- A maggio 2025, secondo le prime stime, il MIC si conferma a 9,6.
- Il dato è sintesi di un lieve aumento dell’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto (1,7%) e di una stabilizzazione della disoccupazione estesa al 6,6%.
- L’esaurirsi della moderata fase di ripresa dell’inflazione e il permanere di dinamiche debolmente espansive dell’occupazione potrebbero mantenere, anche nei mesi estivi, l’area del disagio sociale sui livelli attuali, consolidando, in assenza di shock avversi, un miglioramento della fiducia delle famiglie con possibili effetti positivi sui consumi e sulla crescita.
Secondo le stime provvisorie a maggio 2025 l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto è salita all’1,7%. Il lieve aumento riflette principalmente l’incremento dei prezzi degli alimentari controbilanciato, in parte, dal permanere di una tendenza alla riduzione dei prezzi dei carburanti. Si consolidano, pertanto, le attese di una stabilizzazione, anche nei prossimi mesi, dell’inflazione dei beni e servizi che le famiglie acquistano con maggior frequenza.
Il quadro congiunturale, pur caratterizzato da molteplici elementi d’incertezza, mostra alcuni segnali incoraggianti. Il sentiment delle famiglie e delle imprese ha registrato, a maggio, un miglioramento. L’inflazione, in linea con le attese, sembra aver esaurito la fase di moderata ripresa. Anche sul versante dell’occupazione non sembrano esserci segnali, nel breve periodo, di una brusca interruzione della fase espansiva. In linea con queste dinamiche l’area del disagio sociale si dovrebbe confermare anche in estate, al netto di marginali oscillazioni, sui livelli degli ultimi mesi. Elemento che potrebbe contribuire a migliorare nella seconda parte dell’anno la dinamica dei consumi, attenuando il possibile impatto negativo di un inasprimento delle politiche commerciali e garantendo il raggiungimento di una crescita della nostra economia nell’intero 2025 prossima allo 0,8%.
La figura 1 mostra le due componenti del MIC (in rosso l’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto e in blu la disoccupazione estesa).