STUDI CONFARTIGIANATO – Nel 2021 made in Italy a +3% rispetto al pre-Covid-19. In Germania, primo mercato, export a +8,2%

 STUDI CONFARTIGIANATO – Nel 2021 made in Italy a +3% rispetto al pre-Covid-19. In Germania, primo mercato, export a +8,2%

L’analisi degli ultimi dati dell’Istat sul commercio estero evidenzia a maggio 2021 una flessione congiunturale, dopo quattro mesi di crescita, dovuta al calo delle vendite verso i mercati extra Ue. Su questa dinamica influiscono operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), al netto delle quali si stima una flessione più contenuta (-1,2%). Nel trimestre marzo-maggio 2021, la dinamica congiunturale dell’export è ampiamente positiva. Su base annua, in ragione del livello molto basso di maggio 2020, l’export registra ancora una crescita molto sostenuta.

Il confronto con i livelli pre-pandemia – A seguito della caduta del commercio internazionale allo scoppio della pandemia, nei primi cinque mesi del 2021 l’export supera del 23,9% lo stesso periodo del 2020, ma grazie alla ripresa in corso si colloca anche al di sopra anche con l’export dei primi cinque mesi del 2019, anno pre crisi. Più dinamica l’area Ue, dove le vendite del 2021 superano nel 4,3% il livello del 2019, a fronte di un +1,6% dei paesi extra Ue; va meglio per l’Eurozona dove si registra un +4,9%. Nell’area del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Venezuela) si registra un aumento dell’8,4%, stabile (-0,1%) l’export verso i paesi Asean (Birmania, Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Singapore, Thailandia, Vietnam), mentre sono in territorio negativo i paesi europei non Ue con un -2,5% e i paesi Opec (Algeria, Angola, Arabia Saudita, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Indonesia, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Repubblica islamica dell’Iran e Venezuela) con un -5,6%.

Sui maggiori mercati si registra la migliore performance – con un tasso di crescita a doppia cifra – in Cina con +21,4%, Paesi Bassi con +20,1%, Belgio con +18,1%, Polonia con +17,5% e Turchia con +14,4%. Rilevante recupero anche per la Germania – primo mercato di destinazione del made in Italy – con un aumento dell’8,2% rispetto allo stesso periodo precedente all’emergenza sanitaria. In positivo anche i mercati del Giappone con +3,9%, Austria con +3,2%, Stati Uniti con +2,6% e Svizzera con +2,0%. Stabilizzate, rispetto ai livelli pre-crisi, le vendite verso la Francia (+0,7%) e Russia (+0,6%), mentre segnano un calo quelle verso la Spagna (-1,6%). Si registra un forte ritardo delle esportazioni rispetto ai livelli del 2019 in India con -10,3% e in Regno Unito con -14,8%.

Tra le prime dieci province per export verso la Germania, nel primo trimestre 2021 si registrano vendite di prodotti manifatturieri sul mercato tedesco superiori a quelle dello stesso periodo del 2019 per Bergamo, Vicenza, Roma, Verona, Treviso, Bologna e Modena.

I dati dell’Istat confermano le tensioni sulle quotazioni delle commodities importate: i prezzi all’import segnano un’ulteriore accelerazione della crescita su base annua (+9,0%, da +8,2% di aprile), cui contribuiscono i forti rialzi tendenziali dei prezzi dei prodotti energetici e dei beni intermedi.

L’analisi delle tendenze dei made in Italy e l’apporto delle MPI nel 14° report Covid-19 di Confartigianato ‘La ripresa dell’estate 2021. Tendenze, rischi e punti di forza delle MPI’. Clicca qui per scaricarlo.

VARIAZIONE EXPORT 2021 RISPETTO ANNO PRE COVID-19 NEI PRINCIPALI AREE E PAESI

Gennaio-maggio 2021, var. % rispetto stesso periodo 2019, dati grezzi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

EXPORT IN GERMANIA: LE PRIME 40 PROVINCE

Marzo 2021- aprile 2020, milioni di euro export manifatturiero – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

Photo by Paul Teysen on Unsplash

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