Intesa Sanpaolo: Monitor dei Poli Tecnologici del Lazio

 Intesa Sanpaolo: Monitor dei Poli Tecnologici del Lazio

L’export dei poli tecnologici laziali ha registrato nel 2020 una contrazione tendenziale del 14,7% (a prezzi correnti), risultato peggiore rispetto alla media dei cluster tecnologici nazionali che hanno registrato una contrazione del 4,7% e del complesso delle esportazioni manifatturiere della regione (-8,8%). La battuta di arresto registrata lo scorso anno risente anche di un confronto con un 2019 particolarmente brillante, soprattutto per il polo aeronautico e quello farmaceutico. Il polo farmaceutico laziale ha chiuso il 2020 con un calo del 14,2% in fisiologica decelerazione rispetto al +40,4% del 2019. A condizionare la performance del polo farmaceutico è stata soprattutto la decelerazione degli scambi con gli Stati Uniti mentre è tornato a crescere l’export verso il Belgio, primo sbocco commerciale. Nei prossimi mesi i flussi commerciali del polo farmaceutico potrebbero risentire della possibile realizzazione di una filiera italiana dei vaccini, che vede tra i protagonisti alcuni player del territorio. Il polo ICT romano ha chiuso l’anno con un calo delle esportazioni del 6,3%. Anche il polo aerospaziale, dopo le ottime performance del 2019, ha evidenziato un ridimensionamento degli scambi (-22,9%), in particolare verso la Turchia.

Dal Monitor dei Poli Tecnologici del Lazio realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo emerge comunque che i poli hi-tech laziali si confermano tra le principali aree ad elevato contenuto tecnologico del Paese.

2020 difficile anche per i distretti tradizionali che hanno fortemente risentito della crisi pandemica. Il distretto della Ceramica di Civita Castellana ha chiuso l’anno con un -7,3% nonostante l’inversione di tendenza del quarto trimestre che ha registrato un +2,8% tendenziale. Anche per questo distretto a pesare è stata soprattutto la contrazione del mercato americano mentre sono in aumento gli scambi con Austria, Paesi Bassi e Svizzera. Battuta d’arresto anche per il distretto ortofrutticolo dell’Agro-Pontino che registra nel 2020 una contrazione del 2,9% nonostante risultati positivi nel secondo e nel terzo trimestre. A pesare è stata soprattutto la contrazione della domanda da parte della Germania che da sola assorbe quasi il 50% delle esportazioni del distretto.

Pieluigi Monceri, Responsabile della Direzione Regionale Lazio e Abruzzo:” Nel 2020, un anno che ha presentato diverse criticità determinate dalla pandemia, abbiamo concretamente sostenuto il tessuto produttivo laziale, e anche quest’anno garantiremo il nostro impegno allungando i tempi di rientro del debito e consentendo alle aziende di pianificare gli investimenti che siamo pronti a sostenere con 2 miliardi di nuovo credito. Dall’inizio della pandemia abbiamo supportato le aziende laziali con erogazioni a medio-lungo termine, compresi gli interventi per il Covid-19, per oltre 2 miliardi di euro. Abbiamo inoltre concesso oltre 17.000 moratorie per un debito residuo di circa 3,4 miliardi e favorito oltre 17 accordi regionali di filiera. In un contesto particolarmente complesso sarà sempre più importante promuovere gli investimenti in ricerca e sviluppo, supportare la transizione al digitale, valorizzare competenze e capitale umano. Come Banca continueremo ad essere al fianco delle aziende laziali, di cui i distretti rappresentano le specializzazioni di eccellenza del territorio, e a sostenerle nel ruolo che potranno svolgere in un’ottica di potenziamento tecnologico, supporto alla sanità e riqualificazione sostenibile del patrimonio edilizio.”

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