La regola ABR: l’importanza di essere sempre in selezione

Nel mondo della pmi tuttavia l’ABR è una regola ben poco osservata: prevale nettamente un “recruitment” di tipo reattivo anziché proattivo. In sostanza non ci si mette in moto finché non si è di fronte, per fare due esempi, ad una lettera di dimissioni o ad un congedo di maternità. L’obiezione più scontata è che “essere sempre in selezione”, se non ci sono e nemmeno si prevedono posti vacanti, è una pura perdita di tempo.
Esiste una differenza sostanziale fra le aziende che tirano a campare e quelle di successo. Le prime in fatto di obiettivi hanno una tendenza al ribasso: li ridimensionano riadattandoli alla qualità dei collaboratori di cui dispongono. Le seconde fanno l’inverso: sono costantemente alla ricerca di elementi di caratura superiore per puntare a mete più ambiziose. Perciò sui loro siti figura puntualmente la sezione “Lavora con noi”. Perciò raccolgono e vagliano curriculum. Perciò programmano colloqui anche in assenza di impellenti o imminenti necessità di procedere ad assunzioni.
Al di là del numero e della frequenza con cui avvengono , nelle assunzioni il momento cruciale è quello della scelta. Il momento del “chi”. Del “chi” prendere a bordo. Ed è in quel momento che le aziende che attuano un recruitment proattivo si trovano in una posizione di particolare vantaggio: rosa più ampia, maggiori opzioni, spesso una soluzione ottimale e immediata già sottomano. Un recruitment reattivo è viceversa fin troppo facile che si risolva, per la ristrettezza dei tempi, nell’accontentarsi del candidato che appare il “meno peggio”.
Potrei indicare un cumulo di motivi per i quali ad un’azienda conviene essere sempre in selezione. Mi limito a segnalare i tre forse più convincenti:
- le aziende crescono nella misura in cui cresce la qualità delle persone al loro interno;
- un’azienda non è un ente di beneficienza. Le persone inefficienti e improduttive vanno sostituite;
- anche le squadre più forti del mondo possono essere migliorate. I loro cicli si chiudono inesorabilmente quando si dimenticano di farlo.
Federica Broccoli
Responsabile OSM LAVORO – Analisi e Selezione del Personale
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