S&P Global PMI®: la più forte espansione dell’economia dell’eurozona da giugno 2022

 S&P Global PMI®: la più forte espansione dell’economia dell’eurozona da giugno 2022

L’attività economica del settore privato dell’eurozona ha indicato a febbraio una crescita per il secondo mese consecutivo, accelerando l’espansione al tasso più alto in otto mesi grazie ad una ritrovata stabilità della produzione manifatturiera e all’incremento dell’attività terziaria. Nel dettaglio, il flusso dei nuovi ordini è aumentato per la prima volta da maggio 2022 grazie alla crescita dell’attività dei clienti che, come riportato dal campione d’indagine, ha rafforzato la domanda di base.

Con la persistente attività di assunzione delle aziende dell’eurozona, continua la tendenza al ribasso per le commesse inevase. Il livello di fiducia inoltre è salito ad un picco in 12 mesi, restando comunque inferiore ai valori raggiunti prima dell’invasione russa in Ucraina.

Allo stesso tempo, l’elevata riduzione dei costi manifatturieri ha in realtà nascosto l’aumento dell’inflazione dei prezzi di vendita dei servizi. Il tasso generale delle spese operative è stato il più lento in quasi due anni.

In aumento rispetto a 50.3 di gennaio, l’Indice destagionalizzato S&P Global PMI della Produzione Composita dell’Eurozona di febbraio è salito a 52.0, indicando per il secondo mese consecutivo un valore superiore a 50.0, che separa la crescita dalla contrazione. I dati dell’ultima indagine indicano nel complesso una nuova espansione dell’attività del settore privato, la più forte da giugno 2022.

È quello dei servizi il fattore principale del rialzo accelerato di febbraio, ma anche il settore manifatturiero è migliorato indicando dati generalmente stabili e terminando la sequenza di declino della produzione durata otto mesi.

Tra le nazioni i cui dati compositi PMI sono al momento disponibili (che coprono circa il 78% della produzione del settore privato dell’eurozona), i dati di febbraio hanno mostrato prestazioni particolarmente forti in Spagna, Irlanda e Italia, con i rispettivi tassi di crescita accelerati ad un picco in nove mesi, cioè superiori alle rispettive medie di lungo termine. Nel frattempo, anche se i paesi centrali dell’eurozona, ovvero Francia e Germania, sono tornati in territorio di espansione, i margini di crescita sono stati deboli.

Classifica del PMI Composito nazionale: febbraio

Spagna 55.7 massimo in 9 mesi

Irlanda 54.5 massimo in 9 mesi

Italia 52.2 massimo in 9 mesi

Francia 51.7 (flash: 51.6) massimo in 7 mesi

Germania 50.7 (flash: 51.1) massimo in 8 mesi

L’espansione maggiore dell’attività ha preso slancio dal primo incremento dei nuovi ordini da maggio 2022, che è stato tuttavia marginale poiché le aziende manifatturiere dell’eurozona hanno di nuovo riportato un calo della domanda di beni. Paragonando i due settori, i nuovi ordini ricevuti dalle aziende terziarie hanno invece indicato il più veloce incremento in nove mesi.

I nuovi ordini ricevuti dai clienti esteri, compreso il commercio intra-eurozona, hanno continuato a frenare gli ordini totali, con le esportazioni in calo per il dodicesimo mese consecutivo. Il crollo è stato elevato e leggermente più rapido di quello osservato a gennaio.

A metà del primo trimestre, le commesse inevase del settore privato dell’eurozona si sono di nuovo ridotte, estendendo l’attuale sequenza di declino a otto mesi. Il calo è stato tuttavia marginale e il più debole da agosto scorso. La riduzione di commesse acquisite e non ancora completate ha riguardato principalmente il manifatturiero poiché le aziende dei servizi hanno riportato a febbraio un leggero aumento della pressione sulla capacità operativa.

Allo stesso tempo, i dati di febbraio hanno segnalato un’elevata creazione occupazionale, prolungando la sequenza di aumento dei posti di lavoro iniziata più di due anni fa. L’incremento delle assunzioni è stato più forte della media di serie ed i dati settoriali hanno mostrato una crescita delle assunzioni sia nel manifatturiero che nel terziario.

La resilienza dell’attività di reclutamento di febbraio si è accompagnata ad una fiducia più forte. Le aziende dell’eurozona si sono mostrate ottimiste in merito ad un aumento dell’attività nei prossimi 12 mesi, segnalando un tasso di fiducia salito al valore più alto in un anno, ma sempre inferiore ai valori precedenti all’invasione russa in Ucraina.

Per quanto concerne i prezzi, l’ultima indagine ha mostrato un’ennesima riduzione della pressione sui costi nell’eurozona. Ciò è tuttavia legato al solo settore manifatturiero, dove l’inflazione dei costi è rallentata considerevolmente rispetto a gennaio, segnando un tasso marginale, il più debole in quasi due anni e mezzo. Al contrario, i costi operativi del settore terziario sono fortemente aumentati e ad un tasso accelerato a causa delle pressioni salariali. Allo stesso tempo, i prezzi di vendita di beni e servizi hanno indicato un elevato rialzo, ma al tasso più debole da dicembre 2021.

S&P Global PMI® del Terziario dell’eurozona

Rispetto a 50.8 di gennaio, l’Indice S&P Global PMI dell’Attività Terziaria dell’eurozona di febbraio è salito a 52.7 indicando il valore più alto in otto mesi. Gli ultimi dati hanno nel complesso segnalato la seconda espansione mensile consecutiva della produzione del settore dei servizi dell’eurozona.

A dare l’impulso alla maggiore attività è stata la crescita dei nuovi ordini, aumentati moderatamente a febbraio ma al tasso più rapido da maggio 2022. La ripresa della domanda ha messo alla prova la capacità operativa, come evidenziato dal maggiore accumulo di commesse inevase, il più forte da giugno scorso.

Le aziende del settore terziario dell’eurozona hanno continuato ad assumere nel mese di febbraio, segnalando un tasso di creazione occupazionale poco più rapido della media storica, ma più lento rispetto a gennaio.

L’ottimismo sui prossimi 12 mesi è apparso a febbraio sostenuto. Il livello di fiducia si è peraltro rafforzato segnando il valore più alto da aprile 2022.

Concludendo, le spese operative sostenute a febbraio dal settore terziario sono aumentate nettamente e ad un tasso leggermente accelerato. L’inflazione dei prezzi di vendita è rimasta quasi invariata rispetto a gennaio, indicando uno tra i valori più forti nella storia dell’indagine.

Commento

Analizzando i dati finali del PMI Composito dell’eurozona, Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence, ha dichiarato: “La straordinaria espansione dell’attività economica di febbraio contribuisce per ora a placare i timori di una recessione dell’eurozona. Tuttavia, si continua a dubitare sul vigore di fondo della domanda, soprattutto perché parte della ripresa registrata a febbraio sembra sia stata alimentata da fattori temporanei, quali un clima insolitamente mite e il forte miglioramento della catena di approvvigionamento, probabilmente legato alle recenti riaperture cinesi. Eppure, ci sono segnali chiari di una fiducia in aumento dai bassi valori di fine 2022, sostenuta dalle minori preoccupazioni sul mercato energetico, ma anche dai segnali di un’inflazione in discesa e dai minori rischi di recessione. L’aumento della fiducia non solo ha incoraggiato un benefico ritorno alla crescita della produzione manifatturiera e terziaria dell’eurozona, ma le aziende hanno anche ricominciato ad assumere segnalando un’inclinazione più forte ad investire nella crescita grazie a prospettive economiche più luminose. Tuttavia, c’è la preoccupazione che i segnali di un’inflazione dei prezzi di vendita ostinatamente elevata e la sorprendente resilienza dell’economia, incoraggino la BCE a perseguire un forte inasprimento delle politiche monetarie, rischiando di ridurre la crescita della domanda nei mesi a venire.”

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