Solo 29 miliardi di ristori, a fronte di 423 miliardi di mancati incassi
Monitor dei distretti del Triveneto al 30 giugno 2015: export +8,4% meglio della media nazionale (+7%)

[dropcap]N[/dropcap]el secondo trimestre del 2015 l’export dei distretti industriali del Triveneto ha superato la cifra record di 7 miliardi di euro, 550 milioni in più rispetto al corrispondente periodo del 2014. E’ ormai un lontano ricordo la crisi del 2009, quando l’export fu mediamente pari a 5 miliardi di euro a trimestre. Si tratta del 21° trimestre di crescita consecutiva.
L’export distrettuale ha registrato una decisa accelerazione, mostrando una crescita tendenziale dell’8,4%. Ancora una volta i distretti triveneti hanno fatto meglio della media italiana (+7%). Tra i primi venti distretti italiani per crescita delle esportazioni in valore assoluto 8 sono triveneti. La crescita del Triveneto è stata guidata dai distretti del Trentino-Alto Adige (+15,8%) e del Veneto (+10,1%), due tra le migliori regioni italiane per crescita sui mercati esteri. L’export dei poli distrettuali del Friuli-Venezia Giulia è, invece, rimasto per lo più stabile sui livelli del 2014.
Distretti veneti in forte crescita
Ancora brillanti i distretti veneti che nel secondo trimestre del 2015 hanno mostrato un progresso del 10,1%, circa 500 milioni di euro in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Da soli spiegano un terzo della crescita complessiva dei distretti industriali italiani: è pertanto confermato il loro ruolo di locomotiva del tessuto produttivo locale e italiano. Si è registrata una crescita quasi generalizzata, con 20 distretti su 23 che hanno messo a segno un aumento tendenziale dell’export. In particolare, si sono messi in evidenza l’occhialeria di Belluno e la concia di Arzignano, entrambi in forte progresso negli Stati Uniti e in Cina. Ottime performance sono state ottenute anche dal tessile e abbigliamento di Treviso, dalla meccanica strumentale di Vicenza, dall’oreficeria di Vicenza, dal mobile di Treviso, dai dolci e dalla pasta veronesi, dalla termomeccanica scaligera, dal prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, dagli elettrodomestici di Treviso e dalle carni di Verona.
La ritrovata competitività dei distretti veneti è evidente anche dalle ottime performance ottenute nei più importanti mercati mondiali: negli Stati Uniti il progresso dell’export è stato pari al 21,8%, mentre in Cina si è registrata una crescita del 26,4%. Le imprese distrettuali venete, inoltre, hanno mostrato segnali di accelerazione sul mercato europeo, riuscendo a spuntare una crescita a due cifre nel Regno Unito (+23,7%) e in Spagna (+13,8%). Si è poi verificato un forte balzo delle vendite in alcuni nuovi mercati ad alto potenziale, come la Polonia (+33,3%), il Messico (+41,8%), la Turchia (+21,3%), la Corea (+33,2%). E’ stato così possibile superare il nuovo forte calo dell’export subito in Russia e Ucraina.
Balzo dell’export per i distretti del Trentino-Alto Adige
Le esportazioni dei distretti del Trentino-Alto Adige sono tornate a crescere a tassi sostenuti, riportando un aumento tendenziale del 15,8%. Si sono messe in evidenza le mele dell’Alto Adige, il legno e l’arredamento dell’Alto Adige e le mele del Trentino. Anche in questa regione i distretti hanno toccato un nuovo record storico, grazie agli ottimi risultati ottenuti sia nei mercati avanzati (su tutti Germania e Stati Uniti, ma anche Spagna, Svezia e Giappone), sia nei nuovi mercati (Algeria, Egitto, Repubblica Ceca).
In crescita anche i distretti del Friuli-Venezia Giulia
Più complesso il quadro congiunturale presente all’interno dei distretti del Friuli-Venezia Giulia, che sono fortemente condizionati dal peso e dall’elevata volatilità della componentistica e termoelettromeccanica friulana. Al netto di questa realtà la lettura dello stato di salute dei distretti friulani è complessivamente positiva. Nel secondo trimestre del 2015 il progresso delle aree distrettuali della regione è stato, infatti, pari al 3,7% tendenziale.
Su un totale di sette distretti monitorati nella regione, cinque hanno registrato un aumento dei flussi di export. Per intensità e volumi di crescita spiccano, in particolare, il mobile di Pordenone, i vini del Friuli e il prosciutto di San Daniele.
Regno Unito e Stati Uniti sono i mercati in cui l’export dei distretti friulani è cresciuto di più. Sul mercato inglese si sono messi in evidenza i mobili di Pordenone, mentre negli Stati Uniti hanno fatto particolarmente bene le sedie e i tavoli di Manzano.
Lo scenario previsivo per il 2015
Nella seconda parte dell’anno gli Stati Uniti continueranno a trainare le esportazioni dei distretti. Un sostegno alla crescita dei distretti potrà continuare a venire dalla ripresa della domanda europea e dalla debolezza relativa dell’euro. Meno dinamica che in passato sarà invece la domanda proveniente dai nuovi mercati, colpiti dalla debolezza dei prezzi delle commodity.