Natale: con la crisi l’albero continua ad “accorciarsi”. Giù gli acquisti dal vivaio (-10%), crescono quelli di plastica e “riciclati”

Nel dettaglio, su circa 12 milioni di alberi che orneranno le case degli italiani fino all’inizio dell’anno nuovo, più della metà è composto da esemplari “sintetici”, in un caso su tre recuperati dalla soffitta dove erano stati conservati dodici mesi prima. Meno romantici, ancor meno ecologici e soprattutto quasi mai “made in Italy”, visto che nell’80 per cento dei casi arrivano dalla Cina -sottolinea la Cia-. Eppure, sempre più spesso, sostituiscono l’abete della tradizione, quello “vero”, per cui si prevede un crollo degli acquisti nei vivai del 10 per cento circa.
Ma a “unire” le due tipologie di alberi in questo nuovo Natale “low-cost” ci sono sicuramente le dimensioni -osserva la Cia- che quest’anno si riducono almeno di una taglia in 4 casi su 5. E non solo in salotto, ma anche in piazza, visto che molti enti locali e aziende private hanno dovuto ridurre il budget da dedicare a luci e decorazioni, almeno quanto le famiglie.
In particolare, l’82 per cento degli italiani si orienta per l’albero su esemplari più “corti” ed economici, spendendo in media tra i 20 e i 45 euro per i “naturali” e tra i 10 e i 30 per i sintetici. Mentre a concedersi il lusso di arrivare ai due metri di altezza sono solo il 5 per cento degli italiani, che destinano all’albero di Natale una spesa superiore ai 100 euro.
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