Risorse umane e criticità d’impresa: mancano gli HR manager nelle aziende italiane

 Risorse umane e criticità d’impresa: mancano gli HR manager nelle aziende italiane

La strategia connessa alla consulenza del lavoro e la gestione delle risorse umane sono tra gli aspetti più critici nella gestione aziendale. È quanto emerge da un’analisi su più di 1.000 aziende realizzata da Partner d’Impresa, network professionale in franchising che riunisce commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati, esperti in privacy e sicurezza e specialisti di finanza agevolata. L’obiettivo è offrire una consulenza imprenditoriale d’insieme, in grado di valorizzare la relazione tra i settori legali, finanziari e della consulenza del lavoro per fornire un approccio al cliente semplice e chiaro.

L’analisi di Partner d’Impresa: mancano gli HR manager aziendali. L’indagine parte da un primo test di auto-analisi – chiamato TSA – a cui viene sottoposto l’imprenditore per inquadrare i punti forti e le aree di miglioramento in base a quanto da lui percepito e conosciuto nella sua azienda. Da questa prima analisi, emerge una cartina tornasole che consente di osservare le modalità di gestione dell’azienda.

Da questi dati generali è emerso un tessuto imprenditoriale italiano con un grande potenziale di crescita spesso inespresso per la mancanza di sistemi organizzativi aziendali adeguati; in particolare la gestione del personale presenta diverse lacune. Si riscontra la mancanza diffusa di una figura HR interna che possa interfacciarsi in maniera corretta con il consulente del lavoro e a cui possa riportare dati oggettivi su eventuali necessità dei dipendenti e la soddisfazione generale. Inoltre, si registra la tendenza a non richiedere ai propri consulenti del lavoro una previsione di costi puntuale preventiva che consenta di suggerire, tra le tante modalità di assunzione o ingaggio di collaborazione del personale, le più idonee alla singola azienda.

I gap connessi alla gestione delle risorse umane. Dai dati raccolti dall’indagine di Partner d’Impresa lato gestione del personale e consulenza sul lavoro emerge un aspetto curioso: secondo il 90% degli imprenditori intervistati nella propria azienda vi è un clima positivo, che consente scambio di idee e buona relazione tra i team. Non si riscontra però, nel 59,5% dei casi, l’utilizzo regolare di strumenti di indagine della soddisfazione del personale e non vengono organizzati con regolarità, secondo il 52,2%, momenti di team building con tutti i collaboratori. Si tratta pertanto di un percepito dei proprietari di azienda che può non trovare una reale corrispondenza nella realtà. Interrogare i propri collaboratori e dipendenti per comprendere esigenze, necessità e desideri è oggi indispensabile. Il mercato del lavoro odierno si caratterizza infatti per un desiderio di maggiore flessibilità e nella ricerca di soluzioni contrattuali che possano prevedere modalità in smart-working o definizione del progetto lavorativo a obiettivi e non a tempo lavorato, orientandosi allo sviluppo di una mentalità più imprenditiva messa in gioco da parte del dipendente.

Questi numeri, riportati al consulente del lavoro (meglio ancora se da una figura HR), possono consentire la definizione di una contrattualistica ad hoc che crei un rapporto “win-win” tra azienda e dipendente, senza limitarsi alla definizione di contratti di assunzione standard.

“Dalle nostre analisi e dal contatto quotidiano che abbiamo con le impresespiega Sonia Canal, Amministratrice di Partner d’Impresaemergono sfide significative nella gestione del personale, soprattutto a causa dell’assenza di figure HR qualificate che operino all’interno delle aziende. Ritengo sia indispensabile accompagnare le aziende in un percorso di consapevolezza per comprendere l’importanza e il valore che ricopre questa figura all’interno del contesto lavorativo, in qualità di mediatore tra imprenditori e dipendenti e interlocutore con i consulenti del lavoro a supporto. In generale ritengo ci sia ancora poca conoscenza degli strumenti che gli imprenditori hanno a disposizione per ridurre il costo del lavoro con contratti efficienti che non vadano a discapito del lavoratore così come vi è poca competenza su come riconoscere e promuovere i talenti in azienda. Motivare e incentivare i dipendenti ripaga in impegno e dedizione al progetto da parte dei collaboratori; sono convinta che questa gratificazione del lavoratore non debba essere un’attività sporadica ma rientrare all’interno di un progetto di welfare strutturato e definito, volto al miglioramento delle performance aziendali. Questa indagine, inoltre, fa capire che risulta indispensabile svolgere delle azioni di comunicazione finalizzate a educare e a far crescere la consapevolezza delle imprese fornendo loro, attraverso l’uso di un linguaggio chiaro e semplice, una visione d’insieme complessiva degli strumenti a disposizione”.

Il valore di Partner d’Impresa. Partner d’Impresa è un network di commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, specialisti in finanza agevolata, sicurezza sul lavoro ed esperti in privacy. Nasce con l’obiettivo di creare un unico interlocutore aziendale, con standard di servizio elevati, a disposizione dell’imprenditore per fornirgli una visione di insieme, delle soluzioni personalizzate più idonee alla gestione aziendale. I servizi offerti spaziano dalla strategia per la pianificazione fiscale e finanziaria all’ assistenza nella gestione del personale e degli accordi contrattuali, dalla protezione legale alla gestione del patrimonio e dei rapporti con le banche.

A oggi, tra commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro e le altre figure specializzate che compongono il network, Partner d’Impresa conta quasi 200 professionisti distribuiti nei 30 franchising affiliati, dislocati in Italia e uno in Albania che si occupa di internazionalizzazione d’impresa verso i Balcani. Alcuni di questi si propongono come partner con specializzazione specifica (finanza agevolata, privacy e sicurezza sul lavoro, gestione dei rapporti banca-impresa, controllo di gestione…).

Il supporto alle aziende parte da un primo test di autoanalisi a cui viene sottoposto l’imprenditore, a questa segue un approfondimento dettagliato da parte dei professionisti, che analizzano l’azienda sotto diversi punti di vista e determinano la sequenza ideale di interventi da mettere in campo per ottimizzare le performance aziendali e proteggere l’impresa e l’imprenditore da eventuali rischi a cui è esposto.

Immagine di freepik 

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