Lavoro: dati del primo trimestre 2021 ancora in flessione, ma marzo inverte la tendenza

 Lavoro: dati del primo trimestre 2021 ancora in flessione, ma marzo inverte la tendenza

Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi tre mesi del 2021 sono state 1.274.000, con una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-18%) in parte dovuta per i mesi di gennaio e febbraio agli effetti dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19, mentre a marzo 2021 si registra un recupero (+16%) rispetto allo stesso mese del 2020. Il calo ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però più accentuato per le assunzioni con contratto intermittente (-36%) e a tempo indeterminato (-25%). Dati gli effetti diffusi e trasversali, la flessione ha riguardato nel primo trimestre le assunzioni per tutte le classi dimensionali e per tutte le tipologie orarie; si evidenzia però una flessione più accentuata nelle imprese fino a 100 addetti (-22%) e per i rapporti di lavoro part-time (-26%).

Le trasformazioni da tempo determinato nel primo trimestre del 2021 sono risultate 111.000, anch’esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-36%); nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano essere aumentate del +13%.

Le cessazioni nei primi tre mesi del 2021 sono state in complesso 1.003.000. La diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-33%) è stata particolarmente accentuata per i contratti stagionali (-58%) e i contratti intermittenti (-48%); per i contratti a tempo indeterminato nei mesi di gennaio e febbraio si registra una riduzione del 33%, mentre a marzo si ha una inversione con un incremento del 7%. La contrazione dei licenziamenti economici relativi a rapporti di lavoro a tempo indeterminato è stata nel primo trimestre del 2021, rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente, pari al -65%; nel contempo i licenziamenti disciplinari sono aumentati dell’8%. La cessazione per fine contratto è la tipologia che presenta la riduzione più marcata a causa della forte riduzione nelle assunzioni di contratti a termine (- 38%).

Nel periodo gennaio-marzo 2021, sono stati 7.292 i rapporti di lavoro (4.468 assunzioni e 2.824 trasformazioni a tempo indeterminato) che hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (legge n. 205/2017), valore in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-71%). Tale riduzione potrebbe essere dovuta anche alla istituzione dell’esonero per nuove assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato di giovani previsto dalla legge n. 178/2020 che, essendo in attesa dell’autorizzazione da parte della Commissione europea, non è ancora operativo e pertanto al momento non rilevabile.

Nello stesso periodo 68.000 attivazioni a tempo indeterminato hanno beneficiato della decontribuzione per il Sud. Nel complesso, considerando tutte le misure e anche le agevolazioni per la trasformazione da apprendistato in tempo indeterminato, si registra un’incidenza di

170.000 rapporti agevolati su 467.000 attivazioni a tempo indeterminato (36%). Per maggiori approfondimenti sugli incentivi si rimanda al Focus che sarà pubblicato il prossimo 24 giugno.

LA CONSISTENZA DEI RAPPORTI DI LAVORO

Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, identifica la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro (differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell’anno precedente).

Il saldo annualizzato ha risentito per larga parte del 2020 delle conseguenze dell’emergenza sanitaria presentando un andamento negativo fino a settembre, con un lieve recupero nei mesi di ottobre e novembre, per poi tornare negativo fino a febbraio 2021 (-37.000). Il mese di marzo 2021 presenta invece una crescita pari a +191.000; questo risultato è frutto di un saldo positivo dei contratti a tempo indeterminato (+208.000) e in somministrazione (+64.000), mentre restano ancora tutti negativi i saldi dei restanti contratti, seppur in recupero rispetto a febbraio.

IL LAVORO OCCASIONALE

La consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) a marzo 2021 si attesta intorno alle 11.000 unità (in aumento del 9% rispetto allo stesso mese del 2020); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 267 euro.

Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF), a marzo 2021 essi risultano circa 16.000, in flessione dell’86% rispetto a marzo 2020, mese in cui si era registrato un forte sviluppo dell’utilizzo del Libretto Famiglia da ricondurre all’introduzione del bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting previsto dal DL n. 18/2020 (decreto “Cura Italia”); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 202 euro.

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