Lo studio di Legacoop: Cooperative e Spa a confronto nella ripresa economica

 Lo studio di Legacoop: Cooperative e Spa a confronto nella ripresa economica

L’anno 2014 segnava a livello globale una fuoriuscita dalla recessione e una riattivazione del ciclo economico. Tuttavia, come ha constatato il Def 2017, si tratta di “una ripresa più graduale rispetto ai precedenti cicli economici, susseguenti crisi meno profonde e prolungate, ma estremamente significativa”.

Con il presente studio, l’Area Studi Legacoop vuole illustrare le caratteristiche del sistema cooperativo nella “nuova” fase dell’economia all’uscita dalla crisi.

Per contestualizzare e misurare il reale apporto del movimento cooperativo al sistema produttivo italiano si è effettuato anche un confronto con le società di capitali. Di seguito sono presentati quindi i dati relativi all’insieme delle cooperative e dei consorzi cooperativi, con un confronto con le società per azioni per gli anni 2014-2016. Da sottolineare che le imprese considerate sono attive e si riferiscono a quelle che presentano una serie omogenea di bilanci per il periodo considerato. La copertura dei bilanci 2016 è di circa il 90% per le Spa e l’80% per le cooperative.

Nelle tabelle 1-3 sono riportati i dati economici e patrimoniali più significativi relativi alle Spa e alle cooperative italiane e aderenti a Legacoop per gli anni 2014-2016.

Spa

Le Spa italiane analizzate sono 21.334 con una produzione a fine 2016 di oltre 973 miliardi di €, in crescita del 3,2% rispetto al 2014 (Tab. 1). La crescita maggiore avviene nel 2015 (+2,2%), rispetto al 2016 (+1%).

A fronte di un aumento del costo del lavoro del 6,4%, l’occupazione aumenta del 2,6% raggiungendo 2.488.248 addetti.

Gli oneri finanziari complessivi si riducono di quasi il 14%, con una gestione finanziaria positiva a fine 2016 per oltre 6 miliardi di euro. Crescono in maniera significativa a fine 2016 rispetto al 2014 gli utili di esercizio (32 miliardi di €, +44,4%).

Cooperative

Le cooperative italiane attive con bilanci disponibili 2014-2016 sono 32.426 con una produzione complessiva a fine 2016 di oltre 119 miliardi di €, in crescita dal 2014 del 4,2% (Tab. 2).

Il maggior slancio della cooperazione rispetto alle società di capitali si ritrova, tuttavia, nella componente lavoro: il costo del lavoro, infatti, si incrementa del 12,8% e l’occupazione del 10% raggiungendo quota 964.629 addetti. Aumentano in maniera significativa gli utili di esercizio (+171%) da 255 milioni a 690 milioni di euro nel 2016, in misura superiore rispetto alle Spa. È tuttavia molto più basso, all’interno delle cooperative, rispetto alle Spa, il rapporto tra utili e produzione (a fine 2016, 0,6% per le cooperative e 3,3% per le Spa).

Le imposte presentano un andamento opposto all’interno dei due gruppi di imprese. Infatti le Spa aumentano le imposte del 2,5%, mentre le cooperative italiane le vedono ridurre del 32%. La diminuzione delle imposte avviene sia nel 2015 che nel 2016.

Sicuramente questa diminuzione è stata determinata in gran parte, soprattutto in alcuni settori (cooperazione sociale e cooperazione agricola), dal taglio dell’Irap a partire dal 2015, che ha interessato in misura maggiore le cooperative rispetto alle Spa, vista la maggior incidenza nelle cooperative del costo del lavoro (19,2% per le cooperative, 13,4% per le Spa) ed anche per la minor incidenza, sempre nelle cooperative, degli utili di esercizio.

Tuttavia, contrariamente all’apparenza, l’incidenza delle imposte è più elevata nelle cooperative rispetto alle società per azioni. Infatti facendo il rapporto tra le imposte (seppur in calo) e l’utile lordo a fine 2016 si evince che tale rapporto è maggiore all’interno delle cooperative (38,9% contro 32,3% delle Spa).

Osservando il valore aggiunto le cooperative italiane mostrano a fine 2016 un rapporto con la produzione pari al 23,2%, mentre per le Spa tale rapporto è il 23,4%. Tra i due gruppi di imprese risulta, invece, ben diversa la quota di valore aggiunto pro-capite: 91.411 € per le Spa e 28.700 € per le cooperative. Tale differenza è attribuibile in gran parte alla diversa composizione settoriale dei due gruppi di imprese.
In termini di incidenza percentuale è interessante notare come le cooperative italiane rappresentino a fine 2016 il 12,3% della produzione, il 12,2% del valore aggiunto, il 17,6% del costo del lavoro ed il 38,8% dell’occupazione delle Spa considerate.

Cooperative Legacoop

All’interno delle cooperative Italiane, sono state considerate le cooperative aderenti a Legacoop. Si tratta di 5.126 società attive con 57,7 miliardi di € di produzione e 357.789 addetti a fine 2016 (Tab.3). Oltre il 48% della produzione del movimento cooperativo italiano è dunque realizzata dalle cooperative aderenti a Legacoop. Per l’occupazione tale incidenza scende al 37%.

Nel periodo considerato le cooperative Legacoop mostrano una crescita, seppur inferiore rispetto al dato nazionale, sia per la produzione (+3,5% Legacoop, +4,2% totale cooperazione italiana) che per l’occupazione (+6,4% Legacoop, +10,1% totale cooperazione italiana).

Questa differenza nella crescita è dovuta, in gran parte, alla diversa composizione settoriale tra cooperative Legacoop ed il totale delle cooperative italiane. Infatti le cooperative Legacoop sono presenti in alcuni comparti come quello delle costruzioni, che mostra nel periodo una diminuzione nella produzione, come per il comparto abitativo.

Anche per le strutture Legacoop si riscontra la riduzione significativa delle imposte (-31%). Come già descritto per le cooperative italiane, anche per quelle aderenti a Legacoop l’incidenza delle imposte è più elevata rispetto alle società di capitali. Infatti il rapporto tra le imposte e l’utile lordo a fine 2016 è più alto all’interno delle cooperative Legacoop (39,7% contro 32,3% delle Spa).

I risultati di esercizio migliorano con un trend di crescita ancora più marcato rispetto alla totalità delle cooperative italiane. Si passa, infatti, da un utile di 83,5 milioni nel 2014 a 387,7 milioni di € nel 2016 (+364%). Tale crescita è determinata in maniera rilevante dalla distribuzione (dettaglianti), a cui seguono i comparti dell’industria, e della cooperazione sociale.

In termini di incidenza le cooperative aderenti a Legacoop rappresentano a fine 2016 il 6% dell’intera produzione delle Spa italiane considerate, il 5,3% del valore aggiunto, il 7,3% del costo del lavoro ed il 14,4% dell’occupazione.

“I dati denotano – spiega Mauro Lusetti Presidente Legacoop- che il settore della cooperazione è vitale ed ha saputo reggere all’impatto della crisi, dobbiamo continuare pertanto a investire ma soprattutto a combattere ldistorsioni del mercato che si sono abbattute sul nostro mondo. Prima fra tutte la battaglia sulle false cooperative ovvero imprese che utilizzando in modo improprio la forma cooperativa prosegue Lusetti inquinano il mercato. Questa lotta che ci vede protagonisti e per la quale abbiamo raccolto 100 mila firme per dar vita ad un disegno di legge fermo al Senato, contribuirà a regolamentare il nostro settore. Al nuovo Parlamento –conclude Mauro Lusetti – e al futuro Governo chiediamo di sostenerci in questa azione di civiltà”.

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