PMI e volontariato aziendale: la responsabilità del futuro

 PMI e volontariato aziendale: la responsabilità del futuro

Gli ultimi anni sono stati un laboratorio eccezionale per osservare il progressivo impegno delle aziende italiane, europee e globali nei confronti del volontariato aziendale. Si è infatti maturata l’idea che sia le piccole che le grandi imprese debbano non solo occuparsi della produzione e commercializzazione di beni e servizi, ma anche della sostenibilità sociale e ambientale di ciò che fanno su scala locale e a livello internazionale.

Corporate Social Responsability: un fenomeno in espansione

Stando alla recente guida pubblicata da Pens.com, la cosiddetta Corporate Social Responsability è una pratica sempre più diffusa, tanto da coinvolgere ad oggi ben il 96% delle aziende italiane. I numeri lo confermano: la cifra investita in iniziative di CSR è in costante aumento dal 2013. Ma dove investono le imprese del Belpaese? La maggior parte sceglie di attivarsi in primis con iniziative all’interno dell’azienda o nel territorio nazionale.

La propensione delle imprese italiane ad investire in filantropia internazionale si è mantenuta invece negli ultimi anni più o meno costante. La ripartizione del giving internazionale per area geografica vede in testa l’Europa, seguita dall’Africa e dall’Asia. A livello europeo, l’indice di filantropia attribuito all’Italia è pari a 4,38, inferiore a quello di Paesi come Norvegia (4,83), Germania (4,78) e Francia (4,64), e superiore a quello di Regno Unito (4,07), Spagna (3,83) e Portogallo (3,49).

A ciascuna azienda il suo volontariato

In che modalità mettere in pratica la filantropia? La scelta della formula di volontariato da attivare varia molto da impresa a impresa, oltre che dagli obiettivi che ci si pone. La tendenza delle imprese italiane è quella di offrire programmi “tradizionali” di Corporate Volunteering. La seconda tipologia di volontariato in ordine di scelta è rappresentata dai Community Days, iniziative di volontariato della durata di uno o più giorni in cui è coinvolta l’intera azienda.

Anche il volontariato di competenza è un trend emergente che porta con sé sfide e opportunità in termini di welfare aziendale. Si tratta di un’attività nella quale il dipendente, incentivato dall’impresa in cui lavora, mette al servizio della comunità un know how maturato attraverso un’esperienza lavorativa più o meno prolungata nel tempo. Il volontariato di competenza rappresenta per le aziende una delle strade più importanti da percorrere verso un business etico.

Volontariato: in che ambito investono le aziende italiane?

Gli ambiti nei quali il fenomeno del volontariato d’impresa si può sviluppare e applicare sono infiniti. Possono essere attività svolte presso la comunità locale, come programmi educativi o raccolte fondi per associazioni non profit del territorio. O ancora la partecipazione a progetti di sostenibilità ambientale, l’organizzazione di eventi locali a scopo di beneficenza, ma anche il supporto a ONG. In Italia, gli ambiti dello sport, della cultura e delle attività ricreative sono in vetta ai settori di intervento cui le imprese indirizzano i propri investimenti filantropici.

Corporate o PMI: nel volontariato d’impresa le dimensioni non contano

Le aziende che promuovono attività di volontariato d’impresa in Italia sono molto spesso aziende di medio e piccole dimensioni. La generosità non è solo per i grandi! Ma perché investire nel volontariato? Attraverso il volontariato è possibile restituire alla comunità e radicare i propri valori aziendali, ottenere maggiore visibilità e fidelizzare i clienti, aumentare lo spirito di squadra e attrarre i talenti e, non da ultimo, ottenere esenzioni fiscali.

Guida per le PMI che scelgono il volontariato d’impresa

Come contribuire a rendere il mondo un luogo migliore e allo stesso tempo trarre possibili vantaggi? Ecco una guida utile per ogni PMI:

  1. In qualità di imprenditore o imprenditrice, preso atto che il volontariato aziendale comporta vantaggi a livello fiscale, è necessario conoscere la legislazione che permette di usufruirne. Ad esempio, l’art. 100 del TUIR consente all’azienda di dedurre nel limite del 5 per mille le spese relative all’impiego di lavoratori dipendenti per prestazioni di servizi erogate a favore di Onlus.
  2. Il volontariato di competenza rappresenta una grandissima occasione in quanto permette di donare risorse e allo stesso tempo di acquisirne. Mettere a servizio della comunità la propria professionalità, dedicandosi a cause di interesse collettivo, è un win-win assicurato.
  3. Una volta scelto il settore d’azione, è necessaria una verifica approfondita della credibilità e della trasparenza dell’organizzazione scelta, nonché della coerenza dei principi che rappresenta con quelli della propria impresa.
  4. Le piccole e medie imprese sono una leva importante per gli investimenti a livello locale e regionale, soprattutto in ambito sportivo e culturale. Perché non valorizzare il proprio territorio e aumentare la visibilità del proprio marchio sponsorizzando un evento anche attraverso la donazione di prodotti personalizzati?
  5. Sostenere una causa, sì, ma non ciecamente. Partner e consumatori diffidano delle belle affermazioni sui social network, soprattutto se poi si rivelano poco seguite da azioni. Non è sufficiente limitarsi a proclamare il proprio impegno, bisogna metterlo in pratica! La trasparenza nelle cause che si sostengono è e rimane fondamentale.

Qualora si disponga di un budget per farlo, non rimane che introdurre le iniziative di volontariato che si ritengono più opportune nella propria strategia aziendale. Una cosa è certa: ciò che fa bene alla comunità fa bene anche al business.

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