Linkedin: una strategia di internazionalizzazione attraverso un case study

 Linkedin: una strategia di internazionalizzazione attraverso un case study

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[dropcap]C[/dropcap]i sono aziende, in Italia, che hanno applicato strategie di internazionalizzazione sui Social Media, senza l’aiuto di agenzie esterne. E stanno avendo successo.

Come questo sia possibile, e quali risultati sono stati ottenuti, ce lo spiega Elisa Mosca Boglietti, Export Sales Account presso TDE S.r.l., una azienda torinese attiva nel settore della deformazione a freddo dei materiali.

Ciao Elisa, vuoi innanzitutto introdurre la tua azienda ed il tuo ruolo?

«Certamente! L’azienda per la quale lavoro si chiama TDE Srl, azienda torinese, nata per fornire attrezzature ed utensili standard e speciali per la deformazione plastica a freddo dei materiali. Azienda storica, da più di 30 anni nel settore, con uno staff molto dinamico e qualificato, in grado di offrire al 100% assistenza ai suoi clienti. Il ruolo che vi ricopro all’interno è Export Sales, sono un piccolo terremoto che dà una scossa al mercato estero. Energia, solarità e ritmo martellante all’interno dell’azienda, gestendo rapporti con l’estero, accompagnando il titolare nelle trasferte, telefonando a potenziali clienti e trovando nuovi agenti che ci aiutino ad implementare il turnover aziendale».

Parliamo allora di Social Media e di come li utilizzate per supportare l’attività sui mercati esteri. Prima di tutto, quali piattaforme avete scelto e come è avvenuto il processo di selezione?

«Entrando in azienda, ho potuto constatare che l’unica via di pubblicità era il sito internet. Dico “era” proprio perché adesso è presente su Linkedin. Ho aggiunto la pagina aziendale, accattivandola con qualche nostra foto di utensili e aggiornandola settimanalmente. Una scelta importante, dettata soprattutto da un titolare molto attento verso ciò che è la novità dando un’impronta più moderna, senza tralasciare l’aspetto storico che l’azienda vuole mantenere».

Ok, puoi darci qualche ragguaglio circa la strategia che avete pianificato?

«Strategia molto basica. Sono solita cercare su Linkedin potenziali clienti e potenziali aziende ricettive verso il nostro prodotto. Categoria: minerario, bullonerie, viterie e metalli, oppure Supply chain, ma l’aspetto più importante è che siano nel reparto acquisti. Una via decisamente più semplice, una richiesta di collegamento, un messaggio in posta e… Tanta professionalità. I potenziali clienti sono stufi della solita solfa, della vendita di un prodotto. Ricordiamoci sempre che i clienti sono persone! Vogliono parlare, entrare in contatto con te, raccontarti delle loro cose. Solo così sarà più facile vendere».

Che ruolo ha il vostro sito web all’interno della strategia?

«Il nostro sito web è una piattaforma di arrivo. I clienti ci possono atterrare, dare un’occhiata e decidere se diventare nostri clienti».

Parliamo di risultati, cosa puoi dirmi in termini di ritorni concreti?

«Grazie a Linkedin ho potuto trovare non soltanto clienti, bensì anche un rappresentante per la nostra azienda. Abbiamo bisogno di giovani, intraprendenti. La TDE è sì, un’azienda storica, ma vuole mantenersi giovane e vincente sul campo».

Per quale ragione avete deciso di non affidarvi ad una agenzia di comunicazione?

«L’infarinatura per una comunicazione online mi ha permesso di creare una buona strategia di mercato, traducendo i contenuti in lingua straniera, apportando piccole modifiche al sito internet. L’agenzia di comunicazione è sicuramente un ottimo metodo per veicolare al meglio i nostri prodotti, ma abbiamo preferito buttarci nel web cercando di sfruttare le nostre forze ed il nostro potenziale».

La tua idea di Web e internazionalizzazione a questo punto qual è? Possono secondo te essere un binomio vincente?

«Accertarsi che i tuoi clienti siano possibili fruitori di social media. Immagini accattivanti che rimandino ad una call to action, partecipare a fiere ed/o eventi mostrando al mondo che noi c’eravamo. Al giorno d’oggi è indispensabile avere una pagina web, ed essere presenti sui social. Nessuno ne può fare a meno».

Quali consigli daresti ad una azienda che intende avvalersi degli strumenti 3.0 e  per approcciare nuovi mercati, in particolare all’estero?

«Prima di tutto fare un’analisi di mercato! Noiosa ma estremamente importante. Riprendere uno storico dei clienti, e telefonar loro uno ad uno, chiedendo consigli e segnalandoci potenziali aziende. Entrare in contatto con la camera di commercio: essa ci comunica fiere, eventi e profile company da compilare. Imparare ad ascoltare le esigenze del cliente, farlo sentire importante e fondamentale. Per sfondare è necessario avvalersi di ogni strumento a portata di mano. Ricordiamo sempre che un approccio B2B è sempre il migliore».

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