La percezione del rischio nelle PMI: Cigni neri e code grasse (2^ Parte)

 La percezione del rischio nelle PMI: Cigni neri e code grasse (2^ Parte)

Nel mondo complesso e instabile in cui viviamo ci siamo trovati ad affrontare eventi altamente improbabili, di elevato impatto sulla società, sull’economia, sulla nostra vita. Nassim Nicholas Taleb nel suo libro “Il Cigno Nero: Come l’improbabile governa la nostra vita” li definisce “Cigni neri” (black swans): il crack finanziario del 2008, l’attentato alle Torri gemelle, il Covid e la guerra in Ucraina.

Se i “cigni neri” sono imprevedibili, possiamo, anzi dobbiamo prestare attenzione alle “code grasse” (fat tails). 

Stai attento alle “Code grasse”.

Le code grasse sono variabili anomale rispetto alle medie statistiche, che possono produrre eventi ad alto impatto negativo sulla attività e sulla vita stessa della nostra impresa.

Cosa succederebbe:

  1. Se tu dovessi interrompere l’attività, come accaduto durante il lockdown per Covid, con notevoli perdite economiche, se hai un business che richiede il funzionamento continuo per generare reddito?
  2. Se ci fossero incendi, alluvioni, terremoti che possono danneggiare immobili e macchinari e impedirti o rallentare le attività produttive?
  3. Se capitassero Infortuni sul lavoro a qualche dipendente? Oltre agli aspetti umani, potenzialmente drammatici, potrebbero comportare spese mediche e sostegno finanziario. La copertura di legge Inail sarebbe sufficiente?
  4. Se arrivasse una richiesta di risarcimento da parte di terzi per danni fisici o materiali causati da te o da chi lavora con te, in nome della tua responsabilità civile?
  5. Se accadesse una violazione al tuo sistema informatico, con sottrazione di dati sensibili o criticità che limitano la tua attività che dipendono dai sistemi informatici con spese di ripristino e legali?
  6. Se lasciasse l’azienda il tuo più diretto e prezioso collaboratore?

Taleb consiglia a tutti noi imprenditori, manager, professionisti di monitorare le code grasse di rischio con grande attenzione alle zone calde, quali:

  1. Zona di rischio finanziario: i rischi finanziari sono l’insolvenza, l’indebitamento e la mancanza di liquidità. Questi rischi possono derivare dalla mancanza di un adeguato controllo finanziario o dalla dipendenza da un numero limitato di clienti o fornitori.
  2. Zona di rischio di mercato: siamo sempre esposti a rischi di mercato come la concorrenza, l’evoluzione del mercato e la fluttuazione dei prezzi delle materie prime. Non considerarli adeguatamente per migliorare i nostri prodotti, servizi e soluzioni può influire sulle attività della nostra impresa e sulla capacità stessa di generare profitti.
  3. Zona di rischio operativo: sono rischi operativi l’inefficienza, l’errore umano, le criticità di qualità di ciò che facciamo e la mancanza di controlli interni adeguati. Questi rischi possono mettere a repentaglio la reputazione dell’impresa e la sua capacità di mantenere i clienti.
  4. Zona di rischio legale: i rischi legali derivano da controversie sui contratti, cause legali, controversie fiscali e violazioni di norme e regolamenti. Questi rischi possono comportare spese legali significative e danni all’immagine dell’impresa.
  5. Zona di rischio tecnologico: i rischi tecnologici riguardano la sicurezza informatica, come i guasti dei sistemi oppure la nostra dipendenza da tecnologie obsolete. Questi rischi possono influire sulla capacità dell’impresa di fornire prodotti o servizi di alta qualità ai clienti.
  6. Zona di rischio umano, cioè “relativo alle persone”: sono i rischi relativi al passaggio generazionale di personale con know how e competenze tecniche preziose per le nostre imprese. Quando rimpiazziamo le persone che vanno in pensione oppure escono dall’azienda, dobbiamo considerare certamente le esperienze e le loro capacità tecniche e operative. In realtà gli aspetti che non possiamo trascurare sono il comportamento organizzativo e l’orientamento all’innovazione e l’attitudine e la capacità di lavorare in Team.

In sintesi, le PMI possono essere colpite da cigni neri, che possono mettere a rischio la loro sopravvivenza. con un impatto ancora più significativo a causa della loro maggiore vulnerabilità rispetto alle grandi aziende.

Anziché stupirci quando accade qualcosa di grave o lamentarci, oggi dobbiamo considerare l’imprevedibilità parte integrante del nostro mondo attuale e futuro. Una più forte consapevolezza delle code grasse nelle zone di rischio e una loro gestione adeguata può aiutare le PMI a proteggere la loro attività.

Le soluzioni? Sono due:

La prima, Agire per proteggersi, Assicurarsi oltre le coperture previste per legge. Assicurare le zone di rischio specifiche con le più alte probabilità che si verifichino criticità. Non basta sperare che non succeda nulla. Ci sono professionisti come i broker assicurativi che posso affiancarci nell’analisi, rendere più oggettiva la nostra percezione del rischio e offrirci un ventaglio di soluzioni, fra le quali scegliere.

La seconda, sviluppare noi stessi un approccio “antifragile. È un nuovo concetto di leadership, che va oltre il fatto di essere tenaci e resilienti. Lo approfondiremo insieme la prossima settimana.

(continua)

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