PMI® IHS Markit Flash: a febbraio, con la ripresa della crescita dell’eurozona, i prezzi salgono a tassi record

 PMI® IHS Markit Flash: a febbraio, con la ripresa della crescita dell’eurozona, i prezzi salgono a tassi record

Con l’allentamento delle restrizioni anti Covid-19, la crescita dell’economia dell’eurozona di febbraio ha indicato una forte impennata. Anche le aspettative future, i nuovi ordini e la crescita occupazionale hanno registrato miglioramenti. L’espansione si è principalmente concentrata sul settore terziario, ma pure la produzione manifatturiera ha riportato maggiori incrementi produttivi grazie all’aumento della domanda e la riduzione dei disagi sulla catena di distribuzione.

Tuttavia, se i minori ritardi sulle consegne hanno contribuito a ridurre l’inflazione dei prezzi di acquisto delle materie prime, le persistenti pressioni sui costi dovute all’aumento dei salari e dei costi energetici hanno causato il maggiore rialzo dei prezzi medi di vendita di beni e servizi nella storia dell’indagine PMI.

Dalla lettura della stima ‘flash’*, l’Indice principale PMI® IHS Markit Composito dell’Eurozona è salito a febbraio di 3.5 punti (il maggior rialzo da marzo dello scorso anno), da 52.3 di gennaio a 55.8, segnalando una forte accelerazione della crescita economica. L’ultimo valore indica il tasso più veloce di crescita della produzione da settembre dello scorso anno.

L’accelerazione della crescita è successiva ai due mesi di lieve espansione legati all’aumento dei contagi da Covid-19 associati alla variante Omicron, che ha causato un irrigidimento delle misure anti- pandemiche. Febbraio ha indicato una riduzione delle restrizioni al livello minimo da novembre,

Il miglioramento più significativo di febbraio si è visto nel settore terziario, dove la crescita dell’attività, dopo aver quasi segnato uno stallo a gennaio a causa dell’irrigidimento delle restrizioni anti Covid- 19, è tornata a salire al tasso più veloce da novembre. L’allentamento delle restrizioni ha favorito una ripresa particolarmente forte dell’attività a diretto contatto con il consumatore e del settore viaggi e turismo.

Anche la produzione manifatturiera ha registrato una leggera accelerazione, riportando la più rapida espansione da settembre scorso, grazie anche alle migliori disponibilità dei fornitori. L’incidenza dei ritardi sulle consegne è stata la più bassa da gennaio dello scorso anno.

Nel corso del mese, anche la domanda è aumentata. I nuovi ordini totali hanno indicato l’incremento maggiore da agosto, con picchi semestrali registrati sia nel manifatturiero che nel terziario dovuti alla riduzione dei disagi sulla fornitura e alla riapertura dell’economia.

La ripresa della domanda ha causato un elevato accumulo di ordini inevasi, il maggiore in sei mesi. Le commesse in giacenza hanno indicato un forte rialzo soprattutto nel manifatturiero, poiché il flusso dei nuovi ordini ha superato i livelli produttivi mensili.

Tuttavia, anche nei servizi il tasso di crescita è stato maggiore.

La combinazione di fattori quali l’aumento della domanda, la riduzione delle restrizioni anti Covid-19 e le minori strozzature sulla catena distributiva hanno contribuito a rilanciare le aspettative future il cui indice ha segnato il valore più alto da giugno, con un miglioramento dell’ottimismo sia del manifatturiero che del terziario.

Con il miglioramento dell’ottimismo, le aziende hanno aumentato le assunzioni per gestire l’aumento della domanda. Nonostante le difficoltà legate in molti casi alla carenza di personale, la crescita occupazionale è accelerata per il secondo mese consecutivo ed ha segnato il valore maggiore da novembre. Nel manifatturiero, la crescita dei posti di lavoro ha toccato comunque il valore più alto da luglio scorso, mentre l’aumento occupazionale del terziario è stato più modesto e ha segnato un picco in tre mesi.

A febbraio, i minori problemi sulla catena di fornitura hanno inoltre contribuito a ridurre l’inflazione dei prezzi d’acquisto del settore manifatturiero. Nonostante i prezzi medi di acquisto dei materiali siano di nuovo notevolmente aumentati, il tasso di incremento è stato il più lento da marzo dello scorso anno. L’inflazione dei prezzi di acquisto del terziario è tuttavia accelerata segnando un valore record, visto l’aumento dei salari e dei costi energetici. Complessivamente, il tasso di inflazione totale dei prezzi d’acquisto di entrambi i settori è aumentato segnando il secondo valore più alto in assoluto, superato negli ultimi 24 anni soltanto da quello di novembre scorso.

I prezzi medi di vendita di beni e servizi hanno indicato il maggiore aumento registrato dall’indagine, poiché le aziende hanno sempre più cercato di trasferire la crescente inflazione di costi ai clienti. Il tasso record d’inflazione del terziario si è accompagnato ad un valore quasi record del manifatturiero.

Dal punto di vista nazionale, in Francia l’attività’ economica ha indicato un forte rimbalzo di crescita, segnando il valore più alto da giugno scorso, ma anche la Germania ha registrato un aumento della crescita toccando il tasso più rapido da agosto e segnalando un nuovo forte miglioramento dopo la leggera contrazione di dicembre. Il resto dell’eurozona ha continuato a restare indietro, registrando tuttavia una forte ripresa dopo i valori quasi stagnanti di gennaio. Nella prestazione del terziario si sono registrati miglioramenti su tutta la linea, anche se in Germania il manifatturiero ha riportato la maggiore accelerazione di crescita, indicando però un tasso di incremento della produzione appena inferiore alla media dell’eurozona.

Commento

Commentando i dati PMI Flash, Chris Williamson, Chief Business Economist presso la IHS Markit ha dichiarato: “A seguito dell’allentamento delle restrizioni anti Covid- 19, a febbraio l’economia dell’eurozona ha iniziato a riprendere vigore, registrando la ripresa della domanda di parecchi servizi ai consumatori, quali viaggi, turismo e attività ricreative e beneficiando della riduzione delle strozzature sulla fornitura. Anche l’ottimismo per l’attività futura è migliorato con le aziende che, prevedendo un ulteriore apertura dell’economia, hanno incrementato le assunzioni. Malgrado siano minori, rimangono però diffusi i problemi legati alla catena di distribuzione e continuano a causare l’aumento del lavoro inevaso. Per questo motivo, la domanda ancora una volta ha superato l’offerta, favorendo quindi il potere sui prezzi dei produttori e dei fornitori di servizi. Il forte aumento dei costi energetici e l’incremento dei salari hanno allo stesso tempo aggiunto peso alla pressione inflazionistica, registrando così l’aumento trimestrale maggiore dei prezzi di vendita mai registrato in 25 anni di raccolta dati. L’entità della ripresa dell’attività economica segnalata dal PMI fornisce gradite prove tangibili di un’economia che ha sinora mostrato un’incoraggiante resistenza malgrado l’ondata Omicron. L’intensificarsi delle pressioni inflazionistiche però aggiungerà altre speculazioni su una posizione sempre più aggressiva da parte della BCE.”

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