PA: solo un’impresa su otto puntuale nei pagamenti. Rispetto al 2010 calano però del 10% i ritardi gravi di ASL e Sanità

 PA: solo un’impresa su otto puntuale nei pagamenti. Rispetto al 2010 calano però del 10% i ritardi gravi di ASL e Sanità
Solo il 13% delle imprese della Pubblica Amministrazione italiana salda alla scadenza i debiti con i fornitori. Un’impresa su otto della PA rispetta dunque i termini di pagamento prestabiliti, con un ritardo di 22,1 punti percentuali rispetto alla media italiana, pari al 35,1%. Ben il 29,6% invece paga con oltre 30 giorni di ritardo, contro la media del Paese del 13,8%.
Se si paragonano inoltre i dati odierni, aggiornati a fine marzo 2016, con quelli del 2010 il paragone evidenza le difficoltà della PA. Se da un lato sono cresciuti di 1,5 punti percentuali i pagamenti puntuali, dall’altro sono aumentati anche i ritardi gravi, passati dal 20% del 2010 all’attuale 29,6%.
All’interno di questo scenario arriva qualche segnale positivo nel settore della sanità e Asl, che perdono quasi 10 punti percentuali, rispetto al 2010, in corrispondenza dei ritardi gravi. Entrando invece nel dettaglio dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, a fronte di un 13% di imprese puntuali, il 57,4% paga entro un mese di ritardo, mentre il 29,6% regola i conti con oltre un mese di ritardo.
Questo in sintesi è quanto è emerso dallo Studio Pagamenti della Pubblica Amministrazione, aggiornato a fine marzo 2016, realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information.
Abitudini di pagamento della Pubblica Amministrazione – Q1 2016
 Fonte: CRIBIS D&B

“La PA è un settore strategico per le aziende italiane, essendo la destinataria di una grande quantità di beni e servizi” – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. “Per questa ragione il ritardo nei pagamenti ha sicuramente degli impatti molto rilevanti sui flussi di cassa di tutta la filiera ed è una criticità per le aziende italiane. Non mancano però i segnali positivi, come le ASL che hanno ridotto i ritardi oltre i 30 giorni o gli enti territoriali del nord est e nord ovest che sono più puntuali nei pagamenti rispetto alla media italiana. Non è ancora sufficiente, ma c’è sicuramente chi si sta impegnando per rispettare i termini o almeno ridurre i ritardi” – continua Preti.“Proprio per questa ragione possiamo dire che anche nel settore della PA il comportamento di pagamento è lo specchio più fedele dell’affidabilità e della solidità finanziaria di un possibile cliente. In quanto partner di oltre 15.000 aziende italiane e di tutti i principali leader di settore, CRIBIS D&B è un osservatorio privilegiato sui cambiamenti in atto nel mondo delle imprese; per questo possiamo affermare che, come è già avvenuto per le imprese, anche i fornitori della PA inizieranno a valutare e a offrire condizioni migliori a quelle realtà che sono più virtuose e attente al rispetto dei termini di pagamento e anche per comuni, regioni, ASL e tutti gli altri soggetti della PA essere dei buoni pagatori sarà sempre più un’importante elemento della propria reputazione” – conclude Preti.

Il settore delle Asl e sanità è quello più in difficoltà, con una percentuale di pagamenti puntuali pari solo al 4,1%, a fronte di ritardi gravi del 39,8%. Meglio le perfomance degli Enti Territoriali, virtuosi nel 12,7% dei casi, ben il 31,1% invece i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo. Ma se il comparto delle Asl e Sanità ha visto ridurre, rispetto al 2010, i suoi ritardi gravi del 9,9%, i pagamenti con oltre il mese di ritardo degli enti locali sono passati dal 11% di sette anni fa all’attuale 31,1%, con un balzo di 21,1 punti percentuali.
Abitudini di pagamento per settore della Pubblica Amministrazione – Q1 2016
 Fonte: CRIBIS D&B
A livello territoriale è il nord est l’area più virtuosa: sono il 15,2% i pagamenti alla scadenza, il 15,4% invece i ritardi gravi, il 69,4% i saldi delle fatture entro il mese dalla data patuita.  Inoltre la puntualità dei pagamenti degli Enti Territoriali del nord est è migliorata nel corso degli ultimi anni, passando dall’11% del 2010 al 15,3% di fine marzo 2016.
Performance leggermente inferiori per la Pubblica Amministrazione del nord ovest, più puntuale (15,9%) ma anche più in difficoltà nei ritardi gravi, con una quota del 22,6%. Situazione diametralmente opposta per il sud e le isole: 8,5% i pagamenti virtuosi, ben il 54,7% quelli oltre i 30 giorni di ritardo.
Abitudini di pagamento per area geografica – Pubblica Amministrazione, Q1 2016
 Fonte: CRIBIS D&B

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