Ripresa 2021 e impatto del PNRR sulla crescita: i numeri di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto

 Ripresa 2021 e impatto del PNRR sulla crescita: i numeri di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto

Presentati i risultati del quarto Focus relativo alle ultime stime sulla ripresa 2021 e sull’impatto del PNRR sull’economia del territorio, secondo quanto emerso dallo studio effettuato dall’Osservatorio Economia e Territorio per CNA LombardiaCNA Veneto e CNA Emilia-Romagna (il precedente Focus è stato presentato ad aprile 2021).

Le proiezioni per il 2021 raccontano di un quadro positivo per tutte le principali regioni europee, ma le prospettive di crescita sono migliori per quelle regioni nelle quali la recessione del 2020 è stata più significativa: tra queste vi sono Lombardia (+5,2%), Emilia-Romagna (+5,8%), Veneto (+5,8%), nonché le principali regioni spagnole. Diversamente, le regioni tedesche, meno colpite dalla crisi Covid del 2020, non vanno oltre il 3,5% di segno positivo.

Inoltre, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto rappresentano assieme il 41% del PIL italiano. Un sistema che vale il 54% dell’export nazionale, il 37% dell’occupazione, il 32% delle imprese. «Tre regioni trainanti per la ripartenza economica del Paese dopo il Covid – commentano congiuntamente il Presidente CNA Emilia-Romagna Dario Costantini, il Presidente CNA Lombardia Daniele Parolo, il Presidente CNA Veneto Alessandro Conte – che hanno registrato fortissime perdite a causa della pandemia e che ora attendono l’applicazione del PNRR per dare un nuovo impulso alla ripresa. Impulso che può venire solo se, pur nel rispetto delle singole peculiarità dei nostri territori, si adotteranno strategie e obiettivi comuni per dare concreta ed efficace attuazione al PNRR. È quindi importante un coinvolgimento effettivo dei territori nella realizzazione degli investimenti a livello locale ed è fondamentale che vi sia coesione tra le regioni e le parti sociali nonché sinergie tra gli enti locali per il perseguimento degli obiettivi strategici. È necessaria una governance nazionale – concludono i tre Presidenti CNA Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto –, ma auspichiamo un coinvolgimento fattivo delle Regioni in una forte relazione operativa con le parti sociali. Dobbiamo fare squadra per poter sviluppare i progetti comuni e risolvere le criticità che senz’altro si verificheranno nelle delicate e difficili fasi di attuazione del PNRR. Potenziando insieme le capacità delle PMI presenti sul nostro territorio potremo senz’altro favorire il processo di integrazione nelle catene globali di valore, confermando la ripresa del PIL che nel 2021 dovrebbe superare ampiamente il +5% rispetto alla perdita del -9% nel 2020».

Con riferimento specifico alla situazione della Lombardia, il Presidente di CNA Lombardia Daniele Parolo commenta: “Il PNRR è un’occasione storica. Non dobbiamo fare l’errore di puntare solo sulla mera redistribuzione delle risorse. Dobbiamo investire per un incremento strutturale della competitività e dei fondamentali. La Lombardia ha pagato al Covid un presso altissimo, lasciando per strada il 9,4 % del PIL. Le nostre stime parlano di un pacchetto di risorse a disposizione del nostro territorio pari a 35 miliardi di euro. La Regione avrà un compito di regìa cruciale e CNA sarà al fianco di tutte le autonomie locali per definire i migliori target di investimento”.

Anche il Segretario Regionale CNA, Stefano Binda, sottolinea: “Se guardiamo all’impianto del PNRR capiamo almeno due cose: la prima è che il 40% delle risorse complessive andrà al Mezzogiorno d’Italia per cercare di ricomporre una frattura storica di coesione sociale e competitività fra Nord e Sud del Paese. La seconda è che Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto non possono perdere il treno e il cuore dell’Europa, in particolare il passo della locomotiva tedesca. Questi tre territori insieme disporranno di circa 65 miliardi di PNRR. Noi pensiamo che se queste risorse andranno a beneficio delle micro e piccole imprese il volume di investimenti generato e i benefici occupazionali e sociali di questa grande operazione saranno grandissimi”.

PROSPETTIVE RIPRESA IN LOMBARDIA

PIL +5,2% (proiezione 2021), -9,1% (dato 2020)

La ripresa c’è ed è evidente. Le recenti proiezioni relative al 2021 parlano infatti di una crescita del PIL della Lombardia del 5,2%, in netto miglioramento a fronte della contrazione del 9,1% registrata nel 2020. Il dato è in linea con la proiezione nazionale che si attesta sul 5% ed è invece leggermente inferiore rispetto alle proiezioni relativa a Emilia-Romagna e Veneto, entrambe al +5,8%.

CONSUMI +3,4% (proiezione 2021), -11% (dato 2020)

La ripresa riguarda anche i consumi delle famiglie lombarde. In particolare, secondo le proiezioni 2021, la crescita dovrebbe essere intorno al 3,4% rispetto alla perdita dell’11% riscontrata nel 2020. Un dato che è esattamente in linea con la dinamica nazionale che dovrebbe attestarsi attorno al +3,3%. Emilia-Romagna e Veneto segnano invece un segno positivo rispettivamente del 3,5% e 3,9%.

INVESTIMENTI +15,6% (proiezione 2021), -8,9% (dato 2020)

Rispetto alle previsioni di qualche mese fa che parlavano di una ripresa degli investimenti lombardi per il 2021 vicina al 10%, il numero è sensibilmente cresciuto e arriva a +15,6%. Un numero che è superiore alle media nazionale ferma al 15,2% e stacca di gran lunga quello negativo del 2020 dove si era registrato un -8,9%. Meglio della Lombardia si prevede faranno Emilia-Romagna (+18,1%) e Veneto (16,2%).

EXPORT +3,5% (Gennaio-Marzo 2021), -10,6% (DATO 2020)

Export in netta ripresa, il segnale è netto e chiaro. Nel primo trimestre 2021 le esportazioni lombarde fanno segnare un +3,5%, leggermente inferiore alla media italiana (4,6%) e non come Emilia-Romagna (6,1%) e Veneto (4,9%), ma pur sempre in ripresa.

IMPRESE ATTIVE +0,9% (Maggio 2021, variazione rispetto a fine 2020), -0,4% (dato 2020)

Migliora in Lombardia anche il numero delle imprese attive sul territorio. Dopo il -0,4% del 2020, a maggio 2021 si verifica un incremento dello 0,9%, dato superiore anche al +0,4% della media nazionale e al +0,3% di Emilia-Romagna e Veneto.

PNRR, STANZIAMENTI TERRITORIALI

Considerando il perimetro finanziario del PNRR, che ammonta a 235,1 miliardi di euro, il Mezzogiorno sarebbe destinatario del 38,2% degli investimenti (quasi 90 miliardi di euro). Se si considera che una quota di circa 16 miliardi di euro non è allocabile territorialmente, l’incidenza delle risorse del PNRR destinate alle otto regioni del Sud sale al 40. Così facendo la quota di risorse ipoteticamente da allocare in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna ammonterebbe, nell’intero periodo 2021-2026, a circa 65 miliardi di euro, pari al 27,6% del totale.

In particolare, la quota di risorse spettanti alla Lombardia sarebbe di 35,2 miliardi di euro, al Veneto di 15,1 miliardi di euro e all’Emilia Romagna di 14,6 miliardi di euro. Questi stanziamenti equivalgono all’8,8% del PIL della Lombardiaal 9,2% del PIL del Veneto e all’8,9% del PIL dell’Emilia-Romagna; si tratta di incidenze ampiamente al di sotto della media nazionale pari al 13,1% del PIL.

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