Nell’Eurozona si ritorna a creare posti di lavoro

 Nell’Eurozona si ritorna a creare posti di lavoro

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[dropcap]N[/dropcap]el mese di aprile, le attività dell’eurozona sono aumentate al tasso più rapido in quasi tre anni, favorendo nella regione il ritorno alla creazione di posti di lavoro. Secondo la stima flash, che si basa sull’85% circa del totale delle risposte all’indagine, l’Indice Markit PMI Composito sulla Produzione nell’Eurozona è salito da 53.1 di marzo a 54.0 in aprile, lettura quest’ultima che è stata la più alta da maggio 2011.

Il PMI è rimasto ormai al di sopra della soglia di non cambiamento di 50.0 per dieci mesi consecutivi, segnando una continua espansione delle attività dallo scorso luglio. Con la crescita dei nuovi ordini in aprile al tasso più rapido mai visto da maggio del 2011, ed il lavoro inevaso in lieve aumento per il secondo mese consecutivo, è possibile aspettarsi a maggio un ulteriore aumento delle attività.

Il rialzo è stato nuovamente guidato dalle imprese manifatturiere, sempre tuttavia supportato dall’aumento delle attività dell’economia del terziario. La produzione del settore manifatturiero è aumentata per il decimo mese consecutivo, mostrando il secondo maggior incremento da aprile 2011 e ad un tasso di crescita che ha accelerato per il secondo mese consecutivo. Pur rimanendo solido, l’aumento dei nuovi ordini ha rallentato leggermente per il terzo mese consecutivo, supportato anche dal marginale incremento delle esportazioni.

Le attività del terziario, nel frattempo, sono aumentate per il nono mese consecutivo e al tasso più rapido da giugno del 2011. La crescita è stata sostenuta dal più consistente afflusso di nuovi ordini registrati da allora.

Con l’aumento, seppure modesto, delle commesse inevase, le imprese hanno assunto personale per incrementare la capacità produttiva registrando il maggiore rialzo dell’occupazione da settembre 2011, il secondo dal 2011. Il tasso di creazione dei posti di lavoro, sia nel manifatturiero che nel terziario, è stato tuttavia soltanto modesto dal momento che molte aziende hanno continuato a concentrarsi nel mantenere bassi i costi per motivi concorrenziali.

I prezzi di acquisto sono appena aumentati durante il mese, indicando il minor incremento da giugno dello scorso anno. I prezzi delle materie prime nel manifatturiero sono diminuiti al tasso più rapido dallo scorso luglio, in calo per il terzo mese consecutivo. Modesto è stato l’incremento nel settore terziario, il minore osservato da febbraio 2010.

I prezzi di vendita sono calati per il venticinquesimo mese consecutivo, in linea con un taglio generale dei prezzi visto che le aziende hanno cercato di attrarre nuovi ordini, specialmente nel terziario. Più lieve la flessione registrata nel manifatturiero, mentre il calo medio dei prezzi in entrambi i settori è stato il maggiore dallo scorso agosto.

Secondo i dati nazionali, la Germania ha continuato a guidare la salita. La produzione ha indicato la seconda accelerazione più rapida dalla metà del 2011 e sono state registrate migliori prestazioni sia nel manifatturiero che nel terziario. La crescita più rapida ha spronato le aziende ad aumentare il tasso delle assunzioni.

La Francia nel frattempo ha registrato un incremento della produzione per il secondo mese consecutivo, sebbene il tasso di crescita sia scivolato dall’apice su 31 mesi dello scorso marzo ad un rialzo in aprile solo modesto. Il terziario ha segnato un aumento marginale, mentre la produzione manifatturiera ha subìto un rallentamento. La stagnazione dei nuovi ordini, successiva al rialzo avuto a marzo, ha spinto le aziende francesi a reintrodurre tagli agli organici.

Al di fuori dei confini francesi e tedeschi, il resto della regione ha indicato un’espansione delle attività a tassi mai visti da febbraio 2011 con una crescita accelerata sia nel terziario che nel manifatturiero. L’occupazione è risultata in aumento, registrando il primo (seppur modesto) aumento da maggio 2011.

Commentando i risultati flash dei dati PMI, Chris Williamson, Chief Economist presso Markit ha detto: «L’eurozona ha registrato un buon inizio del secondo trimestre. Il positivo acceleramento del ritmo di crescita delle attività nel mese di aprile porta, la regione, al tasso di espansione più rapido in quasi tre anni. Il PMI suggerisce che il PIL è in corsa verso un aumento dello 0.5% nel secondo trimestre, in crescita rispetto all‟incremento di 0.4% del primo trimestre. La crescita continua ad essere guidata dalla Germania, dove l’economia sembra svilupparsi ad un tasso trimestrale di circa 0.7%, mentre la Francia si sta semplicemente stabilizzando. Forse la notizia più positiva arriva dal resto della regione, dove il tasso di crescita più rapido mai registrato dagli inizi del 2011 suggerisce che la ripresa nelle zone “periferiche” sta acquisendo più vigore. Il ritorno alla creazione di nuovi posti di lavoro nella regione rappresenta anch‟esso una notizia molto incoraggiante, dato appunto che testimonia come le aziende iniziano a credere nella solidità e sostenibilità della ripresa stessa. La principale preoccupazione arriva dalle prospettive sui prezzi. Con i prezzi di vendita in diminuzione al ritmo più rapido dallo scorso agosto, nonostante la crescita delle attività, crescono le preoccupazioni sull‟intensificarsi delle pressioni deflazionistiche. La BCE deve quindi rispondere, non solo con parole, alla recente crescita del tasso di cambio».

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