Micro influencers: chi sono e chi ci guadagna

C’è un nuovo fenomeno in arrivo: si chiama micro influencers.
Di influencers si parla da anni. Bene e male. Cioè alla maniera in cui si parla di solito di un trend da cui non si può prescindere, anche se contemporaneamente a molti dispiace e ad altri ancora fa storcere il naso.
E allora gli influencers hanno avuto proprio questo effetto: non se ne può prescindere nella comunicazione di brand, anche per le PMI; ma questo fa arrabbiare molti, in primis gli addetti ai lavori.
Perché, ovviamente, gli opinion leaders classici ed instituzionalizzati si sono visti privati della propria leadership; e perché, altrettanto ovviamente, i centri media e le grandi agenzie non hanno certo tempo da perdere nel contattare una miriade di nuovi canali mediali.
Che poi si può anche costruire un listino per i post degli influencers su Instagram. E vediamo ora che succederà, di questo mercato, con questo nuovo trend di micro-influencers.
Ma cosa sono? Semplice, si tratta di utenti con account Instagram con queste caratteristiche:
- una reach tra i 2k e i 25k followers
- e un engagement rate più alto della media (sopra il 3%)
E perché sono un fenomeno nuovo ed importante per le aziende?
Per due motivi.
Il primo è che la base utenti cui questi influencers comunicano è estremamente coinvolta con quanto viene postato. E quindi è pronta ad essere imitativa anche in termini di comportamento d’acquisto.
Il secondo è che i micro influencers in sé, un po’ per passione e un po’ anche per alimentare questo loro personaggio, ma soprattutto secondo le più recenti ricerche di mercato, sono essi stessi degli ottimi consumatori, avendo una capacità di spesa superiore alla media.