Mercato M&A in Italia: segnali di ripresa

Il mercato italiano delle fusioni e acquisizioni consolida i segnali di ripresa. Il 2013 si chiude con un aumento nel controvalore totale che si attesta a 28,7 miliardi di euro rispetto ai 25,7 miliardi del 2012 (+12%). In lieve crescita, anche, i volumi con 352 operazioni rispetto alle 340 dello scorso anno.
In particolare, si è registrata una notevole accelerazione dell’attività nel secondo semestre dell’anno, con 217 operazioni pari a 18,1 miliardi di euro di controvalore (mentre nel primo semestre le operazioni sono state 135 per 10,6 miliardi). Gli investitori esteri giocano la parte del leone con più di 100 operazioni realizzate per 12,8 miliardi di euro di controvalore (circa 50% del totale). Tra le prime 10 operazioni, 5 sono state messe a segno da operatori esteri su imprese italiane.
«Nonostante un quadro ancora estremamente incerto, s’intravede finalmente una prima inversione del trend. Il 2013 si è chiuso con controvalori e volumi più alti degli ultimi quattro anni. Gli operatori esteri sono tornati con convinzione ad investire nelle aziende italiane, mentre sul piano domestico si sono viste operazioni interessanti di aggregazione in grado di promuovere processi di consolidamento e di ristrutturazione nei settori a più elevato valore strategico per il sistema produttivo nazionale – sottolinea Max Fiani, Partner KPMG Corporate Finance –. Si conferma il dato relativo alle caratteristiche dimensionali del mercato: circa l’80% del controvalore complessivo, infatti, è rappresentato dalle prime 20 operazioni. Guardando al futuro siamo positivi tenuto conto di una ripresa dello scenario macro-economico senza aspettative inflazionistiche, questo trend si potrebbe confermare anche nel 2014 con un dato che possa riportarci a livelli prossimi ai valori pre crisi intorno ai 50 miliardi di euro».
Tra le operazioni più rilevanti del 2013 si segnala la cessione da parte di Eni di una quota pari al 28,6% della controllata Eni East Africa a CNPC (China National Petroleum Corporation) per 3,2 miliardi di euro e l’acquisizione dell’80% di Loro Piana da parte del gruppo francese del lusso LVMH per 2 miliardi di euro. Complessivamente sono state 9 le operazioni completate nel corso del 2013 caratterizzate da un controvalore superiore al miliardo di euro.
Le operazioni Italia su Italia, sono state 184 per un controvalore di circa 12 miliardi di euro. Rispetto al 2012 il dato risulta in contrazione (-30%). Nell’analisi occorre però considerare il peso che lo scorso anno ha avuto la Cassa Depositi e Prestiti, con circa 11 miliardi di euro investiti su aziende italiane. Il 2013 in particolare ha evidenziato una serie di operazioni di aggregazione tra primari operatori italiani, in particolare: la fusione tra Atlantia e Gemina, con il successivo delisting di quest’ultima, per un controvalore di oltre 2 miliardi di euro; il perfezionamento della fusione per incorporazione di Impregilo in Salini per circa 1 miliardo di euro; la fusione tra le multi utility Hera ed AcegasAps per un controvalore di circa 240 milioni di euro, che ha dato vita al secondo operatore integrato su base nazionale.
Le operazioni Italia su Estero, seppur in numero contenuto, hanno registrato una crescita significativa rispetto all’anno precedente in termini di controvalore complessivo raggiungendo i 4,2 miliardi di euro (in confronto agli 1,8 miliardi di euro del 2012). Tra le operazioni più rilevanti si evidenziano: l’acquisizione da parte di Assicurazioni Generali di un ulteriore 25% in Generali PPF Holding (holding assicurativa della Repubblica Ceca in joint venture con PPF Group) per 1,3 miliardi di euro e l’acquisizione del 45% della società francese di trasporto e stoccaggio di gas naturale Transport et Infrastructures Gaz France portata a termine da Snam per 746 milioni di euro.
Il settore Consumer Market con controvalori pari a circa 4,7 miliardi di euro ha fatto registrare una ripresa rispetto all’anno precedente (+23% rispetto al 2012) e si conferma uno dei comparti più attivi del mercato italiano in termini di volumi con 108 operazioni. Tra le operazioni di maggior rilievo spicca, oltre alla già citata Loro Piana – LVMH, l’acquisizione dell’81% di Pomellato da parte del Gruppo francese Kering per complessivi 350 milioni di euro. Il comparto Industrial Market con controvalori pari a circa 11,5 miliardi di euro ha fatto registrare un deciso aumento rispetto ai 2,8 miliardi di euro dell’anno precedente, a fronte di volumi sostanzialmente stabili (116 operazioni nel 2013 contro le 95 del 2012). Tra le operazioni di maggior rilievo spiccano l’acquisizione di Avio (relativamente alla parte aviation business) da parte del colosso americano General Electric per 1,9 miliardi di euro, la fusione tra Fiat Industrial e CNH per un controvalore pari a 1,1 miliardi di euro che ha dato origine a CNH Industrial (quotata sia alla Borsa di Milano che a quella di New York) e l’acquisizione del 100% di Camfin da parte di Lauro Sessantuno, società veicolo partecipata da Marco Tronchetti Provera, Intesa Sanpaolo, UniCredit e dal fondo di Private Equity Clessidra, per un controvalore di oltre 600 milioni di euro.
Il Financial Services ha registrato un notevole incremento in termini di volumi: 41 operazioni contro le 21 del 2012, sebbene il controvalore complessivo sia calato del 40% (circa 5,4 miliardi di euro nel 2013 contro i 9 del 2012). Tra le operazioni di maggior rilievo si segnalano, oltre alla già citata acquisizione del 25% di Generali PPF Holding da parte di Generali, l’acquisizione dell’1,9% di Unicredit da parte della società di investimento americana BlackRock per circa 450 milioni di euro.
Il 2013 ha evidenziato una ripresa delle IPO con 12 nuove quotazioni (contro le 4 avvenute nel 2012) tra cui si segnalano quelle di Moncler e Moleskine, che hanno raccolto rispettivamente 681 e 244 milioni di euro, e 14 delisting tra cui Camfin e la già citata Acegas-Aps.
Sul fronte Private Equity vanno segnalate l’acquisizione del Gruppo Cerved da parte del fondo di Private Equity inglese CVC Capital Partners per un controvalore di circa 1,13 miliardi di euro (operazione più rilevante dell’anno nel settore dei Private Equity) e l’acquisizione di una partecipazione del 4,5% in Assicurazioni Generali da parte del Fondo Strategico Italiano per un controvalore pari a 884 milioni di euro. Nell’ultimo scorcio del 2013 il Fondo Strategico Italiano peraltro è stato protagonista di altre tre operazioni ad oggi in fase di perfezionamento ovvero: l’acquisizione della quota di maggioranza in Ansaldo Energia per 657 milioni di euro (closing soggetto ad alcune approvazioni regolamentari e antitrust previsto entro dicembre 2013); l’acquisizione in partnership con F2I SGR e Orizzonte SGR del 59% di Sia per un controvalore 454 milioni di euro; e del 49,5% di Valvitalia. Operazioni che proiettano il FSI tra i principali player del mercato M&A italiano dell’ultimo periodo.
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