Si consolida il Fondo per le PMI

 Si consolida il Fondo per le PMI

È stato recentemente rivisto il Fondo di garanzia delle PMI con lo scopo di rendere strutturali funzioni e competenze che questa realtà controllata da MCC ha reso determinanti per sostenere il tessuto produttivo nei mesi della pandemia. Il ricorso alla garanzia statale sui finanziamenti bancari ha funzionato non solo come supporto alla liquidità, ma anche per permettere alle aziende di cogliere le occasioni di crescita legate agli investimenti. La legge di bilancio prevede un modello funzionante e che possa essere reso replicabile in altre future occasioni, come le necessità riferite alla transazione energetica o ai fenomeni generati dai cambiamenti climatici. D’altra parte, la necessità di delineare misure straordinarie rilevatesi utili durante il lockdown e che potrebbero divenire durature con le necessarie modifiche di mercato, era stata comunicata recentemente dal Commissario europeo alla concorrenza la necessità di continuare ad appoggiare la crescita del tessuto economico.

Garanzie finalizzata alla ripresa

Cosa prevede la legge di Bilancio? Dal 1° gennaio del prossimo anno al 30 giugno vengono prorogate le garanzie sui finanziamenti tuttora previsti, ad eccezione di quelle riferibili ai prestiti sino a 30.000 euro che calano dal 90 all’80 per cento; mentre dal 1.7.2022 questa fascia cessa di esistere). Ma contemporaneamente si prevede un ritorno graduale alle condizioni standard di mercato a partire dal primo di aprile con la corresponsione di una commissione sulla garanzia sinora gratuita. Dal primo luglio il sistema cambia; le garanzie per i prestiti sopra i 30.000 euro rimarranno all’80% per i soli investimenti, mentre per i finanziamenti rivolti alla liquidità la copertura scenderà al 60% per le aziende migliori (quelle cioè che esprimeranno un rating compreso nella fascia da 1 a 2). Invece per quelle aziende che hanno un rating tra 3 e 5 la garanzia rimane all’80% per tutte le forme di finanziamento.

Nuove linee guida per il Fondo

Cambia anche l’organizzazione dell’attività del Fondo. Ogni anno il consiglio di gestione dovrà stilare un piano annuale nel quale siano illustrati gli impegni che il Fondo dovrà farsi carico a fronte delle garanzie: attività questa non prevista sino allo scorso anno in quanto le pratiche non superavano le 100.000 unità. Con la pandemia i volumi sono esplosi a 1,5 milioni riferibili a impegni pari a 160 miliardi di finanziamenti. Il ruolo del Fondo rimarrà sicuramente notevole così come le masse in gestione: esso continuerà ad avere un ruolo di sostegno per l’economia importante. Il piano dovrà essere approvato dai ministeri dell’Economia e dello sviluppo economico e dovrà rivelare gli impegni massimi che potrà assumere il Fondo che viene rifinanziato per circa 3 miliardi corrispondenti al triennio 2024/27.

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