tre mesi ed elevato nel contesto dei dati storici, con più della metà delle aziende intervistate (54%) che per settembre 2022 prevede un aumento dell’attività economica, rispetto ad appena il 5% che predice un calo.

IHS Markit PMI® Composito in Italia

La crescita della produzione del settore privato resta elevata, ma perde vigore

L’Indice Composito destagionalizzato della Produzione di settembre si è posizionato su 56.6 indicando l’ottavo mese consecutivo di espansione, peraltro generalmente forte, della produzione del settore privato italiano. L’ultima lettura ha tuttavia mostrato valori in discesa rispetto al picco in 15 anni di 59.1 dello scorso agosto, mostrando una leggera moderazione dello slancio di crescita.

L’indice composito è una media ponderata dell’Indice della Produzione Manifatturiera e dell’Indice dell’Attività Terziaria.

In questo fine terzo trimestre, i produttori di beni hanno continuato a guidare l’espansione, registrando un rialzo più rapido del terziario; entrambi i settori hanno, tuttavia, indicato un rallentamento del tasso di incremento nel corso del mese.

A dare la spinta al generale incremento è stato l’ulteriore e forte aumento del flusso dei nuovi ordini ricevuti dalle aziende italiane. La crescita delle commesse è diminuita segnando i minimi in cinque mesi, restando comunque elevata.

I dati di settembre hanno anche evidenziato un’altra ondata di creazione di posti di lavoro, estendendo l’attuale sequenza a cinque mesi. L’ultimo aumento è stato moderato ed il più lento da maggio.

La pressione sui costi di settembre si è intensificata, con un tasso di inflazione dei prezzi d’acquisto accelerata rispetto ad agosto e a tasso rapido. Questo ha generato un forte innalzamento dei prezzi di vendita da parte delle aziende monitorate.

Concludendo, la fiducia è lievemente aumentata segnando il valore più alto in tre mesi ed è rimasta storicamente elevata.

Commento

Lewis Cooper, Economist presso IHS Markit che elabora i dati dell’indagine Italy Services PMI®, ha dichiarato: “Il settore terziario in Italia ha registrato a settembre un’altra forte prestazione, con l’attività economica che ha continuato a segnare una forte ascesa, malgrado il tasso di espansione sia rallentato al valore più lento da maggio in linea con la simile diminuzione del flusso dei nuovi ordini in una situazione di stagnazione generale delle commesse estere. Nel settore privato si è registrata una tendenza analoga, dove la crescita della produzione ha riportato il valore più lento in cinque mesi, rimasto comunque elevato. A fine terzo trimestre, è ancora una volta la manifattura a guidare l’espansione generale, indicando però anche un tasso più lento di crescita della produzione rispetto ad agosto. Questo rappresenta tuttavia solo un leggero rallentamento in coda ad un trimestre che ha indicato l’espansione più forte del settore privato da metà 2006. Le pressioni inflazionistiche restano il principale rischio al ribasso, poiché il carico di costi per le aziende italiane aumenta rapidamente a causa del costante rialzo dei prezzi d’acquisto del manifatturiero che si riversa sul settore terziario. Nel complesso, comunque, l’economia italiana resta su un terreno di crescita con un ampio numero di aziende che prevede che si manterrà tale per i mesi a venire”.

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