Meccanica italiana: per reggere, l'export è una via obbligata

Se negli ultimi due anni il mercato interno della meccanica italiana ha subito una contrazione, di segno positivo sono state le sue esportazioni.
Secondo ANIMA, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e Affine, il 2012 si è chiuso con una contrazione dell’1,9%, mentre il 2013 si appesta a chiudere con un meno 0,6.
Andamento pesante, senza dubbio, nel momento in cui ci soffermiamo a considerare esclusivamente il mercato interno; per quanto riguarda i mercati esteri la tendenza però si inverte. Sia per il consolidato del 2012, che per il dato tendenziale del 2013, ritroviamo un confortante segno positivo: 1,1%.
Non ci pare il caso di soffermarci sulle cause responsabili di una costante, ormai da mesi, contrazione del mercato interno; quello su cui intendiamo porre l’attenzione è lo sviluppo dei mercati esteri per questo settore così importante dell’economia italiana.
Se consideriamo la situazione a livello “globale” non possiamo non notare come in alcuni Paesi si stiano concentrando imponenti investimenti che potranno trasformarsi in un formidabile traino per l’industria meccanica in generale.
Secondo il Sole 24 Ore la CSI, in un ambizioso piano di potenziamento delle sue infrastrutture, sta impegnando miliardi di dollari per sviluppare le linee ferroviarie di comunicazione con il far-east.
Sempre per il più importante quotidiano economico nazionale l’India, forte di un investimento di 500 miliardi di Euro, sta rinnovando, strade, autostrade, aeroporti ed edifici civili, 400 miliardi dedicati a questi ultimi, e la Cina, con la sua incessante crescita, anche se lievemente in calo, non è da meno.

In ciascuno di questi Paesi, oggi traino dell’economia globale, è possibile trovare spazio per le nostrane produzioni meccaniche, a patto di avere le carte in regola per affrontare la sfida dei mercati internazionali.
Innovazione tecnologica, produzioni di alta gamma, consolidate competenze specialistiche di settore, flessibilità e capacità di far rete, sono alcuni degli skill che le nostre imprese devono far propri per poter vincere con l’export una flessione del mercato interno che tarda ad invertire la tendenza.
Alessandro Gorni
Responsabile Marketing e Comunicazione
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