I dati ISTAT sull’occupazione di ottobre 2025 mostrano un mercato del lavoro in crescita, con livelli record di occupati, performance positive per uomini e donne e un incremento significativo dei lavoratori autonomi. Restano tuttavia criticità importanti per la fascia giovanile.
Nel mese di ottobre gli occupati aumentano di 75mila unità, mentre su base annua la crescita raggiunge 224mila. Il numero totale di occupati raggiunge il livello record di 24,208 milioni.
“La crescita occupazionale riguarda entrambe le componenti di genere – commenta Francesco Seghezzi, Presidente di Adapt – con +40mila uomini e +36mila donne. Negli ultimi dodici mesi, però, le donne hanno registrato un aumento del tasso di occupazione molto più marcato (+1,7 p.p.) rispetto agli uomini (+0,4 p.p.), segnale di un recupero graduale e di un progressivo cambiamento anche culturale”.
Il numero dei disoccupati diminuisce di 59mila unità, toccando il minimo storico. Su base annua il calo è di 34mila. Gli inattivi restano stabili nel mese ma registrano un calo di 171mila unità nell’ultimo anno.
I tassi riflettono questi trend: il tasso di occupazione sale al 62,7%, quello di disoccupazione scende al 6%, mentre il tasso di inattività resta invariato al 33,2%, il più alto in Europa.
Crescono gli occupati permanenti (+31mila) e, dopo mesi di calo, anche i lavoratori a termine (+12mila). Gli autonomi registrano l’incremento maggiore del mese (+32mila).
Su base annua, gli occupati permanenti crescono di 288mila unità (+1,8 p.p.), mentre i lavoratori a termine calano di 188mila (-7 p.p.). Gli autonomi aumentano di 124mila (+2,4 p.p.). “Un dato – commenta Seghezzi – che conferma come la struttura del mercato del lavoro italiano stia cambiando, la crisi di offerta e le difficoltà di trovare persone rendono le imprese più propense ad assumere con contratti stabili”.
La fascia 25-34 anni presenta le criticità più evidenti: il tasso di occupazione cala di 0,5 p.p. (-30mila) e aumenta l’inattività (+0,7 p.p.). Per i 15-24 anni si registra una lieve crescita.
Le fasce più mature mostrano invece risultati migliori: 35-49 anni +0,3 p.p., mentre i 50-64 anni, anche grazie alla demografia, crescono di 72mila occupati.
Depurando i dati dagli effetti demografici, emerge che la crescita si concentra soprattutto tra gli over 50, mentre gli under 35 registrano cali occupazionali e aumento dell’inattività.
Se suddividiamo per fascia d’eta abbiamo: – 51mila occupati tra i 25 e i 34 anni (-0,7 tasso occupazione); -101 mila occupati tra i 35 e i 49 anni (+0,8 tasso occupazione); +344mila occupati tra i 50 e i 64 anni (+1,9 tasso di occupazione); +483mila occupati over 50.
“In sintesi – sottolinea Francesco Seghezzi – i dati di ottobre sono positivi su quasi tutti i fronti, dalla qualità del lavoro alle dinamiche di genere. L’unico punto critico resta l’occupazione giovanile, che continua a mostrare segnali di rallentamento e un aumento dell’inattività. In un anno il tasso di occupazione nella fascia 15-24 anni è sceso di 1,9 punti percentuali, mentre quello tra i 25 e i 34 anni è sceso di 0,7punti percentuali. In entrambe le fasce l’inattività è cresciuta”.
