PMI 2022. La sfida: il coraggio di cambiare

 PMI 2022. La sfida: il coraggio di cambiare

La sfida per le PMI del 2022 non è semplicemente resistere. È trovare il coraggio di cambiare. Pensa-decidi-agisci in questa ottica.

Perché cambiare?

Il terremoto economico e sociale prodotto dalla pandemia ci impone di fronteggiare trasformazioni senza precedenti, per impatto e velocità, che stanno cambiando il business e la nostra vita quotidiana.

Uno scenario complesso e in continua evoluzione, dove globalizzazione, innovazione tecnologica pervasiva e nuova domanda dei clienti ci pongono sfide di un nuovo approccio.

Siamo pronti?

La qualità vincente di un imprenditore in passato era saper produrre. Quanti operai sono diventati imprenditori in Italia mettendosi in proprio? Molti. Niente era più importante che saper lavorare in fabbrica alle macchine con gli operai. Eravamo, in parte siamo ancora, terzisti. Artigiani.

E se in azienda si iniziava ad arrancare sulla finanza, nessun problema, ci pensavano le banche a offrire denaro a basso costo.

Poi, improvvisamente, nel 2000 è cambiato tutto: l’euro, la concorrenza cinese, il web, due crisi finanziarie globali (2008- 2011), il digitale. Oggi la pandemia.

Le PMI italiane si scoprono «vecchie». Secondo i dati Infocamere, su 6 milioni di aziende iscritte al registro delle imprese il 15% ha titolari over 70 e solo il 4% under 30.

L’imprenditore senior è più portato a perseverare nel vecchio modus operandi, per diverse ragioni: difesa dell’ego, tutela della propria reputazione, scarso confronto e difficile collaborazione con i più giovani, utilizzo di soluzioni e schemi mentali superati.

Ma oggi combattiamo con nuovi avversari: la crisi globale sta creando nuove difficoltà, anche nel reperire materiali per produrre, la stretta creditizia, il debito di impresa, derivante da anni di perdite subite senza mai provare a cambiare, il valore degli immobili industriali crollato e si fatica a venderli.

Le aziende, come le persone cambiano quando sono costrette. Oggi lo siamo.

L’imprenditore che non sa esattamente cosa fare sta fermo. Ma stare fermi in un mondo così veloce corrisponde ad arretrare.

Nelle imprese familiari i soci spesso prediligono il consolidare quello che c’è e il totale diretto controllo di tutte le funzioni. E tendono a rimandare, spesso senza attuarli mai, i piani di sviluppo.

Le domande che dobbiamo porci, per impostare la strategia del nostro business nel 2022 è: come deve evolvere la mia impresa per avere successo?

Oggi e sempre più il mercato predilige gli estremi. O sei low cost o sei eccellente. La produzione di fascia media è e sarà sempre meno competitiva e redditizia.

Due sono le lenti con cui l’imprenditore/l’imprenditrice deve costantemente guardarsi: il valore che genera e le prospettive di crescita.

E porsi queste domande:

  • quale attuale prodotto-servizio rappresenta un valore per il cliente (lente del valore)?
  • ​questo prodotto- servizio è scalabile (lenta crescita)? Oggi. E domani?

Le soluzioni? Sono diverse e devono essere specifiche per ogni impresa.

Scopriamole insieme nel prossimo articolo.

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