Si consolida la ripresa congiunturale, avviata a maggio, dell’export verso i paesi extra Ue27

 Si consolida la ripresa congiunturale, avviata a maggio, dell’export verso i paesi extra Ue27

A giugno 2020 l’Istat stima, per l’interscambio con i paesi extra Ue27 , un marcato aumento congiunturale per entrambi i flussi, più ampio per le importazioni (+20,0%) meno per le esportazioni (+14,9%).

Il forte incremento su base mensile dell’export è dovuto soprattutto agli aumenti delle vendite di beni di consumo durevoli (+43,3%), beni strumentali (+24,9%) e beni intermedi (+11,1%). Per quanto riguarda l’import, l’incremento è determinato principalmente da energia (+41,5%), beni strumentali (+32,1%) e beni di consumo non durevoli (+16,6%). Elevato l’aumento per beni di consumo durevoli (+59,2%), che, tuttavia, spiega solo per 1,5 punti percentuali il rialzo congiunturale dell’import.

Nel secondo trimestre 2020, nonostante la crescita a maggio e a giugno, la dinamica congiunturale dell’export è ampiamente negativa (-28,1%), per il forte calo registrato ad aprile ed è sintesi di flessioni che interessano tutti i raggruppamenti principali di industrie, le piu accentuate per energia (-56,0%), beni di consumo durevoli (-46,5%) e beni strumentali (-33,5%). Nello stesso periodo, il calo congiunturale dell’import (-20,3%) riguarda quasi tutti i raggruppamenti ed è più ampio per energia (-50,5%), beni di consumo durevoli (-38,1%). In lieve aumento gli acquisti di beni di consumo non durevoli (+2,0%).

L’ export segna una flessione su base annua ancora marcata (-15,6%) ma in decisa e progressiva attenuazione (-31,5% a maggio; -44,0% ad aprile). La contrazione, generalizzata, è più ampia per energia (-53,5%), beni di consumo durevoli (-24,6%) e beni di consumo non durevoli (-17,1%). Rispetto alle esportazioni, le importazioni registrano una flessione tendenziale (-17,0%), lievemente più accentuata, con forti cali per quasi tutti i raggruppamenti, i maggiori per energia (-52,4%) e beni di consumo durevoli (-22,9%). Aumentano su base annua gli acquisti di beni di consumo non durevoli (+9,9%).

La stima del saldo commerciale a giugno 2020 è pari a +4.436 milioni (era +4.994 milioni a giugno 2019). Diminuisce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da + 8.299 milioni per giugno 2019 a +6.015 milioni per giugno 2020).

A giugno 2020, l’export verso paesi MERCOSUR (-32,7%), paesi ASEAN (-23,3%) e Stati Uniti (-22,4%) è in forte calo su base annua.

Gli acquisti da paesi OPEC (-47,2%), Russia (-41,5%), paesi ASEAN (-22,1%) e Turchia (-21,2%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. In deciso aumento gli acquisti dalla Cina (+24,3%).

Per l’area extra Ue, al netto del Regno Unito, l’Istat stima che l’export aumenti del 15,4% su base mensile e diminuisca del 15,4% su base annua. L’import registra un forte aumento sul mese (+18,5%) e un’ampia flessione sull’anno (-17,6%). Il saldo commerciale è pari a +3.568 milioni.

Il commento

Si consolida la ripresa congiunturale, avviata a maggio, dell’export verso i paesi extra Ue27. A contribuire al nuovo rialzo (+14,9%) è la crescita delle vendite di beni strumentali (per 8 punti percentuali). Per
l’import, dopo i cali dei mesi precedenti, si registra un primo e consistente rialzo (+20,0%), dovuto ai maggiori acquisti di beni strumentali (per 6 punti percentuali), energia e beni di consumo non
durevoli (entrambi intorno ai 5 punti). Su base annua, il calo delle esportazioni è ancora ampio (-15,6%) ma in evidente e progressiva attenuazione ed è spiegato per oltre due terzi dal calo delle vendite di
beni strumentali e beni di consumo non durevoli. Alla flessione tendenziale dell’import, in netto ridimensionamento, contribuisce principalmente il calo degli acquisti di energia (più 13 punti percentuali).

Partecipa alla discussione

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.