La disparità fra PMI e Grandi Aziende nell’adozione di Piani di Sanità Integrativa e Protezione frena la competitività delle nostre imprese

 La disparità fra PMI e Grandi Aziende nell’adozione di Piani di Sanità Integrativa e Protezione frena la competitività delle nostre imprese

Ma è vero che le aziende di maggiori dimensioni adottano Piani Sanitari più completi delle PMI?

Sembrerebbe di sì, con conseguenze importanti su almeno tre indicatori di business che hanno serie ricadute sui “numeri” delle aziende.

Parliamo di:

  1. Turnover (= Perdita competenze chiave) – Costo del Lavoro
  2. livello di motivazione dei dipendenti – Efficienza
  3. Loyalty complessiva – Produttività

Questi indicatori sono stati identificati come impattanti dal 70% del campione interpellato nella recentissima ricerca della società leader in consulenza sugli employee benefits e welfare MercerMarshBenefit, partner organico di ASSIDIM (*) che in collaborazione con Il Giornale delle PMI propone questo intervento.

Cosa emerge dalla ricerca Mercer sulle Grandi Aziende

La maggior parte delle aziende aderenti alla Survey Mercer Marsh Benefits sono rappresentative di tutti i principali contratti collettivi, hanno una media di dipendenti di circa 670 (minimo 10 massimo oltre 1000).

  • Queste aziende adottano non solamente i benefit previsti dal CCNL di riferimento, ma anzi, attraverso regolamenti aziendali o contratti collettivi integrativi ne propongono di ulteriori.

Fra questi preponderante è il peso delle Assistenze Sanitarie Integrative, seguite da formule di Protezione addizionale a quanto previsto da INAIL (Infortuni, Vita, Long Term Care…). A seguire vediamo Previdenza Integrativa, formule di conciliazione Vita-Lavoro, Programmi Benessere e Prevenzione (per esempio check -up), sostegno all’istruzione per le famiglie dei dipendenti….

Gli aumenti retributivi non sono più il fattore di maggior interesse per i dipendenti

  • Ma il dato che sicuramente ci ha più colpito è che sul campione intervistato solo il 30% ritiene che la leva retributiva sia il driver di maggiore interesse per i dipendenti.

Questo scenario sembrerebbe confortare il fatto che si sta facendo sempre più strada nelle aziende la consapevolezza che l’adozione di formule di Total Rewarding rappresentino un vantaggio significativo non solo per le performance delle persone e per la loro motivazione, ma che anche per le aziende tali scelte abbiano impatti interessanti sulla struttura dei costi di gestione del personale.

Solo il 39% delle aziende coinvolte sono PMI

La ricerca sopra indicata però vede coinvolte solo il 39% di PMI.

Le grandi realtà aziendali, cioè il 61% del campione, emergono per l’adozione di leve di welfare “vero” (soprattutto Piani Sanitari e di Protezione) in modo più organico rispetto alle PMI, che invece privilegiano fra i beneficiari dei Piani Integrativi soprattutto le figure apicali.

Inoltre, nelle grandi imprese, per i dipendenti contrattualmente inquadrati come non dirigenti, e generalmente tutelati da Fondi Negoziali vengono adottate forme di protezione addizionale Assistenze Integrative per Infortuni sul lavoro o in Smart-Working.

Le PMI invece tendono invece a scegliere soluzioni di protezione in modo meno capillare e privilegiano soprattutto le loro figure apicali (Imprenditori e Dirigenti) limitatamente alla copertura Sanitaria Integrativa.

Il Giornale delle PMI ha quindi deciso in partnership con ASSIDIM di proporre ai suoi lettori un sondaggio più mirato al segmento delle imprese di cui è il portavoce per avere una fotografia attuale e precisa delle pratiche adottate nel segmento PMI.

Questo per validare una serie di evidenze che sembrano confermare alcuni dati di tendenza:

  1. Le PMI risultano sotto-assicurate rispetto alle grandi aziende e quindi più “fragili” (vedi lo shock da pandemia e le ricadute che ha avuto sul mondo del lavoro)
  2. Sul fronte dell’assistenza sanitaria integrativa, che nel settore PMI sia purtroppo ancora scarsa la consapevolezza di quanto un piano di protezione della salute possa contribuire a fornire una importante spinta alla produttività complessiva, alla motivazione della forza lavoro qualificata e conseguentemente all’efficienza aziendale, ma anche a generare per l’azienda importanti vantaggi sul fronte del risparmio sui contributi previdenziali.
  3. Sul fronte della Protezione da Infortuni e da rischi correlati all’attività sul luogo di lavoro è invece più frequente il ricorso a piccole Agenzie Assicurative a cui l’imprenditore ricorre attraverso canali fiduciari, perdendo però di vista i vantaggi che strutture Non Profit come le Casse di Assistenza rappresentano per l’ottimizzazione delle coperture aziendali e per avere premi a costo “stabile” che grazie all’approccio mutualistico garantito dalle Casse, non espongono l’imprenditore a variazioni imprevedibili in caso di eventi avversi.

Nel corso del mese di ottobre Il Giornale delle PMI pubblicherà un Sondaggio On Line a cui tutte le aziende potranno aderire. Le aziende aderenti potranno così vedere i risultati della ricerca e qualora lo vogliano potranno avere anche la possibilità di un feedback personalizzato.

Vi aspettiamo!

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