Premio Emilia Sostenibile, presentata alla stampa la seconda edizione

Gabriele Carboni, Weevo

Tra ambiente, sociale e governance, i progetti sostenibili delle imprese emiliane.

Il 30 ottobre le premiazioni presso la sede di Confindustria Emilia Area Centro

Si è tenuta ieri, lunedì 13 ottobre, presso la sede di Confindustria Emilia Area Centro (via San Domenico 4, Bologna), la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025 del Premio Emilia Sostenibile, promosso da Ucid Bologna (Unione cristiana imprenditori e dirigenti, sezione di Bologna), in partnership con Confcooperative Terre d’Emilia, Confindustria Emilia Area Centro e Bologna Business School. Il Premio, concepito come contest d’impresa sui temi della sostenibilità, vede la direzione scientifica di NeXt Economia, che ha restituito il resoconto dei progetti in competizione.

Le premiazioni dei progetti vincitori si terranno giovedì 30 ottobre 2025 presso la sede di Confindustria Emilia Area Centro, a partire dalle 10.00. Saranno premiati due tra i progetti in competizione: uno per l’innovazione sostenibile di processo, l’altro per l’innovazione sostenibile di prodotto. Si aggiungeranno poi menzioni speciali, individuate dal Comitato Scientifico.

Le imprese premiate saranno omaggiate con le opere realizzate con materiali sostenibili dall’artista Donatella Schillirò.

Le realtà main partner del Premio Emilia Sostenibile sono: Emil Banca, Coprob Italia Zuccheri, Fondazione Marchesini ACT. A contribuire al premio anche: Campa, Gruppo Fiori, Valsoia, Maresca e Fiorentino, Stefauto1952, Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, a cui si aggiunge la Famiglia Sassoli de’ Bianchi. Il partner etico del progetto è Fondazione ANT.

I progetti candidati

Sono 31 le candidature pervenute alla seconda edizione del Premio Emilia Sostenibile, provenienti dalle province di Bologna, Modena e Reggio nell’Emilia, rappresentative di 10 macrosettori produttivi, con prevalenza del comparto manifatturiero (29%). Le imprese candidate includono realtà di tutte le dimensioni: micro (6%), piccole (26%), medie (35%) e grandi (33%), con il 26% dei candidati oltre i 500 addetti. Il 45,2% dispone di rating ESG e ben il 61,3% di un Bilancio di Sostenibilità, dimostrando che la transizione non è estemporanea, ma strategica e strutturata nelle dinamiche imprenditoriali. Due terzi sono le imprese candidate con un progetto inerente ad un processo produttivo sostenibile, mentre il rimanente 32,3% ha presentato un prodotto sostenibile. L’ambito della sostenibilità sul quale insistono maggiormente le candidature è quello ambientale (51,6%), seguito da quello sociale (41,9%), da ultimo la governance d’impresa (6,5%). Le iniziative candidate sono nel 61% dei casi già operative da più di 12 mesi, mentre un 9,7% delle stesse risulta essere ancora in fase di sperimentazione. Inoltre, ad oggi, il perimetro d’impatto è prevalentemente locale (comunale o provinciale nel 42% dei casi), ma già il 19% ha un respiro internazionale e, in ogni caso, oltre il 95% possiede la caratteristica della replicabilità in altri contesti e territori. Dai dati emerge anche una forte capacità di costruzione di rete da parte dei candidati, con le altre imprese, le università e i centri di ricerca: l’innovazione ESG è occasione di animazione del territorio, anche se stenta ancora un approccio diffuso di sussidiarietà circolare, in quanto poche sono ancora le Pubbliche Amministrazioni e gli ETS coinvolti in simili processi. Gli impatti più rilevanti si registrano nelle dimensioni del benessere equo e sostenibile: ambiente, innovazione, benessere, qualità dei servizi, relazioni sociali, salute e istruzione.

Dichiarazioni

Filippo Sassoli de’ Bianchi, presidente Ucid Bologna:

“La sostenibilità d’impresa è nel DNA di Ucid, che ha sempre interpretato l’azienda come bene al servizio della comunità e non dell’individuo. In questo senso, possiamo dire di essere stati in qualche modo gli ‘apripista’ sui temi legati alla sostenibilità, fin dalla genesi dell’associazione, nel 1947. Aver incontrato la disponibilità e la collaborazione di Confindustria Emilia Area Centro, Confcooperative Terre d’Emilia e di Bologna Business School ci ha permesso di declinare in modo concreto questi temi sul territorio e di sollecitare le imprenditrici e gli imprenditori nostri associati”

Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia Area Centro:

“Le imprese del nostro territorio hanno da tempo intrapreso percorsi orientati alla sostenibilità, sia sul piano ambientale che su quello sociale. Confindustria Emilia, anche alla luce delle direttive europee legate al Green Deal, si impegna a supportarle con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’impatto delle loro azioni. In questa prospettiva abbiamo accolto con favore il Premio Emilia Sostenibile, promosso da UCID, che rappresenta un’opportunità concreta per raccogliere e diffondere buone pratiche ESG, contribuendo alla valorizzazione del nostro tessuto produttivo e, di conseguenza, dell’intera comunità”

Matteo Manzoni, direttore generale Confcooperative Terre d’Emilia:

“Le cooperative hanno un proprio modo di fare impresa sostenibile che si declina in pratiche che precedono di gran lunga le normative europee. Ciò è tanto più vero nel territorio emiliano, dove si genera un terzo del fatturato nazionale della cooperazione. Oggi quella della sostenibilità è una sfida comune a tutti gli imprenditori. Diviene quindi essenziale il confronto con le altre forme di impresa, nella prospettiva di una competizione al rialzo che riguardi non più solo i risultati di mercato, ma anche i beni comuni generati dall’impresa.”

Gianluca Mancini, vicepresidente Ucid Bologna e ideatore del Premio Emilia Sostenibile:

“Due saranno i progetti premiati il 31 ottobre: per valorizzare al massimo il lavoro delle imprese abbiamo puntato sulla qualità scientifica. I criteri scelti per la presentazione e l’ammissione dei progetti sono decisamente stringenti e ci hanno permesso di tenere molto alta la qualità delle iniziative oggi in valutazione. Ora vorremmo che il Premio diventasse una consuetudine, un contributo alla cultura della sostenibilità d’impresa e alla diffusione di buone pratiche.”

Gabriele Carboni, vicepresidente Ucid Modena e co-ideatore del Premio:

“La partecipazione così ampia alla seconda edizione del Premio Emilia Sostenibile dimostra che le imprese del nostro territorio sanno guardare oltre la tempesta dei tempi incerti. Con progetti concreti e di altissimo livello continuano a credere nelle persone, nella comunità e nell’ambiente. Il cuore manifatturiero d’Europa si conferma ancora una volta laboratorio di innovazione responsabile e di coraggio imprenditoriale.”

Lorenzo Semplici, responsabile Centro Studi e Valutazioni NeXt Economia:

“I dati di sintesi, presentati in conferenza stampa, consentono di porre in evidenza il grande valore del Premio in termini di promozione e valorizzazione della Biodiversità d’Impresa come leva partecipata di sviluppo sostenibile, integrale e integrato del territorio. Non è un caso che i progetti candidati abbiano un impatto rilevante soprattutto per quanto riguarda la costruzione di rapporti maturi e generativi con le comunità locali, con l’ambiente e con i clienti.”

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