Italia: crescita modesta ma resiliente nel 2025–2027, tra rallentamento del commercio e sfide fiscali

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Secondo l’ultimo Global Economic Outlook 2025–27 di Allianz Research, l’economia globale si prepara a una fase di crescita contenuta ma stabile, con un rallentamento diffuso tra le principali economie avanzate.

A livello mondiale, il PIL globale è previsto in aumento del +2,7% nel 2025 e del +2,5% nel 2026, accompagnato da un’inflazione ancora superiore alla media pre-pandemia (3,9% nel 2025 e 3,5% nel 2026). Gli economisti di Allianz parlano di una forma di “stagflazione leggera”, caratterizzata da crescita debole e prezzi ancora elevati ma lontana dagli scenari di crisi degli anni ’70.

In Europa, la crescita rimarrà inferiore alla media globale: il PIL dell’Eurozona è atteso a +1,2% nel 2025, +0,9% nel 2026 e +1,4% nel 2027, mentre, l’inflazione dovrebbe stabilizzarsi vicino al 2%, in linea con il target della BCE. Tuttavia, la dinamica economica resta disomogenea: la Germania continua a mostrare segni di stagnazione, la Francia affronta incertezze politiche e la Spagna si conferma il mercato più dinamico grazie al traino dei servizi e del turismo.

E l’Italia?

L’economia italiana continuerà a crescere a ritmi contenuti ma stabili nei prossimi anni, nonostante il rallentamento del commercio globale e le pressioni sui conti pubblici.

Nel dettaglio, Allianz Trade prevede per l’Italia un PIL in aumento dello +0,5% nel 2025, seguito da una ripresa graduale a +0,7% nel 2026 e +0,9% nel 2027. Il secondo trimestre del 2025 ha registrato una lieve contrazione (-0,1% su base trimestrale), dovuta all’inversione del “frontloading” delle esportazioni verso gli Stati Uniti; il calo del commercio netto  ha compensato la modesta tenuta della domanda interna.

Domanda interna e investimenti in miglioramento

I consumi restano deboli ma mostrano segnali di ripresa, sostenuti dal miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie e dalla graduale riduzione dei tassi di interesse.

Gli investimenti, cresciuti dell’1,0% nel secondo trimestre 2025, dovrebbero rafforzarsi ulteriormente con l’accelerazione dell’utilizzo dei fondi del Next Generation EU (NGEU). Tuttavia, i ritardi nella spesa e le scadenze stringenti per la presentazione delle richieste di pagamento entro il 2026 limitano ancora l’impatto complessivo del programma.

Sfide fiscali persistenti

Nonostante un miglioramento dei conti pubblici nel 2024, la finanza pubblica italiana rimane sotto pressione. Allianz Research prevede che il deficit tornerà sotto la soglia del 3% del PIL solo nel 2027, mentre il debito pubblico resterà vicino al 135% del PIL.

I costi elevati per gli interessi sul debito – stimati a rimanere attorno al 3,7% del PIL – e i nuovi impegni di spesa (come la difesa) continueranno a rappresentare sfide significative per la sostenibilità fiscale «L’Italia mostra una resilienza moderata in un contesto globale complesso ma la crescita resterà fragile e fortemente dipendente dalla ripresa della domanda esterna, dall’esecuzione tempestiva del PNRR e dalla capacità di rafforzare la produttività interna», commenta Maddalena Martini, Senior Economist per l’Italia presso Allianz. «Le opportunità offerte dai fondi europei e dalla normalizzazione dei tassi devono essere colte rapidamente per evitare un rallentamento strutturale».

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