La Direttiva Case Green UE e le opportunità per le PMI italiane nel settore dell’edilizia sostenibile

 La Direttiva Case Green UE e le opportunità per le PMI italiane nel settore dell’edilizia sostenibile

In questa intervista con Alessandro Ponti (nella foto sopra), presidente di Harley&Dikkinson, società italiana presente da oltre 20 anni sul mercato della valorizzazione degli edifici esistenti, esploriamo le implicazioni della Direttiva Case Green dell’Unione Europea sul settore edilizio italiano, con un focus particolare sulle piccole e medie imprese (PMI). La direttiva, che mira a ridurre progressivamente il consumo energetico degli edifici residenziali e a raggiungere zero emissioni entro il 2050, rappresenta una sfida significativa ma anche un’opportunità per le PMI italiane di guidare la transizione verso un’edilizia più sostenibile.

Qual è la situazione normativa UE per l’edilizia e come inciderà per l’Italia?

Dal 28 maggio, giorno in cui entrerà in vigore la Direttiva Case Green, gli stati membri avranno due anni per recepirla, ovvero per adottare un piano nazionale che preveda la riduzione progressiva del consumo di energia degli edifici residenziali ed essere a zero emissioni entro il 2050. Questo dovrà avvenire attraverso il raggiungimento di obiettivi intermedi e il vincolo che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria sia ottenuto attraverso la ristrutturazione di quegli edifici con le peggiori prestazioni. Secondo l’Istat 12 milioni di edifici in Italia sono a uso residenziale e il 70% ha una scarsa classe energetica (classe G, F o E). Noi di H&D vogliamo aiutare il settore a realizzare la direttiva evitando che essa pesi troppo sulle casse dello stato e sui proprietari degli immobili».

Come la direttiva Case Green influenzerà il mercato immobiliare?

L’impatto della direttiva Case Green sul mercato immobiliare sarà importante, anche per delle ricadute indirette dal punto di vista finanziario. Bisogna infatti sapere che, quando una banca concede un mutuo, quest’ultimo viene poi cartolarizzato e rivenduto sui mercati finanziari. Ma un mutuo che non abbia come sottostante un bene con determinate caratteristiche Esg non viene accettato dal mercato: quindi le banche tendono a concedere mutui per importi inferiori quanto più bassa è la classe energetica dell’edificio da acquistare. Ecco che questo stimola gli acquirenti di case a selezionare abitazioni a più alta classe energetica, o a stipulare mutui per la riqualificazione energetica delle case, lasciando ai margini gli edifici meno a norma.

Come vede invece la risposta del settore e delle PMI in particolare?

Devo dire che se il Superbonus ha lasciato un’eredità positiva, questa è sicuramente legata alla formazione e alla crescita del settore edile. Le nostre imprese e i nostri professionisti, anche a seguito degli oltre 280 emendamenti che hanno modificato la normativa nel corso di questi 4 anni, hanno saputo adattarsi ed evolvere. Ad esempio il monitoraggio dei progetti e della loro esecuzione sono diventati per i partner di H&D elementi fondamentali per contrastare le frodi e garantire trasparenza, il rispetto dei diritti dei lavoratori e la loro sicurezza sul lavoro, a prescindere dagli incentivi esistenti.

Come si possono aiutare le PMI ora che non c’è più lo sconto in fattura?

Lo sconto in fattura è stato un aiuto importante per la crescita del mercato della riqualificazione in un momento come quello della pandemia che aveva bloccato ogni investimento. Ora però è tornato il momento di guardare oltre e noi lo stiamo facendo col progetto Agorà, un sistema di garanzie che permette alle banche di finanziare, all’interno di accordi-quadro, il 100% degli importi di riqualificazione condominiale in 10 anni. Possiamo chiamarlo “100 in 10”.

Come funziona Agorà?

Agorà è un ecosistema di garanzia che aggrega e mette a disposizione di progettisti, imprese, amministratori di condominio e famiglie, le risorse necessarie per portare a compimento, nel rispetto delle normative vigenti, il processo di transizione energetica di un edificio condominiale. Partendo da una selezione e qualificazione delle imprese, passando per progetti di intervento con risultati certi e performance energetiche monitorabili, Agorà è lo strumento utile per permettere l’accesso alla finanziabilità del 100% dell’importo dei lavori, a tasso 0 per i condòmini e nei 10 anni corrispondenti al periodo di recupero fiscale delle nuove detrazioni. È prevista, inoltre, la creazione di crediti di carbonio attraverso una metodologia per l’analisi dell’efficienza generata, il calcolo dei metri cubi di gas risparmiati e di conseguenza il calcolo delle tonnellate non introdotte nell’ambiente. Su queste basi vengono emessi certificati da parte di un istituto apposito. Il credito previsto dalla normativa ambientale viene poi acquisito da un fondo e quindi crea liquidità a vantaggio del condominio riqualificato. Non solo. Nell’edificio ristrutturato stiamo introducendo la telemedicina, per sopperire almeno in parte ai problemi odierni della sanità.

Come vede il 2024 per il comparto immobiliare?

L’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni sta diminuendo del 3,9% rispetto a gennaio. È probabile che questo sia un anno non di crescita ma di raccolta di quanto già seminato ma soprattutto un anno per rimboccarsi le maniche e trovare nuovi strumenti per non abbandonare il percorso di transizione energetica intrapreso.

Com’è vista la transizione energetica all’estero? Possono essere previste delle opportunità per le PMI?

La nostra strategia prevede il rafforzamento della presenza sui mercati esteri, a cominciare dall’Europa. Ma abbiamo appena avviato una società in Indonesia e stiamo definendo accordi in Arabia Saudita, Cile, Svizzera, Malta. Il problema della riqualificazione edilizia sta diventando fondamentale in tutto il mondo e Harley&Dikkinson è certa che il grado di specializzazione raggiunto dalle nostre PMI nel settore della riqualificazione può fare la differenza anche oltralpe.

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