In questo articolo discutiamo la necessità per i leader e le organizzazioni di abbandonare modelli decisionali tradizionali fissi e di adottare nuovi approcci strategici che favoriscano maggiori livelli di adattabilità. Sulla base di un’impollinazione incrociata di idee provenienti dal mondo aziendale e accademico, esploriamo l’importanza di sviluppare uno stile di leadership che fornisca la flessibilità necessaria per passare da un modello di business all’altro, al fine di rispondere in modo efficace ai continui cambiamenti dell’attuale contesto aziendale. In particolare, spieghiamo come l’adozione di una mentalità di leadership ambidestra – ovvero un approccio che combina lo sfruttamento delle risorse e delle capacità esistenti con l’esplorazione di opportunità innovative e l’agilità di passare efficacemente da una prospettiva all’altra – potrebbe aiutare le organizzazioni a sviluppare un significativo vantaggio competitivo nell’attuale contesto iper-dinamico.
In che modo la complessità geopolitica influisce sull’approccio strategico dei leader e delle organizzazioni?
Si potrebbe sostenere che nell’attuale contesto aziendale sia rimasto ben poco di quello che tradizionalmente viene chiamato “business as usual” perché eventi improvvisi e/o di grande impatto stanno diventando sempre più frequenti e presentano una serie di problemi imprevedibili, come prezzi irregolari delle materie prime, carenza di talenti disponibili e problemi nella catena di fornitura. Tutti questi fattori sono aggravati dagli elevati livelli di interconnessione tra settori, mercati e differenti fattori socioeconomici che in passato non erano cosi altamente correlati. Inoltre, i clienti cambiano le loro esigenze e preferenze molto più frequentemente e i dipendenti sono sempre più alla ricerca di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata. Quest’ultimo fattore, in particolare, può avere un impatto significativo sul modo in cui un’azienda deve prendere decisioni e operare. Ad esempio, è sempre più comune che i team siano geograficamente sparsi o lavorino da remoto, due pratiche che richiedono uno stile di leadership diverso, una diversa strategia di allocazione delle risorse e un diverso approccio alla comunicazione.
Nel contesto di questa “nuova normalità”, le organizzazioni sono costrette a sperimentare strategie per mantenere il loro vantaggio competitivo e, in molti casi, a sviluppare approcci completamente nuovi, poiché molte delle strategie consolidate risultano ormai inadeguate. È quindi fondamentale concentrarsi sull’apprendimento di come reagire alle continue pressioni interne ed esterne ed essere aperti a esplorare soluzioni non convenzionali, su più livelli e spesso su misura. Una serie di sfide così intricate rende necessario che le organizzazioni e i leader sviluppino la capacità di destreggiarsi tra azioni spesso contradditorie come raggiungere obiettivi sia a breve che a lungo termine, continuare a fare business “as usual” e, allo stesso tempo, prendere decisioni orientate all’innovazione, proteggere lo status quo e promuovere un cambiamento positivo.
Leadership ambidestra in pratica: uno stile di leadership adattivo
La leadership ambidestra è un approccio che non segue uno stile fisso e immutabile nel tempo, ma è caratterizzato da un’elevata flessibilità in risposta al contesto mutevole. È stata applicata con successo in varie aree del business, dalla tecnologia alla produzione, passando per il mondo accademico. È utile quindi considerare alcuni esempi della sua efficace implementazione in settori diversi e analizzare le competenze e le abilità necessarie per gestire gli elevati livelli di complessità e incertezza che comporta.
- Nel settore tecnologico: aziende tecnologiche come Google e Amazon sono esempi ben noti di leadership ambidestra implementata con successo. Queste aziende investono nell’innovazione e nello sviluppo di nuovi prodotti, migliorando allo stesso tempo i servizi e i processi esistenti e assicurandosi che le normali attività aziendali non siano influenzate negativamente dagli obiettivi a lungo termine.Google, ad esempio, è nota per la sua “regola del 20%”, che consente ai dipendenti di dedicare fino al 20% del loro tempo lavorativo a progetti non correlati al loro principale area lavorativa. Ciò spesso incoraggia l’adozione di uno spirito innovativo e la concezione di nuovi prodotti e servizi. Anche Amazon applica una leadership ambidestra attraverso l’innovazione continua nella logistica e nel servizio clienti, espandendo al contempo le sue capacità in nuovi ambiti quali il cloud computing e l’intelligenza artificiale. La capacità di queste aziende di integrare fattori operativi e innovativi apparentemente in conflitto contribuisce allo sviluppo di un significativo vantaggio competitivo. Unaltro ottimo esempio è Microsoft. Nel corso degli anni, l’azienda è riuscita a trasformarsi da tradizionale azienda di software in un attore leader nel cloud computing e nell’intelligenza artificiale. Ciò è stato possibile sfruttando i punti di forza di Microsoft nel campo dei software aziendali, perseguendo con decisione nuove opportunità in settori emergenti rilevanti e, di conseguenza, mantenendo la propria posizione in un settore altamente competitivo.
- Nel settore manifatturiero: in questo settore, aziende come General Electric e Toyota utilizzano entrambe una leadership ambidestra per migliorare l’efficienza operativa e sviluppare contemporaneamente nuove tecnologie. Toyota, ad esempio, utilizza metodi di produzione “lean” per ottimizzare i suoi processi produttivi e, dall’altro lato, investe nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti, come veicoli ibridi ed elettrici.General Electric invece ha implementato una leadership ambidestra attraverso la sua strategia dei “fastworks”, che combina i principi “lean”, tipici del modello di business di una startup, con metodi innovativi per accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Questa strategia consente all’azienda di rimanere competitiva adattandosi ai cambiamenti del mercato e soddisfacendo le preferenze dei clienti in rapida evoluzione. L’approccio di GE all’ambidestria gestionale è anche una dimostrazione della sua capacità di bilanciare lo sfruttamento delle tecnologie esistenti e l’esplorazione di nuove, assicurando una crescita e un’innovazione durature e preservando al contempo le sue attività principali.
- Nel settore accademico: nel mondo accademico, la leadership ambidestra si manifesta, ad esempio, nel combinare progetti a breve termine con la pianificazione e la richiesta di finanziamenti nell’ambito di programmi di ricerca a lungo termine. Le università e gli istituti di ricerca sono costretti a trovare un equilibrio tra l’esigenza di pubblicare i risultati della ricerca e una strategia di sviluppo a lungo termine. Presso l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN), l’adozione di un approccio ambidestro è evidente nel tentativo di creare un portafoglio equilibrato di progetti che includa esperimenti volti ad ampliare immediatamente la conoscenza della fisica delle particelle, nonché progetti a lungo termine che comportano lo sviluppo di nuove collaborazioni internazionali e tecnologie per future ricerche e applicazioni commerciali. Questo approccio consente al CERN di ampliare costantemente i confini della scoperta scientifica, contribuendo al contempo al progresso tecnologico in altri campi.
Quali sono le competenze e le abilità chiave di un leader ambidestro?
Una leadership ambidestra richiede che sia i leader sia le organizzazioni abbiano una serie di competenze e abilità specifiche che consentano loro di gestire efficacemente un’organizzazione nelle attuali condizioni di post-VUCA (volatilità, incertezza, complessità e ambiguità). I leader e le organizzazioni ambidestri dovrebbero essere:
- Flessibili e adattabili: i leader devono essere preparati ad accogliere – e possibilmente sfruttare – qualsiasi tipo di cambiamento ed essere in grado di adattare rapidamente le operazioni della propria organizzazione in risposta a nuove condizioni aziendali come, ad esempio, cambiamenti del mercato, progressi tecnologici o nuovi requisiti normativi. Spesso sono costretti a destreggiarsi tra compiti e approcci diversi, a seconda delle mutevoli esigenze della loro attività. Di conseguenza, devono essere “decision makers” sicuri, capaci di gestire il rischio in modo efficiente e buoni comunicatori per identificare e sfruttare nuove opportunità, mitigando al contempo le potenziali minacce. Essere flessibili significa anche incoraggiare il feedback, sia positivo che negativo, da parte di chi ci circonda e usarlo come opportunità di apprendimento. In un ambiente dinamico, i leader devono continuamente mettere in discussione e rivalutare le proprie strategie e decisioni, per sviluppare l’agilità necessaria per cambiare direzione, se e quando necessario. Questo approccio iterativo consente loro di essere sempre all’avanguardia e di rispondere in modo proattivo alle tendenze e alle sfide emergenti.
- Capaci di pensare fuori dagli schemi: l’abilità di cercare nuove soluzioni diventa sempre più essenziale per i leader che vogliono adottare con successo una leadership ambidestra. I leader devono essere in grado di “collegare i puntini” e vedere opportunità laddove altri vedono solo problemi. Dovrebbero saper promuovere una cultura di creatività e innovazione, incoraggiando i dipendenti a proporre nuove idee e soluzioni che possano contribuire alla crescita a lungo termine e alla competitività dell’azienda. Ciò include la creazione di un ambiente in cui le persone si sentano a proprio agio nel condividere le proprie idee, anche se potrebbero non funzionare. Il pensiero innovativo implica essere curiosi e acquisire costantemente nuove conoscenze, anche se ciò significa “disimparare” ciò che già pensiamo di saper. I leader dovrebbero sviluppare una profonda comprensione dell’ambiente in cui operano, tenendosi informati sulle tendenze del settore, sui progressi tecnologici e sui cambiamenti nel comportamento dei consumatori per identificare potenziali opportunità di innovazione. Ciò li mettenella posizione di anticipare i cambiamenti del mercato e, di conseguenza, guidare le proprie organizzazioni nel modo più adeguato.
- Dotati di meta-competenze: è importante sviluppare non solo competenze tecniche, ma anche competenze trasversali e interpersonali, come l’intelligenza emotiva, la creatività e la capacità di collaborare, sia a livello individuale che organizzativo. Queste competenze aiutano i leader a comprendere meglio i propri dipendenti, a costruire relazioni di fiducia con differenti partner lavorativi e a gestire efficacemente un team in condizioni mutevoli. I leader ambidestri dovrebbero essere altrettanto abili nel gestire processi e progetti, nonché le emozioni e le aspettative delle persone con cui collaborano. La capacità di comprendere le esigenze e le motivazioni degli altri aiuta a creare team più collaborativi, coinvolti e motivati, che tendono a ottenere risultati migliori quando lavorano per il raggiungimento di obiettivi comuni. Le cosiddette meta-competenze includono anche la capacità di comunicare efficacemente con tutti i tipi di “stakeholder”, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione. I leader devono anche essere in grado di esprimere la propria visione, ispirare gli altri e creare consenso sugli obiettivi comuni. Ciò richiede forti capacità comunicative e l’abilità di adattare il messaggio a diversi tipi di pubblico.
- Consapevolezzadel rischio: i leader devono essere in grado di valutare i rischi e prendere decisioni che riducano al minimo le potenziali conseguenze negative. Ciò è particolarmente importante in condizioni di leadership ambidestra, in cui è necessario bilanciare stabilità e innovazione. Quest’ultima spesso porta con sé nuove opportunità di grande importanza, ma anche molte sfide, per cui i leader devono essere preparati a prendere rischi calcolati, spesso sulla base di una quantità limitata di informazioni. Ciò include comprendere quando e come investire in nuove tecnologie o metodi di lavoro, nonché quando è il momento di ritirarsi da un progetto per evitare ulteriori perdite. Una gestione efficace del rischio implica anche l’elaborazione di piani di emergenza e la preparazione ad eventi imprevisti. I leader dovrebbero rafforzare la resilienza delle loro organizzazioni e dei loro team diversificando i portafogli, investendo in sistemi e processi solidi e promuovendo una cultura di agilità e adattabilità.
L’approccio ambidestro come fonte di vantaggio competitivo
È sempre più evidente che promuovere una dualità di approccio, come quella necessaria per adottare una leadership ambidestra, può essere un modo efficace per affrontare le attuali sfide aziendali complesse e dinamiche. Si può quindi presumere che la leadership ambidestra svolgerà un ruolo sempre più importante nella gestione delle organizzazioni future. In un contesto di continuo cambiamento e di crescenti livelli di incertezza, in tutti i settori saranno richiesti leader capaci di combinare efficacemente diversi approcci e strategie. Tuttavia, è importante comprendere che il successo futuro non dipende solo dall’adozione di una leadership ambidestra, ma anche dalla capacità di adattarla alle condizioni specifiche del mercato, del settore e dell’organizzazione. Inoltre, la leadership ambidestra contribuisce allo sviluppo dell’innovazione e all’adozione di una mentalità resiliente. Le aziende e i leader che sapranno rispondere rapidamente al cambiamento e trovare nuovi modi di crescere ed evolversi avranno un notevole vantaggio competitivo.
In aggiunta, a seguito dell’introduzione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, tutte le organizzazioni devono essere in grado di saper sfruttare dati, informazioni e metodi tecnologici per promuovere l’innovazione e ottimizzare le operazioni. I leader che sapranno bilanciare lo sfruttamento delle risorse di dati esistenti con l’esplorazione di nuove opportunità tecnologiche saranno meglio posizionati per avere successo nel loro specifico settore. Di conseguenza, le organizzazioni e i leader dovrebbero incoraggiare una nuova mentalità basata sull’apprendimento continuo, su elevati livelli di flessibilità e sul pensiero critico. In un mondo in rapida evoluzione, la capacità di essere flessibili, innovativi e di gestire il rischio diventerà ancora più importante. Inoltre, la crescente importanza di questioni globali come la sostenibilità e la responsabilità sociale nelle aziende aggiunge un ulteriore livello di difficoltà al fare impresa. I leader del futuro dovrebbero quindi spostare la loro attenzione dalla prospettiva tradizionale basata principalmente sui risultati finanziari verso il cosiddetto “triple bottom line”, un noto modello che analizza le prestazioni organizzative da tre prospettive diverse: sociale, ambientale ed economica. Ciò richiede un approccio olistico che bilanci una gamma più ampia di requisiti diversi per creare valore a lungo termine per tutte le parti interessate.
Conclusione
Una leadership ambidestra può quindi essere uno strumento molto importante per le organizzazioni e i leader che operano in scenari aziendali altamente incerti e in continuo cambiamento. Richiede l’acquisizione e lo sviluppo continuo di una serie di competenze uniche, nonché la giusta mentalità che consenta di passare agevolmente da un approccio strategico all’altro. Nel nostro mondo in rapida evoluzione, la capacità di essere flessibili e innovativi, nonché la sicurezza di saper gestire il rischio e prendere decisioni tempestive, diventeranno fattori critici per determinare il successo a lungo termine sia di un’azienda che di un leader in tutti i settori e mercati, sia per le grandi aziende che per la piccola e media impresa. Adottando una leadership ambidestra, le organizzazioni possono sviluppare la strategia e la mentalità necessarie per essere all’avanguardia nel loro settore e aprire la strada al futuro, qualunque forma esso possa assumere.
Greta Faccio – Scientific consultant for innovation, St. Gallen, Switzerland
Valentina Lorenzon – Career and Business strategist, London, United Kingdom