La produzione industriale aumenta dello 0,2% sia nella Zona Euro sia nell’UE28

Nel novembre 2014 rispetto al novembre 2013, la produzione industriale è diminuita dello 0,4% nell’Eurozona e dello 0,1% nell’UE28.
Confronti mensili per i principali settori industriali e gli Stati membri
A novembre 2014 rispetto a ottobre 2014 nella Zona Euro, l’aumento dello 0,2 % della produzione industriale è dovuto agli aumenti dell’1,9 % per i beni di consumo durevoli, dello 0,5% per i beni di consumo non durevoli e dello 0,3% per i beni intermedi, mentre la produzione è scesa dello 0,2% per i beni strumentali e dello 0,9% per l’energia.
Nell’UE28, l’incremento dello 0,2% è dovuto a un aumento della produzione dell’1,7 % per i beni di consumo durevoli, dello 0,5% per i beni di consumo non durevoli e dello 0,4% per i prodotti semilavorati, mentre la produzione di beni di investimento
è scesa dello 0,1% e l’energia dell’1,0%.
I maggiori incrementi della produzione industriale sono stati registrati in Irlanda (+4,6%), in Ungheria (+3,3%) e in Croazia (+2,7%), e le maggiori diminuzioni in Lituania (-2,0%), in Lettonia (-1,7%) e a Malta (-1,4%).
Confronti annuali per i principali settori industriali e gli Stati membri
Nel novembre 2014 rispetto al novembre 2013 nell’Eurozona, il calo dello 0,4% della produzione industriale è dovuta alla diminuzione del 4,8% dell’energia, dello 0,9% per i beni strumentali e dello 0,6% per i beni intermedi, mentre la produzione di beni di consumo durevoli è aumentata dello 0,4% e quella di beni di consumo non durevoli del 3,2%.
Nell’UE28, il calo dello 0,1 % è dovuto a diminuzioni di produzione del 4,4% per l’energia e dello 0,4% per beni di investimento. La produzione di beni intermedi è rimasta stabile, mentre le merci di consumo sostenibile è aumentato del 2,4% e quella di
beni di consumo non durevoli del 2,5%.
Le diminuzioni più marcate della produzione industriale sono stati registrati in Svezia (-3,9%), nei Paesi Bassi (-3,5%), in Slovacchia (-3,3%) e in Francia (-2,9%), e i più forti aumenti in Irlanda (+35,8%), in Ungheria (+5,8%), in Estonia (+4,9%) e Repubblica Ceca (+4,7%).
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