Il Marketing non è solo Comunicazione

In un mio articolo precedente ho parlato della strategia di comunicazione. Prima di addentrarsi nella definizione della stessa, è bene ricordare alcuni concetti chiave del “marketing”, che spesso molti confondono con “comunicazione”.
Si palesa una sorta di conflitto che coinvolge non soltanto i profani ma anche molti professionisti. Stiamo parlando di quell’approccio concettuale con il quale, molti addetti ai lavori, dimostrano di non avere ben chiara la differenza tra comunicazione e marketing.
Le due cose vengono spesso trattate con esemplificato gemellaggio, senza procedere a una corretta identificazione che le rende complementari ma dipendenti. Si può asserire che la comunicazione è in sostanza, uno degli aspetti integrati nel concetto di marketing. Determinante come elemento distintivo ma comprensivo in un sistema più grande.
Il marketing è il soddisfacimento profittevole dei bisogni (Kotler). Si tratta dell’insieme di attività, istituzioni, persone e processi volti alla creazione, alla comunicazione e allo scambio di offerte che hanno valore per acquirenti, clienti, partner e la società in generale (Wikipedia).
Marketing non è nemmeno sinonimo di vendita. Lo scopo del marketing è quello di rendere superflua la vendita (Kotler), fino ad arrivare a comprendere e conoscere il cliente al punto che il prodotto o il servizio sia tanto adatto alle sue esigenze da vendersi da solo (Kotler).
Altri concetti chiave legati al marketing sono: bisogni, desideri e domanda.
I bisogni sono le necessità umane: aria, cibo, acqua, vestiti, casa, sicurezza, accettazione sociale, autostima, ecc.
Il marketing non crea i bisogni, li influenza.
I bisogni diventano desideri nel momento in cui vengono identificati con uno specifico prodotto o servizio che li può soddisfare. Per esempio il bisogno di comunicare può essere soddisfatto dal desiderio di possedere uno Smartphone. La domanda invece, riguarda il desiderio rivolto a specifici prodotti o marchi, accompagnato dalla capacità di pagarli. Si può per esempio desiderare un iPhone, senza poterselo permettere; in quel caso non si rientra nella domanda.
Ci si riferisce invece al marketing mix (o alle 4P del marketing) quando si parla di Prodotto, Prezzo, Distribuzione (Place in inglese) e Comunicazione (Promotion in inglese).
Negli ultimi anni, grazie alla sensibilizzazione delle aziende nei confronti dei propri clienti, probabilmente anche in virtù del contatto bi-direzionale che è possibile instaurare tramite i Social Media, si parla spesso delle nuove 4P del marketing, che si aggiungono alle 4 esistenti: Persone, Processi, Performance, Filosofia (Philosophy in inglese, a volte sostituito con Programmi).
Il focus si sposta dal prodotto e i suoi annessi alle persone e ai loro paradigmi.
Il marketing, la scienza che studia il mercato e le sue interazioni, si adegua.
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Definito da Going Global UK: “Massimo esperto in strategie di marketing digitale internazionale”.
Tra i 5 maggiori marketing influencer italiani secondo Digitalic. Autore di “Strategie web per i mercati esteri”, Hoepli 2016 e “The Marketing Distinguo: differentiation on three steps”, Amazon 2019.
Ha il deato il Visual Communication Planner, il marketing canvas scaricato da quasi 20.000 aziende e professionisti nel mondo.
L’unico italiano a completare il master MIT Digital Business Strategy sulla Digital Transformation.
Premiato tra le tre Best 2019 Marketing Innovation al DES 2019 di Madrid con il progetto Marketing Distinguo.
Ha già collaborato come docente per Exportiamo Academy, 24ore Business School, Università di Bologna, Università di Trento, Università Internazionale di Roma, Ninja Academy.
È l’unico consulente di BPER Banca per l’Export Digitale.
Fa parte della commissione UNI per la definizione della normativa relativa alla professione dell’Export Manager e del Digital Export Manager.