Nord Est alla riscossa: le piccole imprese assumeranno

I PRINCIPALI RISULTATI
- Le piccole imprese del Nord Est guidano la ripresa e sono le più vicine alla luce. Nel tunnel della crisi si posizionano al metro 72,6 staccando di 4 metri il Nord Ovest (68,6 m) e di 10 m. la media italiana.
- Ancora più “performante” il Veneto (al metro 73,1), grazie ai migliori risultati di Vicenza, di Padova e di Verona ma anche del manifatturiero e dei servizi.
- In Veneto quasi 1 impresa su 5 (16,5%) utilizzerà i nuovi incentivi per l’assunzione di personale a tempo indeterminato mentre quasi 4 imprese su 10 (34,6%) ne stanno valutando la fattibilità.
- Le previsioni per il I semestre del 2015 sono incoraggianti: l’occupazione potrebbe salire dello 0,3% in Veneto e dello 0,2% nel Nord Est mentre l’export dovrebbe registrare incrementi superiori al 2%.
- Questi i principali risultati di un’indagine condotta da Fondazione Impresa su un campione di 1.200 piccole imprese in Italia. Il focus sul Veneto è stato ottenuto con un sovra campionamento, in modo da rendere il campione rappresentativo.
L’USCITA DAL TUNNEL DELLA CRISI | Rappresentando la crisi economica come un tunnel lungo 100 metri, si è chiesto alle piccole imprese di indicare a che punto si posizionano, e quindi quanto manca al sistema piccola impresa per superare la lunga fase di recessione che ha colpito l’economia italiana nel periodo 2008-2014. Le piccole imprese del Nord Est sono le più prossime all’uscita definitiva; si ritrovano al metro 72,6 del tunnel staccando le “cugine” del Nord Ovest di quasi 5 metri (68,6 m) ma soprattutto quelle del Centro e del Mezzogiorno (rispettivamente a 57,3 m e a 52,6 m). Le piccole imprese venete si comportano ancora meglio di quelle del Nord Est posizionandosi oltre la soglia dei 73 metri, grazie alle performance registrate nelle province di Vicenza, di Padova e di Verona che contrastano i risultati poco incoraggianti di Rovigo e di Belluno (entrambe al di sotto di quanto fatto registrare dalla media italiana).
MOLTE IMPRESE FUORI DAL TUNNEL GIA’ NEL 2015 | Il 38,7% delle imprese del Nord Est conta di uscire dalla crisi già entro il 2015 recuperando così produttività e redditività. L’inversione di tendenza è chiara anche se, più prudentemente, una quota maggiore di imprese (45,2%) ritiene di dover aspettare il 2016 per ripartire del tutto.
SETTORI ECONOMICI | Per le piccole imprese venete e del Nord Est la crisi è più evidente nel commercio e nell’artigianato (in questi settori si posizionano rispettivamente al di sotto dei 70 metri e dei 68 metri) mentre per la piccola impresa manifatturiera e i servizi la situazione è incoraggiante: entrambi i settori si collocano al di sopra dei 75 m. Nello specifico la piccola impresa manifatturiera è stata quella che nell’ultimo semestre del 2014 ha recuperato di più tant’è che in Veneto ha quasi raggiunto la performance dei servizi posizionandosi a 76,4 metri, contro i 76,8 dei servizi.
INTERESSE PER GLI INCENTIVI AD ASSUMERE | La legge di stabilità per l’anno 2015 ha introdotto dei vantaggi per le imprese in relazione alle assunzioni a tempo indeterminato che saranno effettuate nel medesimo anno. L’esonero dai contributi previdenziali ha una validità di 3 anni ed è collegato alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2015 (fino ad un massimo di 8 mila euro annui a lavoratore). Le piccole imprese venete intervistate hanno manifestato interesse per questo sgravio contributivo dimostrando, nel 16,5% dei casi, l’intenzione di assumere; inoltre, un altro 34,6% delle imprese sta valutando con attenzione la questione per decidere se effettuare assunzioni a tempo indeterminato entro la fine dell’anno.
RIPARTE L’OCCUPAZIONE | In linea con l’interesse verso il bonus assunzioni, per il I semestre del 2015 le piccole imprese del Veneto prevedono un sensibile aumento della base occupazionale (+0,3%). Si tratta di una generale inversione di tendenza che mette fine alla progressiva contrazione dell’occupazione avvenuta a seguito della crisi economica; si fa infatti presente che, in Veneto, l’occupazione delle piccole imprese è scesa di 2,4 punti percentuali tra il 2009 e la fine del 2014, con risvolti più negativi per l’artigianato (-3,9%) e più contenuti per i servizi (-1,3%).
LA SPINTA DELL’EXPORT, SEGNO + ANCHE PER LE ALTRE VARIABILI | Notizie sempre più positive dalle esportazioni: le piccole imprese si attendono per il I semestre del 2015 una crescita dell’export sostenuta (+2,3% per il Nord Est e +2,6% per il Veneto). Tra l’altro, grazie al Quantitative Easing della Banca Centrale Europea che ha riportato il tasso di cambio euro/dollaro intorno alla parità, la maggiore competitività dei prodotti italiani potrebbe garantire performance superiori alle attese migliorando la performance generale della piccola impresa (manifatturiera e artigiana) che è sempre più orientata ai mercati esteri (nel caso del Nord Est le imprese hanno dichiarato che il 44% del fatturato viene prodotto dalle vendite all’estero). I primi aspetti positivi (export e occupazione) sono confermati dalle previsioni relative alle altre variabili economiche che presentano tutte il segno più. Con riferimento al Nord Est nel I semestre del 2015 la produzione/domanda e il fatturato dovrebbero salire dello 0,3% mentre per gli ordinativi le piccole imprese del Nord Est prevedono una crescita dello 0,6%.
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