Nel I semestre 2022 le richieste di mutuo hanno risentito del crollo delle surroghe ma l’importo medio richiesto è da record

 Nel I semestre 2022 le richieste di mutuo hanno risentito del crollo delle surroghe ma l’importo medio richiesto è da record

Nei primi sei mesi dell’anno in corso le richieste di mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane hanno fatto segnare complessivamente una contrazione del -23,4% rispetto al corrispondente periodo del 2021 a causa della costante frenata delle surroghe, che avevano caratterizzato il biennio 2020-2021 grazie a tassi particolarmente convenienti.

Per interpretare correttamente la dinamica in corso va però segnalato come la componente d’acquisto stia confermando una sostanziale tenuta, coerentemente con l’andamento positivo delle compravendite immobiliari, mentre i mutui di sostituzione non arrestano il pesante ridimensionamento, che nei primi 3 mesi dell’anno era stato addirittura superiore al 70% risetto all’anno precedente.

Al contempo cresce l’importo medio dei mutui richiesti dagli italiani, a seguito sia del rialzo del valore degli immobili sia dalla contrazione della componente delle surroghe, che per natura presentano un valore più contenuto rispetto ai mutui d’acquisto. Nel dettaglio, i primi sei mesi dell’anno sono stati caratterizzati da un aumento dell’importo richiesto pari al +5,4% rispetto al corrispondente periodo 2021, con il valore medio che si è attestato a 145.154 euro, risultando non solo superiore ai livelli pre-pandemia ma in assoluto il più elevato degli ultimi 10 anni. Nel mese di giugno l’importo medio è stato pari a 145.550 euro (+4,8% risetto alla corrispondente rilevazione dell’anno precedente).

Queste le principali evidenze che emergono dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF (Fonte: il Sistema di Informazioni Creditizie EURISC).

“Nel primo semestre dell’anno la domanda di mutui ha beneficiato ancora della vivacità degli under 35, che sono arrivati a spiegare oltre un terzo delle richieste, il 35,6% del totale per la recisione. Nonostante la crescita dei tassi di questi ultimi mesi, che potrebbe aprire nuovi scenari nel prossimo futuro, i giovani continuano a mostrare interesse nei confronti dell’investimento prima casa, soprattutto verso soluzioni meno energivore” – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. “In generale, il fenomeno si inserisce in un quadro caratterizzato dalla prosecuzione degli incentivi governativi (agevolazioni ai giovani, bonus prima casa, superbonus 110%), all’interno del quale le compravendite immobiliari residenziali evidenziano un’evoluzione ancora positiva malgrado le incertezze generate dal contesto geopolitico e dall’inflazione in aumento, con il conseguente impatto sui tassi d’interesse applicati”.

Andamento del numero di richieste di nuovi mutui e surroghe

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Gli italiani preferiscono mutui tra i 100 e i 150 mila euro e piani di rimborso lunghi

Per quanto riguarda la distribuzione per fascia di importo, nel primo semestre del 2022 le richieste di mutuo per importi compresi tra 100.000 e 150.000 euro restano ancora la soluzione preferita dalle famiglie italiane, con circa il 30% del totale, un dato sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo del 2021. Al secondo posto, con il 28,5%, si conferma la classe di importo tra 150.000 e 300.000 euro.

Classe di importo% distribuzione I sem 2022
Fino a 75.000 €19,2%
75.001-100.000 €18,0%
100.001-150.000 €29,6%
150.001-300.000 €28,5%
Oltre 300.000 €4,7%

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Dall’analisi della distribuzione delle richieste per durata, emerge invece che la classe più richiesta risulta essere quella tra i 25–30 anni, con il 35,3% del totale. Nel complesso, più di 8 richieste su 10 prevedono piani di rimborso superiori ai 15 anni, a conferma della marcata propensione delle famiglie a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul bilancio familiare.

Classe durata mutuo (n° anni)% distribuzione

I sem 2022

Fino a 50,4%
5 – 104,4%
10 – 1511,0%
15 – 2019,6%
20 – 2522,9%
25 – 3035,3%
Oltre 306,4%

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

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