La tecnologia come una delle 4 dimensioni dei modelli operativi aziendali

 La tecnologia come una delle 4 dimensioni dei modelli operativi aziendali

Lo strumento più comunemente diffuso per effettuare analisi comparative tra due aziende partendo da dati di bilancio è la così detta “DuPont Analisi” o anche conosciuta più semplicemente come “Analisi del ROE”.

L’analisi comparativa consente di confrontare il ROE (Return On Equity: risultato netto/patrimonio netto) di più target e scomporlo in ulteriori indicatori da cui poter desumere le linee guida strategiche aziendali perseguite: redditività nell’efficacia delle vendite, efficienza dell’utilizzo degli asset e corretto bilanciamento della leva finanziaria.

A parità di ROE, possono emergere leve strategiche differenti ma tutte impattanti la remunerazione degli investitori sul patrimonio netto investito. Ma come si declinano nel concreto tali leve strategiche? Attraverso i modelli operativi.

Un modello operativo può essere definito come il risultato del disegno e della implementazione operativa delle seguenti 4 componenti:

Processi – Organizzazione – Competenze – Tecnologia

In estrema sintesi potremmo affermare che un’azienda, indipendente dal settore di appartenenza e dalla dimensione, si “muove ed agisce” attraverso processi opportunamente organizzati a monte e che sono resi operativi sul campo attraverso le competenze (hard and soft skill del fattore umano) e gli strumenti che la tecnologia offre in quel dato momento.

Il disegno organico di questi 4 fattori e di come questi 4 fattori interagiscono o debbano interagire tra di loro, determina il funzionamento operativo dell’azienda e la coerenza rispetto agli indirizzi strategici definiti per perseguire la remunerazione sull’equity.

In tale contesto, la tecnologia è uno dei 4 elementi del modello operativo: diventa un elemento abilitatore attraverso cui le competenze umane agiscono sui processi aziendali.

Prendiamo in considerazione per un attimo come esempio l’evoluzione tecnologica che negli ultimi anni sta impattando le funzioni AFC (Amministrazione Finanza e Controllo) e più in generale le funzioni di “staff”: introduzione ERP, strumenti di robotic process automation (RPA) o più in generale di Intelligent Automation, sistemi avanzati di reporting / advanced analytics / data visualization.

Le nuove tecnologie hanno in comune un elemento: nascono per rendere più efficaci ed efficienti processi o singoli task degli stessi ma non ne alterano le strutture e gli stessi obiettivi generali.

Il ciclo attivo, ad esempio, è (e lo sarà anche in futuro) il processo attraverso il quale un ordine viene “catturato” a monte e processato fino a generare l’incasso finale.

Il ciclo passivo è (e lo sarà anche in futuro) il processo attraverso il quale un ordine di acquisto viene emesso e processato fino al pagamento finale della relativa fattura.

Il processo di reporting è (e lo sarà anche in futuro) il processo attraverso cui i dati economici e finanziari vengono estratti, elaborati, sintetizzati nella maniera più opportuna e coerente con i disposti della normativa esterna o con le esigenze interne del Management per monitorare l’andamento del business e indirizzare le scelte (la funzione di “business partner” della Funzione AFC meriterebbe una rubrica ad hoc).

Cambiano le tecnologie a supporto, si adattano le competenze ma il processo rimane fondamentalmente il medesimo nella struttura richiedendo però periodicamente una revisione coerente con l’organizzazione e il modello operativo aziendale.

Ma quanto è diffusa nelle PMI la cultura la cultura del “processo” aziendale? Ne parleremo nel prossimo articolo.

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