Il metodo degli stadi di sviluppo

 Il metodo degli stadi di sviluppo

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[dropcap]I[/dropcap]l metodo degli stadi di sviluppo è un metodo di selezione dei mercati che viene spesso usato per l’individuazione di nuovi mercati, quindi in quella che si è definita prima fase di selezione. Si tratta di dividere i mercati in gruppi più o meno omogenei riguardo ad alcune caratteristiche di sviluppo ed alle potenzialità di assorbimento, oltre che all’uniformità giuridica e linguistica.

Un primo raggruppamento dei paesi può essere fatto considerando il reddito pro-capite, che si ottiene dividendo il reddito nazionale per il numero degli abitanti. Il reddito pro-capite è un dato generalmente disponibile ed è utile per una prima indicazione sulle possibilità di assorbimento di un mercato. È infatti evidente, per esempio, che i paesi con reddito pro-capite molto basso non possono essere un buon mercato per i beni di consumo di prezzo medio-alto e quindi neppure per le attrezzature che servono per fabbricarli.

In generale si raggruppano i paesi in cinque o sei gruppi o fasce di reddito.

Un altro dato, anche molto usato in questa prima fase dell’analisi, è il Prodotto Nazionale Lordo. Anche questo dato è generalmente disponibile e può dare delle utili indicazioni sulla dimensione del mercato, specialmente se è nota la sua composizione, cioè se sono note le quote generate dall’agricoltura, dall’industria e dai servizi.

Naturalmente i dati riguardanti il reddito pro-capite e quelli riguardanti il PNL devono essere usati in combinazione fra loro. Infatti mentre il reddito pro-capite ci consente di raggruppare i paesi in base al potere di acquisto medio, il PNL ci permette di valutare i mercati in base alla loro effettiva dimensione. Può capitare infatti che alcuni paesi abbiano un reddito pro-capite molto elevato ma un PNL molto basso, e questo ci darà l’indicazione che si tratta di un paese in cui la ricchezza è molto concentrata ma il mercato ha dimensioni molto limitate.

Tenendo conto quindi dei dati disponibili ed utilizzandoli razionalmente, ed associando questi dati ad informazioni di tipo qualitativo sulla situazione economica e sociale dei paesi, è possibile raggruppare i paesi secondo il loro stadio di sviluppo.

La classificazione dei paesi secondo gli stadi di sviluppo non è totalmente oggettiva e quindi ogni impresa ne ha una sua propria in dipendenza del prodotto che tratta.

Daremo quindi, di seguito, le caratteristiche dei mercati in dipendenza dei differenti stadi di sviluppo, e solo delle indicazioni sui paesi che appartengono ai singoli stadi di sviluppo.

Paesi di grandi dimensioni di mercato ad uno stadio di sviluppo industriale avanzato

Stati Uniti, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Francia, Canada, Italia, Spagna.

Caratteristiche del mercato:

–       PNL costituito in minima parte dall’agricoltura.

–       Reddito pro-capite elevato e quindi richiesta di prodotti di alta qualità, con forte concorrenza.

–       Elevata urbanizzazione.

Paesi di piccole dimensioni di mercato ad uno stadio di sviluppo industriale avanzato

Belgio, Olanda, Svezia, Danimarca, Svizzera, Australia, Austria, Norvegia, Irlanda, Israele, Finlandia.

Caratteristiche del mercato:

–       La quota dell’ industria per la formazione del PNL rappresenta meno del 40%.

–       Non esistono grossi mercati e quindi i paesi a questo stadio di sviluppo, per poter raggiungere una buona economia di scala, hanno un grande bisogno di esportare e per tale ragione spesso sono dotati di ottime trading companies e presidiano con proprie strutture le grande distribuzione.

Paesi ad uno stadio di sviluppo di rapida industrializzazione

Grecia, Portogallo, Turchia, Sud Africa, Cina, Brasile, India, Vietnam, Korea del Sud.

Caratteristiche del mercato:

–       Apporto del settore agricolo in diminuzione a vantaggio del settore industriale.

–       Domanda interna in espansione e consumi molto simili a quelli dei paesi industrializzati.

–       Costo del lavoro basso.

–       La struttura industriale è in espansione e gli investimenti si avvicinano a quelli dei paesi industrializzati, la tecnologia è però più semplice e si sviluppano soprattutto i settori con alto contenuto del fattore lavoro. Molto sviluppato è anche il settore ITC e vi è un elevato grado di uso degli strumenti che portano conoscenza. Per le dimensioni, taluni di questi sono fortemente presenti anche nel campo della produzione e distribuzione dei beni immateriali.

Paesi con risorse naturali e con modesta industrializzazione

Indonesia, Arabia Saudita, Egitto, Yemen, Argentina, Cile, Libia, Algeria, Iran, Russia Fed.

Caratteristiche del mercato:

–       Si tratta di paesi ricchi di risorse naturali, che hanno già avviato un processo di industrializzazione, passando per gli stadi di investimento nelle strutture di base e nella prima lavorazione delle risorse, producendo così semilavorati. Sono poi passati ad una prima diversificazione industriale sviluppando per primi i settori dei materiali per costruzione, tessili e della meccanica leggera, che dispongono già di una buona domanda interna.

–       Il mercato comincia a svilupparsi per beni semplici ed a basso costo.

Paesi senza molte risorse naturali, con alcuni settori industriali competitivi

Taiwan, Singapore, Malaysia, Messico, Romania, Polonia.

Caratteristiche del mercato:

–       Alto livello di urbanizzazione, e quindi reddito pro-capite di buon livello nelle grandi città.

–       Esistenza di almeno un settore industriale molto sviluppato e quindi trainante.

–       Agricoltura ad un buon livello di meccanizzazione.

–       Domanda di tecnologia avanzata nei settori già sviluppati e di infrastrutture tecniche e civili.

–       Buona presenza di imprese straniere o di joint-venture.

Paesi ad uno stadio di sviluppo pre-industriale

Nigeria, Angola, Tanzania, Mozambico, Zimbabwe, Zambia, Ghana, Botswana, Ecuador, Perù, Colombia, Pakistan.

Caratteristiche del mercato:

–       In questi paesi l’industria rappresenta meno del 10% del PNL.

–       Scarsa urbanizzazione, scarsa meccanizzazione dell’agricoltura, bassi investimenti nel settore industriale, consumi di beni a basso prezzo.

–       In alcuni dei paesi in questo stadio si comincia però a notare un primo sviluppo nei settori della meccanizzazione dell’agricoltura e nella produzione di beni semplici a basso contenuto tecnologico e si potenzia la ricerca e la dotazione di fonti idriche.

La precedente classificazione dei paesi in sei stadi di sviluppo deve intendersi come semplice indicazione e così pure l’assegnazione dei paesi ai singoli stadi di sviluppo. Si tratta, come abbiamo già detto, di un metodo che, pur basandosi su dati certi (reddito pro-capite e PNL), lascia molto spazio alla interpretazione di questi dati, alla conoscenza di altri fattori economici e sociali e, soprattutto, è un metodo che va adattato al settore di cui si tratta.

È inoltre un metodo che va rivisto periodicamente alla luce della variazione delle situazioni economiche e sociali nel tempo.

(da “Elementi di marketing internazionale” di Giuseppe Monti e Vincenzo Porcasi, ediz. Il Caos Management)

Giuseppe Monti

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