STUDI CONFARTIGIANATO – I mercati del made in Italy, tra dinamismo Usa (+30%), frenata della Cina (-3%) e gli effetti della guerra: -19% in Russia

 STUDI CONFARTIGIANATO – I mercati del made in Italy, tra dinamismo Usa (+30%), frenata della Cina (-3%) e gli effetti della guerra: -19% in Russia

L’analisi del report mensile del CPB, istituto di ricerca indipendente olandese, evidenzia una flessione dello 0,2% del commercio mondiale su base mensile, che inverte la crescita dello 0,2% registrata a febbraio. Nel contesto di maggiore incertezza conseguente alla guerra, caratterizzato dal rallentamento degli scambi internazionali, l’analisi dei dati dell’Ocse relativi al commercio estero dei paesi del G20 evidenzia per l’Italia, nel primo trimestre del 2022, un aumento congiunturale del 5,5% dell’export, valutato in dollari Usa, migliore del 3% dell’Ue a 27 e del +3,6% dei paesi del G20. La performance dell’Italia è migliore rispetto a Cina (+4,7%), Francia (+3,2%), Stati Uniti (+2,4%), Germania (-0,1%) e Regno Unito (-1,6%)

Effetto prezzo sul trend dell’export – In un contesto di crescente inflazione l’aumento del valore delle esportazioni è influenzato dall’andamento dei prezzi all’esportazione che ad aprile 2022, per i prodotti manufatturieri no energy, salgono del 12,6%, in accelerazione rispetto al +11,5% di marzo.

Focalizzando l’analisi sui raggruppamenti di prodotti non energetici, nel primo trimestre 2022 si calcola che l’aumento del 20,8% del valore delle esportazioni nei beni di consumo è la combinazione di un aumento del 10,6% del valore medio unitario, una proxy dei prezzi all’esportazione, e di un aumento del 9,2% dei volumi esportati. L’aumento del 14,3% del valore delle vendite dei beni strumentali è dato da un +10,8% di effetto prezzi e un +3,2% dei volumi venduti; infine, l’aumento del 27,6%% delle vendite all’estero di beni intermedi deriva da un aumento del 24,4% dei valori medi e da una più contenuta crescita del 2,5% dei volumi venduti.

I mercati dell’Unione europea – Nei primi tre mesi del 2022 l’export totale aumenta del 22,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, con una maggiore accentuazione (+24,4%) nei paesi dell’Unione europea. Nel dettaglio i mercati dell’Unione più dinamici sono quelli di Spagna (+32,3%), Repubblica ceca (+27,1%), Belgio (+26,6%), Austria (+26,4%), Paesi Bassi (+24,3%), Romania (+23,5%) e Polonia (20,2%). Si rafforzano in modo significativo le vendite del made in Italy anche nei due principali mercati di Francia (+18,9%) e Germania (+18,1%).

I mercati extra Ue – Le stime preliminari sull’export extra Ue evidenziano un aumento del 18,4% nei primi quattro mesi del 2022. La vendita della produzione made in Italy registra le performance migliori sui mercati degli Stati Uniti con +30,0% rispetto ai primi quattro mesi dell’anno scorso, del Regno Unito con +24,1%, di Turchia con +21,1% e India con 20,9%. Marcato dinamismo anche in Svizzera (+14,3%) e Giappone (+11,0%). Appaiono evidenti gli effetti della guerra e della frenata dell’economia cinese. L’export verso la Russia ad aprile si dimezza (-48,4% rispetto aprile 2021) e nei primi quattro mesi del 2022 scende del 19,3% su base annua. L’export verso la Cina cede del 15,9% ad aprile e nel complesso dei primi quattro mesi del 2022 si registra una flessione del 3,0%; in chiave settoriale il maggiore contributo al calo dell’export sul mercato cinese deriva dai macchinari (-16,6%), prodotti alimentari (-25,1%) e apparecchi elettrici (-18,5%).

Il cambio euro/dollaro – La buona performance delle vendite del made in Italy sui mercati dell’America settentrionale è sostenuta della svalutazione del cambio, con la valuta comune europea che nei primi quattro mesi del 2022 si è deprezzata sul dollaro del 7,6% su base annua; su tale andamento, accentuato  negli ultimi mesi, pesano le attese di una politica monetaria maggiormente deflazionistica negli Stati Uniti, oltre che una maggiore esposizione dell’Eurozona agli effetti della guerra in Ucraina. Le previsioni dell’Istat pubblicate ieri stimano un tasso di cambio attestato nel 2022 a 1,07 dollari per euro, con un deprezzamento del 9,3% rispetto all’1,18 dollari per euro del 2021.

Le più recenti dinamiche del made in Italy nei principali mercati

Genn.-apr. 2022, per Ue gen.-ar. 2022, var. % tendenziali esportazioni – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Dinamica valore medio unitario e volumi delle esportazioni per comparto

Gen-mar 2022, var. % tendenziale, raggruppamenti di prodotti no energy – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Tasso di cambio euro/dollaro

Gennaio 2019-maggio 2022, dollari per un euro – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Bce

 

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