Il Fondo Italiano di Investimento: un’opportunità per le pmi

Speaker del convegno era Gabriele Cappellini, Amministratore Delegato di Fondo Italiano d’Investimento S.p.A. fin dalla sua costituzione nel 2010; nel suo intervento, il relatore si è soffermato in particolare sulla storia del Fondo Italiano d’Investimento e sulla sua mission operativa. Il Fondo è stato costituito nel 2010 su iniziativa e con la collaborazione del Ministero del Tesoro ed è partecipato dallo stesso Ministro, da Banche Private, dall’Abi, da Cassa Depositi e Prestiti e da Confindustria; esso ha una dotazione patrimoniale di 1.200.000.000 €, sottoscritti da quattro banche private, dall’istituto Italiano delle Banche Popolari e da Cassa Depositi e Prestiti.
Esso è nato con l’obiettivo di fornire alle imprese italiane di piccole e medie dimensioni, tramite investimenti diretti o indiretti nel capitale di rischio, un sostegno finanziario nell’ambito di operazioni di “expansion capital”, finalizzate a finanziare lo sviluppo di imprese già avviate, anche tramite acquisizioni. Il Fondo nasce come progetto istituzionale, dove il settore pubblico e quello privato hanno deciso di condividere insieme obiettivi e modalità operative. Gli obiettivi perseguiti sono:
- realizzare un ritorno adeguato del capitale investito (obiettivo tradizionale del private equity);
- stimolare e sostenere la capitalizzazione, l’aggregazione e l’internazionalizzazione dell’impresa italiana di minori dimensioni (obiettivo di politica economica).
Per quanto concerne gli investimenti diretti, il Fondo investe in imprese con un fatturato indicativamente compreso tra 10 e 250 milioni di euro. Esso investe in prevalenza in posizioni di minoranza, per rispettare ruolo e responsabilità dell’imprenditore senza prefissare un rendimento minimo obiettivo per singolo investimento. In coerenza con le finalità, gli investimenti verranno effettuati con forme che assicurino che il capitale messo a disposizione serva a finanziare lo sviluppo dell’impresa, limitando lo smobilizzo delle partecipazioni da parte dei soci. Il Fondo, ad oggi, ha messo in atto 37 operazioni rivolte a 30 imprese, con un investimento medio di 10 milioni di euro per impresa e acquisendo una partecipazione media del 20% (vi sono però casi in cui si supera il 40%). L’attività di investimento diretto ha restituito ottimi risultati (nonostante vi siano stati casi di default, dovuti principalmente a investimenti sbagliati) e ha già provveduto a dismettere le partecipazioni in 4 imprese.
Il Fondo contemporaneamente effettua operazioni di investimento indiretto – “fondo di fondi” – in strumenti finanziari non quotati rappresentativi di quote di fondi di private equity (OICR) o di società finanziarie ex artt. 106 e 107 TUB (anche di nuova costituzione) con vocazione in prevalenza territoriale. L’ammontare massimo di investimento del Fondo non potrà superare il 50% del commitment di ciascun Fondo o società finanziaria.
Tra le operazioni originariamente vietate per Regolamento al Fondo vi erano gli investimenti in Start-up; tuttavia, l’espansione del fenomeno ha portato a rivedere tale restrizione, quanto meno con riguardo agli investimenti indiretti. In particolare, sono state individuate tre aree verso cui indirizzare investimenti: IT&Media, Biomedics e Meccanica-Robotica. Nel settore IT&Media il Fondo si è già fatto promotore di un’importante iniziativa, che ha preso il nome di Progetto101.
Progetto101 è il nome di una società di venture capital creata, su iniziativa del Fondo, aggregando circa 20 tra i maggiori incubatori italiani di Start-up del settore IT&Media, la quale investe su società italiane che sfruttano le opportunità offerte dalla rivoluzione digitale e che siano animate da imprenditori capaci e ambiziosi. Progetto101 è, agli occhi del Fondo Italiano d’Investimento, a sua volta trattata come fondo in cui investire (si rientra nello schema degli investimenti indiretti “fondo-di-fondi”) e fornisce la possibilità di iniettare capitali anche nel settore Start-up.
Il progetto più recente, tuttora in fase di sviluppo, del Fondo Italiano d’Investimento si focalizza invece sul mercato di capitali di debito per le piccole e medie imprese. Tradizionalmente, il mercato dell’offerta di capitali per le pmi era formato unicamente dalle banche, le quali però, sempre più spesso a fronte della crisi finanziaria negano la concessione di tali fondi. Si è pertanto andata diffondendo l’idea dell’opportunità di sviluppare un vero e proprio mercato di capitali per le pmi e tale compito è stato affidato al Fondo Italiano d’Investimento.
L’intervento ha assunto una duplice natura: innanzitutto, sono stati ideati ed è iniziato il lancio di mini-bond per il finanziamento delle pmi. È stato poi creato un fondo-di-fondi, che opererà come finanziatore di capitale di debito per le pmi, raccogliendo a sua volta fondi (oltre che dal Fondo Italiano d’Investimento) dal settore assicurativo e previdenziale e dai Fondi Pensione.
Chiara Novelli
BLB Studio Legale
LINK UTILI
Fondo Italiano D’Investimento: http://www.fondoitaliano.it/index.shtml
Progetto 101: http://www.p101.it/it
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