La leadership nelle PMI: efficienza e motivazione del team sono al primo posto

 La leadership nelle PMI: efficienza e motivazione del team sono al primo posto

Anche l’imprenditore leader cambia ruolo in azienda e diventa un tessitore di equilibri e relazioni in una sempre più sfidante gestione “a distanza” dei team. Secondo l’ultimo Market Watch PMI di Banca Ifis, realizzato in collaborazione con Format Research, su un campione rappresentativo di oltre 500 PMI italiane, una PMI su due ritiene che la leadership sia determinante nella gestione efficiente dei gruppi di lavoro. Per il 61% delle Piccole e Medie Imprese un leader, prima di tutto, deve saper motivare; poi essere in grado di programmare il lavoro (45%) quindi dimostrare capacità di problem solving (36%). Empatia e integrità (entrambe al 12% delle preferenze) e soprattutto visione, caratteristica intrinseca ma individuata solo dal 7% del campione, appaiono oggi quasi secondarie.

La dimensione d’impresa incide nell’organizzazione

La dimensione d’impresa non è secondaria: per le aziende con più di 50 addetti è infatti fondamentale la chiarezza e il livello di delega. Quasi il 90% delle PMI di grandi dimensioni presenta infatti un’organizzazione chiara e definita, ben il 78% delle aziende conta su leader pronti alla delega.

Tra le principali criticità che le aziende, indipendentemente dalla dimensione e dal settore di attività, rilevano sul fronte della gestione ci sono: la difficoltà nel motivare i membri del gruppo (19%), la relazione con gli elementi difficili (16%), la gestione dei conflitti e dei flussi informativi (entrambi al 15%). Seguono la mancanza di visione comune, la carenza di impegno, lo scarso gioco di quadra, la difficoltà nel monitorare le prestazioni dei singoli.

La leadership per Banca Ifis

La gestione e la motivazione dei team non è mai stata importante come nel pieno dell’emergenza pandemica. E con il primo e più rigido regime di lockdown e il 97% della popolazione aziendale in smart working, Banca Ifis ha immediatamente messo in campo un percorso formativo originale, “Ifis Restart”, per accompagnare manager e team verso la nuova normalità del lavoro da remoto. Ifis Restart ha previsto sia webinar per la lettura/gestione delle emozioni e delle relazioni, sia 35 pillole video, visualizzate da oltre 1.700 dipendenti, per simulare in tono ironico e fresco le situazioni tipiche del lavoro da casa. Nel 2021, il progetto formativo è stato rinnovato con focus sul networking da remoto e al remote engagement. Il lockdown del 2020 ha segnato un momento storico di transizione anche verso nuovi modelli di management: per questo la Banca ha scelto di aderire al progetto collettivo LFactor: un percorso formativo sulla leadership nel suo valore universale, per aiutare i manager di oggi a diventare i nuovi leader di domani.

La formazione: imprenditori e manager a scuola di leadership

Anche le PMI sono pienamente consapevoli dell’importanza della leadership in azienda per il conseguimento degli obiettivi: il 32% delle aziende intervistate ha infatti già organizzato o organizzerà corsi ah hoc per gli imprenditori ai vertici, mentre il 23% punta, entro il 2023, sulla formazione della leadership manageriale per migliorare la qualità e l’efficienza dell’ambiente lavorativo. La formazione è la strada primaria percorsa dalla maggior parte delle aziende anche quando si tratta di coltivare in azienda nuove competenze: il 78% punta sul personale interno, mentre il 22% cerca nuove risorse sul mercato (dato che sale al 35% nella moda).

Le leve per potenziare il coinvolgimento dei dipendenti

Il peso dell’employee engagement nelle performance aziendali è riconosciuto come molto importante dal 47% delle aziende. Le leve utilizzate dalle PMI per migliorare il livello di coinvolgimento dei dipendenti rispetto agli obiettivi aziendali sono un maggiore ascolto delle esigenze dei singoli collaboratori (60%), la promozione del lavoro di squadra (53%), l’implementazione di sistemi premianti (46%). Hanno un ruolo più marginale i benefit come le agevolazioni sui mutui/prestiti (6%) e i piani assicurativi (4%).

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