Il PMI dell’eurozona aumenta visto che la crescita accelera in Germania, Italia e Spagna

 Il PMI dell’eurozona aumenta visto che la crescita accelera in Germania, Italia e Spagna

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[dropcap]N[/dropcap]el mese di marzo, il tasso di crescita dell’economia dell’eurozona ha continuato a migliorare. L’Indice Finale Markit PMI® della Produzione Composita nell’Eurozona è salito a 54.0 da 53.3 di febbraio, toccando il record su 11 mesi e il più alto valore per la seconda volta in quasi quattro anni.

L’indice di lettura medio di 53.3 nel corso dell’intero primo trimestre, indica la migliore crescita della produzione dal secondo trimestre dello scorso anno.

L’espansione dell’attività economica di marzo si è distribuita equamente nei settori manifatturiero e terziario. La produzione manifatturiera è aumentata al tasso più rapido da maggio 2014, mentre l’attività del settore terziario ha raggiunto il più netto tasso di incremento su otto mesi.

Tra le prestazioni delle varie nazioni restano, tuttavia, differenze maggiori. L’Irlanda e la Spagna rimangono alla guida della ripresa, seguite dalla Germania con un’economia in veloce rialzo con una crescita accelerata al record su otto mesi.

Marzo resta comunque il secondo mese consecutivo in cui l’attività economica delle quattro grandi nazioni risulta in rialzo, anche se i tassi di espansione di Italia e Francia sono risultati al confronto modesti (perfino con la crescita italiana in accelerazione al record su otto mesi).

L’aumento dei nuovi ordini dell’eurozona di marzo è anch’esso accelerato, toccando un record in quasi quattro anni. Il consolidamento dell’afflusso di nuove commesse ha testato le capacità produttive di alcune aziende, generando un moderato accumulo di commesse inevase per il secondo mese consecutivo e nuovi posti di lavoro.

Nazioni in ordine di crescita della produzione composita (marzo)  
Irlanda 59.8 minimo su 9 mesi
Spagna 56.9 massimo su 2 mesi
Germania 55.4 (flash: 55.3) massimo su 8 mesi
Italia 52.4 massimo su 8 mesi
Francia 51.5 (flash: 51.7) minimo su 2 mesi

Il livello occupazionale è aumentato al tasso più rapido da agosto 2011, con altri incrementi degli organici in Germania, Italia, Spagna e Irlanda. Intanto la Francia ha segnato un leggero rialzo delle forze lavoro, dopo le perdite subìte nel corso dei 16 mesi precedenti.

A marzo sono rallentate le pressioni deflazionistiche, visto che la media dei prezzi di vendita è diminuita al tasso più lento dallo scorso agosto ed i prezzi di acquisto hanno registrato il maggiore incremento mensile degli ultimi otto mesi. Le aziende monitorate hanno spiegato che questo aumento è dovuto all’indebolimento dell’euro che ha incrementato i costi dei beni d’importazione prezzati in dollari americani, e anche all’ampliamento degli organici.

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La prestazione di marzo del settore terziario dell’eurozona ha continuato a rafforzarsi con l’attività in aumento al tasso più rapido su otto mesi, incalzata dal più consistente afflusso di nuovi ordini da maggio 2011.
Con 54.2 di marzo, in rialzo da 53.7 di febbraio, l’Indice delle Attività Terziarie dell’Eurozona ha segnato un’espansione della produzione per il ventesimo mese consecutivo e si è posizionato al di sotto della precedente stima flash di 54.3. La media di lettura dell’indice del primo trimestre di 53.6 è il miglior risultato raggiunto dal secondo trimestre 2011.
Tutte le economie terziarie nazionali monitorate dall’indagine hanno indicato un aumento delle attività nel mese di marzo, con il più rapido tasso di crescita registrato ancora una volta in Irlanda. La Spagna è risultata in seconda posizione, con un tasso di espansione al record su sette mesi, seguita dalla Germania dove la crescita ha toccato il tasso più netto da settembre dello scorso anno. In Italia il tasso di incremento è risalito al record su quattro mesi. Anche se la Francia è stata l’unica nazione a segnalare a marzo una decelerazione della crescita, il ritmo di espansione è rimasto forte e tra i migliori degli ultimi tre anni e mezzo.
Le aspettative di marzo dell’economia del terziario dell’eurozona si sono schiarite, visto che il livello di ottimismo per gli affari ha toccato il record su 46 mesi.
Le migliorate prestazioni attuali e previste del settore hanno inoltre portato ad aumentare i livelli occupazionali. Gli organici sono aumentati per il quinto mese consecutivo con un tasso di incremento quasi analogo al record su quattro anni di febbraio. Le assunzioni sono aumentate in Germania, Francia, Italia, Spagna e Irlanda.
L’inflazione dei prezzi di acquisto di marzo è accelerata al valore più alto su otto mesi, riflettendo principalmente l’incremento deii costi del personale. La tendenza dei prezzi di acquisto si è consolidata in quasi tutte le nazioni monitorate dall’indagine, ad eccezione della Francia.
I prezzi medi di vendita sono diminuiti per il quarantesimo mese consecutivo anche se al tasso minimo da giugno dello scorso anno. Germania e Irlanda hanno entrambe registrato tariffe maggiori, mentre queste sono calate in Francia, Italia e Spagna.

Chris Williamson, Chief Economist presso Markit ha detto: «Non sappiamo se l’economia dell’eurozona stia acquistando velocità a tal punto da poter tornare felicemente ad una ripresa forte e sostenibile, ma la regione sta sicuramente assistendo al suo migliore slancio di crescita dal 2011. I PMI indicano una crescita del PIL del primo trimestre piuttosto fiacca con lo 0.3%. Tuttavia, la vera chiave di lettura dei dati d’indagine è che il ritmo di espansione sembra pronto a guadagnare terreno nei prossimi mesi. Il flusso di nuovi ordini sta crescendo al tasso più forte dalla primavera del 2011 e, al rialzo della domanda, le aziende rispondono con nuove assunzioni ad un ritmo che non si vedeva da tre anni e mezzo. È incoraggiante vedere che, con il ritorno alla crescita della Francia, le quattro maggiori economie dell’euro sono di nuovo in espansione, indicando quindi una ripresa ampia e che dovrebbe essere perciò piú sostenibile. Le prospettive economiche si stanno dunque schiarendo e ci aspettiamo di assistere a revisioni positive delle previsioni di crescita per quest’anno, grazie anche alla politica del quantitative easing della BCE, pronta a fornire incentivi alla nuova ripresa nei prossimi mesi. Tuttavia, una continua ripresa non è una scommessa a senso unico, poiché la crisi greca resta una seria minaccia alla stabilità dell’eurozona».

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