Report BDO Horizons sul mercato M&A Q4 2020: nel secondo semestre tornano a crescere le operazioni a livello globale ritornando ai livelli pre-pandemia

 Report BDO Horizons sul mercato M&A Q4 2020: nel secondo semestre tornano a crescere le operazioni a livello globale ritornando ai livelli pre-pandemia

BDO, una delle principali organizzazioni internazionali di revisione e di consulenza aziendale in Italia e nel mondo, ha pubblicato il report periodico Horizons relativo all’andamento del mercato M&A a livello globale nel corso del secondo semestre 2020.

Durante la prima metà dello scorso anno, la pandemia di COVID-19 e le conseguenti restrizioni per limitare la diffusione dei contagi hanno fortemente impattato le operazioni di fusione e acquisizione a livello globale, che hanno registrato una decisa contrazione rispetto allo stesso periodo del 2019. Nella seconda parte dell’anno, però, la parziale riapertura delle attività e le misure di sostegno all’economia da parte dei Governi hanno permesso una ripresa del mercato, che è andata addirittura oltre le previsioni.

Lo scenario globale

Nel corso del quarto trimestre 2020, infatti, le operazioni di M&A nel mid-market a livello globale sono cresciute del +24% rispetto al terzo quarter, periodo nel quale avevano già fatto registrare un aumento del +19% rispetto al Q2. Si è così tornati ai livelli di attività del periodo 2014-2019, con oltre 2.000 operazioni per trimestre.

Un andamento simile è stato registrato anche per quanto riguarda il valore delle transazioni: nel quarto trimestre del 2020 si è raggiunto un totale di 19.5 miliardi di dollari, con un aumento del +22% rispetto al trimestre precedente, mentre nel corso del Q3 la crescita è stata del +29% sul secondo trimestre.

L’andamento positivo riflette la velocità con cui i governi in tutto il mondo hanno introdotto misure di sostegno finanziario a supporto delle attività colpite dalla crisi pandemica e la capacità del sistema produttivo di adattare le strategie di business a uno scenario e a sfide inedite. È inoltre significativo notare l’importanza della digitalizzazione nella realizzazione delle operazioni M&A: dal momento che le restrizioni alla mobilità impediscono meeting in presenza e visita ai siti, si è fatto sempre più ricorso a ispezioni virtuali, conference call e virtual data room che, in gran parte dei casi, si sono rivelati più efficienti e produttive rispetto agli incontri fisici.

Prendendo in rassegna i diversi settori, nella seconda metà del 2020, dopo le difficoltà durante la prima ondata pandemica, i rimbalzi più significativi nel mercato M&A si sono verificati nei comparti dei Servizi, dell’Energy, delle Utilities, del Real Estate e quello Industrials & Chemicals. Nell’ultimo trimestre dell’anno, inoltre, si è assistito a una crescita anche nei settori Consumer e Leisure, che erano stati maggiormente colpiti dalle misure di lockdown nella prima parte del 2020. I comparti Pharma, Medical & Biotech e Technology e Media si sono dimostrati quelli meno impattati dalla pandemia, mentre i Financial Services risultano l’unico settore a non aver registrato una ripresa dei deal nel corso dell’anno da poco concluso.

Per quanto riguarda le aree geografiche, l’ultimo trimestre del 2020 ha visto una forte ripresa dell’M&A in EuropaUKMedio OrienteAustralia e Israele; solo in Africa si è registrata una diminuzione. Nord America e Cina si confermano come le più “prolifiche”: insieme, infatti, rappresentano la metà delle operazioni di M&A nel mid-market a livello globale nel Q4 2020.

Le previsioni per il 2021 risultano ottimistiche per una prosecuzione del trend di crescita del mercato M&A a livello globale, con i temi del digitale e della sostenibilità che attireranno in modo particolare l’interesse degli investitori.

La situazione nel Sud Europa e in Italia: attività di M&A in lieve recupero nel quarto trimestre 2020

La lieve ripresa delle operazioni di M&A avvenuta negli ultimi due trimestri del 2020 nel Sud Europa non ha invertito il trend negativo rispetto al 2019: nel corso dell’anno da poco concluso, infatti, il valore complessivo delle transazioni ha registrato una contrazione del -28% rispetto all’anno precedente, mentre il volume è calato del -26.4%. Prendendo in considerazione solo il quarto trimestre 2020, però, si può notare un aumento del +15.2% del valore e del +10% del volume rispetto ai tre mesi precedenti.

Considerando il valore medio delle operazioni, l’ultimo trimestre del 2020 conferma il trend di crescita, arrivando a una media di 91 milioni di dollari, in aumento del +4.7% rispetto al Q3 e del +7.2% rispetto al Q4 2019, a testimonianza del fatto che in un periodo di crisi, le aziende si concentrano sui deal di maggior valore.

In termini di attività di private equity, il numero di transazioni ha accusato un calo, passando dalle 46 del terzo trimestre 2020 alle 40 del quarto; anche la quota sul totale di operazioni effettuata da private equity è scesa al 30.3% negli ultimi tre mesi del 2020 rispetto al 38.3% del trimestre precedente. La causa principale è da ricercarsi nella diffusione della seconda ondata di contagi da COVID-19.

Il 19.7% del totale delle operazioni si sono verificate nel settore Industrials & Chemicals, che risulta il comparto più attivo in Sud Europa nel 2020, con 26 deal conclusi. Nel corso del quarto trimestre, il numero più alto di transazioni (32) si è invece registrato nel comparto Technology & Media, che spiega il 24.2% del totale, seguito da Industrial & Chemicals e Consumer, che con 17 operazioni raggiunge una quota del 12.9%. Secondo le stime di BDO, quest’ultimo settore sarà quello più attivo nel corso del 2021.

Il mercato italiano, durante il quarto trimestre 2020, ha visto diverse operazioni di una certa rilevanza, come l’acquisizione del 50% di Ilva S.p.A. da parte di Invitalia S.p.A. per 484 milioni di dollari, avvenuta lo scorso dicembre. A novembre, invece, Ubi Banca ha perfezionato l’acquisizione dell’80% di Aviva Vita da Aviva S.p.A. da Aviva Italia per circa 475 milioni di dollari. Infine, nel settore Consumer, un deal degno di nota riguarda l’acquisizione del 20% di Illycaffè S.p.A. da parte del fondo americano di private equity Rhone Capital, con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo internazionale di Illycaffè, in particolare in Nord America.

Stefano Variano, Partner Advisory di BDO Italia, ha commentato: “Il 2020 è stato un anno molto difficile per il mercato M&A a livello globale, che ha dovuto scontare i pesanti effetti della pandemia. Nel corso della seconda metà dell’anno, tuttavia, si è assistito a una ripresa delle attività, seppur a diverse velocità nelle varie regioni e settori, e si sono concretizzati i segnali di ripresa che si intravedevano alla fine del primo semestre dello scorso anno. Questo ci rende ottimisti per i prossimi mesi e ci fa pensare che nel 2021 il numero di operazioni e il loro valore possa ritornare vicino ai livelli pre-Covid.”

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